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Editoriali

Italia, è un anno da 7. Sport invernali e European Championships eccellenti, Molinari super. Ma atletica e sport di squadra…

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Il 2018 volge al termine ed è tradizionalmente tempo di bilanci: che anno è stato per lo sport italiano?

Nei grandi eventi stagionali il Bel Paese ha ben figurato. Alle Olimpiadi Invernali di PyeongChang 2018 maturarono 3 medaglie d’oro tutte al femminile, conquistate da Sofia Goggia, Michela Moioli ed Arianna Fontana, e 10 podi complessivi: un bottino superiore alle pessimistiche attese della vigilia che hanno messo in risalto una crescita che, si spera, possa culminare con i Giochi del 2026 che vedono Milano-Cortina in vantaggio su Stoccolma. Nel complesso va considerato indubbiamente ottimo il bottino generale degli sport invernali: non possiamo dimenticare le Coppe del Mondo messe in bacheca da Moioli e Goggia, nonché gli oltre 100 podi conquistati nelle principali competizioni internazionali sommando tutte le discipline.

Superlativo anche il bottino agli European Championships estivi, dove l’Italia ha incassato un prestigioso terzo posto nel medagliere alle spalle di Russia e Gran Bretagna, davanti a rivali storiche come Francia e Germania. Una rassegna in cui il nuoto l’ha fatta da padrone, mettendo in risalto volti nuovi importanti in vista di Tokyo 2020 (su tutti Alessandro Miressi, Ilaria Cusinato e Margherita Panziera). Un’Italia che ha raccolto medaglie a grappoli senza elementi di valore come Detti e Martinenghi, con un Paltrinieri a mezzo servizio ed una Federica Pellegrini che, di fatto, si è concessa un anno di scarico. Ottimo anche il rendimento di canottaggio, ciclismo e tuffi: non potremo mai dimenticare quel magico 12 agosto 2018 con un’abbuffata inebriante di ori (Matteo Trentin, Marta Bastianelli, Bertocchi-Pellacani ed Arianna Bridi, tutti a distanza di poche ore l’uno dall’altro).

E’ stato certamente il 2018 del golf, trascinato da un Francesco Molinari che ci ha proiettati verso orizzonti sconosciuti e sconfinati. Prima la vittoria storica al British Open, poi la Ryder Cup chiusa da imbattuto, infine il trionfo nella Race to Dubai: il 36enne torinese è senza discussioni lo sportivo azzurro dell’anno.

L’Italia attualmente occupa la decima posizione nel medagliere olimpico virtuale ad un anno e mezzo da Tokyo 2020. Se alcuni sport godono di ottima salute (su tutti canottaggio, ciclismo, nuoto, scherma), altri stanno vivendo una crescita importante (tennis e vela) ed altri ancora una flessione (tiro a volo e judo), non mancano diversi grandi malati. Al primo posto della lista resta l’atletica: il non aver vinto neppure un oro individuale agli Europei la dice lunga sul livello attuale dell’Italia nella scena planetaria. Lo stesso 9″99 ottenuto da Filippo Tortu nei 100 metri (peraltro non confermato nella rassegna continentale) non autorizza a chissà quali voli pindarici in un contesto mondiale dominato dai velocisti americani e giamaicani, senza dimenticare i britannici in rapida ascesa. Appare impietoso il confronto tra atletica e nuoto: la forbice continua ad ampliarsi di stagione in stagione. Non va meglio al tiro a segno, caduto nell’anonimato dopo l’addio della stella Niccolò Campriani (arriverà un ripensamento in vista di Tokyo?). La sensazione, poi, è che alcune discipline siano lasciate tristemente al proprio destino, con un rendimento modesto che non muta mai: pensiamo a pallamano, tennistavolo e badminton.

Per quanto riguarda gli sport di squadra, l’Italia non sa più vincere, almeno in quelli olimpici tradizionali. L’argento della Nazionale femminile di pallavolo ai Mondiali, sebbene sia stato giustamente celebrato ed esaltato, resta una grandissima occasione persa: la squadra allenata dal ct Mazzanti non era inferiore alla Serbia. Brucia ancora il quarto posto agli Europei di pallanuoto del Settebello, sbattuto fuori in semifinale da una palese svista arbitrale. Nel calcio il fiore all’occhiello è rappresentato dalle donne, tornate a qualificarsi per un Mondiale dopo 20 anni, mentre gli uomini, dopo il mancato pass per la rassegna iridata 2018, non sono riusciti ad approdare neppure alla Final Four della neonata Nations League. Il basket sta cercando di strappare una qualificazione al Mondiale più difficile del previsto, ma il gotha europeo (per non parlare di quello mondiale) resta lontano. Crescono a dismisura le ragazze dell’hockey prato, così come quelle del softball. La palma di rivelazione del 2018 spetta poi alla Nazionale femminile del basket 3×3, capace di salire addirittura sul tetto del mondo e di sconfiggere gli Stati Uniti. Pur se non olimpiche, citiamo con soddisfazione le vittorie maturate agli Europei di beach soccer, ai Mondiali di bowling ed agli Europei di polo.

Per quanto riguarda i motori, l’Italia ha confermato di poter disporre di giovani interessanti: Francesco Bagnaia si è laureato campione del mondo della Moto2, succedendo a Franco Morbidelli; Marco Bezzecchi ha visto sfumare solo in volata il sogno di conquistare l’iride della Moto3. Per quanto riguarda la MotoGP, Andrea Dovizioso ha confermato il secondo posto del 2017, senza riuscire tuttavia ad impensierire il fenomeno Marc Marquez.
Ennesima annata a mani vuote per la Ferrari in F1, nuovamente sconfitta dalla Mercedes nonostante una macchina decisamente all’altezza, a differenza di un Sebastian Vettel lontano parente di quello che dominava con la Red Bull e incappato in errori a catena rivelatisi decisivi. La preoccupazione maggiore riguarda poi l’attuale governance della Scuderia di Maranello: la morte di Sergio Marchionne ha lasciato un vuoto tutt’ora non colmato, con diverse frizioni interne (su tutte quella tra Arrivabene e Binotto) che non lasciano trasparire ottimismo in vista del 2019.

Nel complesso si conclude un anno in cui ci sentiamo di assegnare complessivamente un 7 allo sport italiano.

federico.militello@oasport.it

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Foto: Pier Colombo

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