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Nuoto, Mondiale Hangzhou 2018. 12 dicembre batterie. Italia avanti tutta! Quadarella, Staffette e Bianchi in finale, Pellegrini e Codia ok

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Un’altra notte di soddisfazioni per l’Italnuoto che avrà ben cinque finalisti nel pomeriggio italiano (serata cinese) della seconda giornata del Mondiale in vasca corta con qualche possibilità di medaglia.

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La seconda sessione di batterie si dipana tra discrete soddisfazioni per la spedizione italiana, poche sorprese, con un pizzico di rimpianto per l’eliminazione di un ottimo Filippo Megli per un soffio dalla finale dei 200 stile libero (altro nono posto in batteria o semifinale che va a sommarsi a quello di Sabbioni di ieri) e per l’incomprensibile stop in partenza di Matteo Rivolta sul blocco dei 100 farfalla di cui è campione europeo in carica.

Simona Quadarella subisce l’esuberanza della cinese Wang (che gareggia per 400 metri sotto lo split del record del mondo) e si accontenta del quarto tempo negli 800 stile, dove domani gareggerà per le medaglie, Ilaria Bianchi si prende una finale tutt’altro che scontata nei 200 farfalla, le due staffette (la 4×50 mista donne e la 4×50 stile libero mista) agguantano la finale per il rotto della cuffia, entrambe con l’ottavo crono, Federica Pellegrini nuota in scioltezza le batterie dei 100 stile e Piero Codia se la gioca alla pari con Dressel, facendo segnare il quarto tempo nei 100 farfalla per quella che è stata sicuramente la migliore performance azzurra nella mattinata cinese.

Federica Pellegrini non si danna più di tanto l’anima nelle batterie dei 100 stile libero, perde il confronto diretto con la svedese Coleman e la ceca Seemanova ma conquista comunque l’accesso alle semifinali con un 53″17 di ordinanza che è il decimo tempo assoluto. Nel pomeriggio servirà tirare giù un secondino per avere la certezza di disputare la seconda finale al Mondiale.

Simona Quadarella debutta al Mondiale con un 800 tutto da decifrare. Sulla carta non dovrebbe essersi dannata più di tanto l’anima perchè all’appello all’ultimo momento sono mancate le due australiane, Titmus e Gough e la ungherese Kapas e dunque la finale era cosa praticamente fatta. Di sicuro la partenza a razzo della cinese Wang (per 400 metri sotto allo split del record del mondo) ha un po’ destabilizzato l’azzurra che ha chiuso con un tranquillo 8’16″68 facendosi anche un paio di vasche in più perchè non ha sentito la campana degli ultimi 50 metri. Ci sarà da riordinare le idee nella consapevolezza che domani (la finale è fissata a mezzogiorno) probabilmente si gareggerà per l’argento ma le mezzofondiste “umane” sono piuttosto abituate a questo clichè di gara, vista la presenza della marziale Ledecky in tutte le grandi manifestazioni tranne questa. Wang, comunque, fa paura.

Una finale, comunque, la Divina la disputerà di certo ed è quella della 4×50 stile libero mista che, con Condorelli, Vergani, Di Liddo e Pellegrini, ha centrato l’ottavo posto in batteria (anche qui non tutto era scontato) con il crono di 1’31″88 che ha permesso agli azzurri di lasciarsi alle spalle la Germania, rivale più agguerrita per l’ingresso in finale. Ottavo posto con qualche brivido anche per la 4×50 mista donne che schiera Di Liddo, Castiglioni, Bianchi, Panziera e chiude ottava con il tempo di 1’47″81: servirà qualche super prestazione per scalare posizioni nella finale del pomeriggio che si presenta zeppa di squadre di altissimo livello.

Prestazione di spessore per Ilaria Bianchi che non è una specialista dei 200 farfalla, si è riconvertita a questa distanza solo da un paio di anni ma è vice campionessa europea in carica e voleva legittimare la medaglia di Copenhagen con una prestazione di livello mondiale. L’emiliana parte all’arrembaggio, come al solito, da specialista dei 100 qual è e, con un passaggio in testa da 59″ soffre come al solito nel finale ma riesce comunque a chiudere con un buon 2’06″18, lontano quasi due secondi dal personale ma sufficiente per centrare il settimo tempo che significa finale: obiettivo massimo per l’azzurra.

Il campione europeo in lunga Piero Codia disputa una batteria gagliarda contro il collezionista di oro Caeleb Dressel che, assieme a Le Clos, è il grande favorito per la vittoria nei 100 farfalla. L’azzurro strappa il quarto tempo complessivo con 50″07 ed è in semifinale. Niente qualificazione e anche niente gara, invece, per Rivolta che si tuffa in acqua e resta lì, senza fare neppure una bracciata, convinto, forse, di aver fatto partenza falsa. Un flop abbastanza inusuale che toglie di mezzo uno dei possibili protagonisti in chiave finale.

Filippo Megli toglie altri 7 decimi al personale nei 200 stile libero ma non basta per centrare una finale che il toscano avrebbe meritato per come ha impostato la gara, senza timori reverenziali contro alcuni dei più forti al mondo, con un piccolo calo fatale ma forse inevitabile nel finale per l’1’43″16 che lascia ben sperare in chiave staffetta 4×200, così come il crono di Matteo Ciampi che se la gioca in batteria ma anche lui perde qualcosa nella seconda parte e si deve accontentare di 1’44″89 che non è il personale.

 





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