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Nuoto, Mondiali 2018: la liberazione di Gabriele Detti. Un bronzo pesante dopo un anno ai box

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Perseveranza, determinazione e voglia di vincere: questi sono i sentimenti che hanno animato quest’oggi Gabriele Detti nella finale dei 400 stile libero ai Mondiali di nuoto in vasca corta ad Hangzhou. Il bronzo nella piscina cinese ha il sapore della liberazione e della fine di un incubo durato troppo a lungo.

Il suo volto ad aprile 2018, dopo che la spalla aveva ripreso a far male, non nascondeva tutta l’amarezza per un problema che sembrava risolto. Visite, controlli e poi la scelta di saltare gli Europei a Glasgow, optando per la via delle cure e della prevenzione. Decisione saggia del livornese e del suo staff. E così, riprendendo a piccole dosi, Detti ha ricostruito il proprio puzzle iniziando a recuperare i pezzi sparsi per la vasca.

Il “Moro” (Stefano Morini) ha iniziato ad imporre ritmi importanti lavorando anche maggiormente sulla tecnica per evitare che il movimento in acqua potesse causare criticità. Tutto pensato nel minimo dettaglio e al Nico Sapio il pass iridato e oggi la medaglia, quasi come tutto fosse scandito da un orologio. Un bronzo che proprio per questo vale oro, frutto di tanti sacrifici, di un nuotatore che ci ha sempre creduto. Il ragazzo avrà l’aria scanzonata ma quando c’è da faticare non si tira indietro ed ecco i risultati.

Certo qui non si parla solo di km ma anche di talento perché per fare il numero di oggi ci serve anche, se non soprattutto, quello. Il 3’37″54, vicinissimo al primato italiano da lui stesso detenuto (3’37″22), ha un valore simbolico oltre che essere di gran lunga la miglior prestazione della sua stagione in corta nonostante tutto ciò di cui si è parlato. Si può dunque pensare che nel 2019 Gabriele possa essere nuovamente al centro della mischia nella piscina da 50 metri che esalta le sue caratteristiche.

 

 





 

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giandomenico.tiseo@oasport.it

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Foto: OASport

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