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Nuoto, Mondiali Hangzhou 2018. 14 dicembre: IL PAGELLONE. Il riscatto dei velocisti: Orsi e 4×50 stile si esaltano sul podio iridato

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MARCO ORSI 9: Il sorriso più bello del Mondiale è quello del Bomber ritrovato. Un anno fa si era illuso di essersi messo alle spalle i problemi fisici con l’oro di Copenhagen nei misti ma questo argento mondiale ha tutto un altro sapore e significato. Adesso i problemi fisici sono davvero alle spalle e lui esplode tutta la sua potenza e fa valere tutte le sue capacità tecniche per salire nuovamente sul podio iridato, stavolta sui 100 misti (era stato argento nei 50 stile). Ai 75 metri sogna anche l’oro ma quello che gli manca oggi è proprio il “suo” stile libero. Cede a Kolesnikov che fa segnare un tempo stratosferico ma anche Orsi migliora di altri tre decimi il primato italiano. Cosa chiedere di più?

SANTO CONDORELLI 8.5: E’ un lanciatore perfetto per le staffette. L’Italia trova l’uomo che mancava e lui trova il podio mondiale nella staffetta 4×50 stile libero con una prima frazione da 21″27 che è ampiamente il suo record personale. Il modo migliore per festeggiare la casacca azzurra!

ANDREA VERGANI 8.5: Una giornata passata a spiegare che, no, la vasca corta non fa per lui e il bronzo europeo di Glasgow sfodera una prestazione da urlo con 20″44 lanciato che permette all’Italia di restare sulla linea delle prime della classe e completa il lavoro di Condorelli. Cancellata la prova opaca di ieri e torna a casa con un’altra medaglia. Non può essere un caso!

LORENZO ZAZZERI 8.5: Fa segnare il miglior tempo lanciato della terza frazione, cacciando indietro l’Australia nella lotta per il terzo posto e facendo intravedere addirittura la possibilità di giocarsi l’argento con la Russia. Buonissimo il 20″57!

ALESSANDRO MIRESSI 8.5: Deve solo controllare quello che accade alle spalle e lo fa senza sussulti. Tiene a distanza di sicurezza Australia e Sudafrica con un ottimo 20″62, mentre davanti le due super potenze della velocità non si possono agganciare.

PIERO CODIA 7: Chi ha parlato di mancanza di carattere ieri, un po’ si deve ricredere. Non si può chiedere tanto di più al friulano che, dopo una batteria in realtà deludente e preoccupante, sfodera in semifinale una grande prestazione con tanto di nuovo record italiano che non basta per entrare in finale per un solo centesimo in una gara velocissima, negandogli la doppietta di finali mondiali. La reazione c’è stata eccome e Codia può andarsene dalla Cina (dopo le staffette miste) con la coscienza a posto.

MATTEO RIVOLTA 6: C’era bisogno di un segnale anche da lui, dopo l’errore in partenza nei 100 e tutto sommato il segnale arriva. Qualificazione non scontata al mattino, miglioramento del personale in semifinale. Il livello è stratosferico e la finale non c’è ma la base di partenza su cui riprendere è buona. Speriamo ci sia la voglia di tornare protagonista ad altissimi livelli.

ERICA MUSSO 7: E’ la media fra l’8.5 della batteria e il 5.5 della finale. In mattinata è quasi travolgente nel finale, andandosi a prendere un posto nella finale iridata, un sogno se ci si guarda indietro almeno di un mese. In finale, però, paga dazio nel finale e getta al vento l’occasione del contesto giusto per stabilire il personale. Resta comunque una partecipazione positiva, la sua.

SIMONA QUADARELLA 5: Con tutte le attenuanti del caso, non era in previsione (almeno delle dimensioni) la controprestazione della mezzofondista romana nei 400. Dodici ore dopo l’800 da medaglia, lo sforzo fisico ma soprattutto mentale sovrumano pesa come un macigno sulla sua brillantezza e non è un caso che anche la cinese Wang paghi dazio alla australiana Titmus che invece si era risparmiata per la giornata di oggi. Una gara anonima, dopo tante battaglie, ci può stare. Nessun dramma…

CARLOTTA ZOFKOVA 5: La vasca corta è troppo corta, i 50 sono troppo corti e lei arriva troppo lunga, solo 27ma in batteria. Tutto ampiamente previsto

SIMONE SABBIONI 6: I quattro impegni ripetuti del giorno prima, in un contesto importante, pesano come un macigno sulle gambe del romagnolo che resta in corsa per il podio fino alla virata e poi si spegne nel finale chiudendo sesto. Per la prima finale mondiale ci sarebbe stato il personale e quindi il record italiano ma c’è andato più vicino ieri. Già esserci, con il livello di adesso (fuori dal podio anche Kolesnikov, nonostante il personale) è un successo.

MARTINA CARRARO 7.5: Fa incetta di record italiani, la ranista ligure. Sfiora quello dei 100 al mattino, lo migliora al pomeriggio conquistandosi la seconda finale mondiale della kermesse cinese. Da rivedere la tattica di gara perché dà l’impressione di averne ancora tanta con quella progressione finale che le permette di agguantare il sesto tempo. Se domani azzecca tutto potrebbe prendersi un’altra bella soddisfazione.

ARIANNA CASTIGLIONI 5: Illude e si illude al mattino con un crono non lontano dal suo record italiano che le regala l’accesso in semifinale dove, invece, disputa una gara anonima, senza lo slancio dei giorni migliori ma soprattutto senza quella determinazione che di solito è un marchio di fabbrica. L’idiosincrasia per la vasca corta prosegue.

FILIPPO MEGLI 8: Non è da tutti tirare giù al personale un secondo e mezzo in tre giorni. Il toscano sbriciola il personale con un crono di valore assoluto che, fatto in batteria individuale, gli avrebbe assicurato ampiamente la finale, fallita invece per un soffio. Anche lui rientra fra gli azzurri in rampa di lancio, i cui limiti sono sconosciuti.

MATTEO CIAMPI 6.5: Il suo lo fa ma capita nella frazione sbagliata della gara sbagliata. Con tre squadre nettamente al di sotto dello split del record del mondo si potrebbe anche rischiare di andare fuori giri inseguendo ma lui non perde il controllo e risale la china nel finale.

ALESSIO PROIETTI COLONNA 6.5: Gli manca qualcosa in finale, probabilmente nella prima parte di gara, quando perde contatto dagli avversari per il quinto posto. Nel finale si riprende ma il crono è leggermente superiore alle attese.

MATTIA ZUIN 6.5: Si regala una bella soddisfazione al mattino quando rimonta e batte i cinesi. Al pomeriggio (non avrebbe dovuto gareggiare per fare parte a Detti) paga un po’ lo sforzo del mattino e non riesce ad essere brillante a sufficienza per dare l’assalto al quinto posto.

 





Foto: pagina Facebook Marco Orsi

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