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Nuoto, Mondiali Hangzhou 2018: le stelle della manifestazione. Hosszu per tornare “cannibale”, Le Clos, Andrew, Sun Yang e Morozov i protagonisti più attesi
Mondiali di Hangzhou in tono minore? Le assenze di Dressel, Sjostrom, Ledecky, Horton, Efimova, Park, Chalmers, Peaty, Blume tanto per fare qualche nome sparso, tolgono sicuramente fascino alla rassegna iridata in vasca corta di Hangzhou ma il nuoto mondiale offre talmente tanti spunti che, tanto per dirla alla Chiambretti, chiunque scenda in vasca sarà un successo. Mancano tanti big, è vero, ma le star ci sono eccome e il motivo per mettersi davanti alla Tv, al di là dell’immancabile tifo per i colori azzurri, si trova sempre.
MASCHILE. Nelle gare veloci si preannuncia battaglia tra i migliori specialisti della vasca corta, primo fra tutti il russo Morozov che quasi mai mantiene quello che promette nelle grandi manifestazioni ma non più di un mese fa ha sfiorato il record mondiale dei 100 stile con uno stratosferico 44”95 che ne fa il grande favorito ma attenzione anche al britannico Proud, il “pettorale che uccide”, al brasiliano Cesar Filho, al canto del cigno, dieci anni dopo gli ori di Roma e all’australiano McEvoy, con licenza di colpire duro in assenza del più titolato compagno Chalmers.
Nel mezzofondo la star assoluta si chiama Sun Yang che dovrebbe (il condizionale è d’obbligo) cimentarsi su 200 e 400, magari con Detti a provare a dargli fastidio, mentre sui 1500 la sfida potrebbe essere tra i due dominatori delle ultime stagioni, l’azzurro Paltrinieri, campione di tutto e l’ucraino Romanchuk a cui è rimasta ancora sul groppone la sconfitta di Glasgow su questa distanza contro il tedesco Welllbrock, che in Cina non c’è.
Nel dorso la stella più attesa è quella splendente del fenomeno russo Kolesnikov, autentico dominatore a Glasgow e lo scorso anno battuto solo da Sabbioni sui 50 a Copenhagen. I rivali non mancano: il brasiliano Guido, il compagno di squadra e fido scudiero nelle scorribande a pancia in su in piscina Rylov, l’australiano Larkin e il cinese Jiayu Xu, da cui si dovranno guardare un po’ tutti perché la spinta del pubblico di casa potrebbe portarlo oltre i suoi limiti che sono già pochi (48”88 il suo tempo sui 100 e 1’48”32 sui 200 che sono anche i migliori al mondo in stagione).
Nella rana, assente Sua Maestà Peaty, la star assoluta è il campione olimpico Cameron Van der Burgh che però quest’anno sembra aver preso tutto con molta calma e allora attenzione anche qui al brasiliano Felipe Lima che potrebbe ingaggiare l’ennesimo duello con l’amico rivale Fabio Scozzoli, soprattutto sui 50 e ai russi Oleg Kostin e Kirill Prigoda, capaci di tutto, al cinese Zibei Yan, detentore del miglior crono mondiale sui 100 e al giapponese Koseki che in vasca corta sa il fatto suo soprattutto sulle distanze più lunghe.
Il re della farfalla è Chad Le Clos: a Winsdor, due anni fa, fece incetta di titoli ma arrivava da una Coppa del Mondo da autentico protagonista. Ora sembra avere allentato un po’ la presa ma le sue virate e subacquee fanno sempre e comunque paura a tutti i rivali. Tra questi il brasiliano Nicholas Santos, il cinese Zhuhao Li e, sulla distanza più lunga, il giapponese Daiya Seto: tutte autentiche star della specialità. Tra i possibili protagonisti si possono inserire anche gli azzurri Rivolta e Codia che hanno fatto incetta di titoli a livello europeo.
Nei misti un vero e proprio dominatore annunciato non c’è, anche se Seto vanta i migliori tempi stagionali sia sui 200 che sui 400 ed è l’uomo da battere. Occhio, soprattutto sui 100 ma su tutte le gare corte, al campione in erba statunitense Michael Andrew, assiduo (fra i pochi della sua Nazionale) frequentatore della Coppa del Mondo, grande protagonista dell’anno che si sta per concludere con risultati molto promettenti e con una gran voglia di conquistare i suoi primi podi iridati in carriera a livello assoluto.
FEMMINILE. Sette medaglie d’oro. Fu questo il bottino della Iron Lady Katinka Hosszu a Windsor. Quella che si avvicina ad Hangzhou è una Hosszu meno Iron e molto più Lady, dopo l’addio a Shane Tusup ma c’è da giurare che la fame di vittorie della campionessa ungherese non si sia placata e l’assenza della avversaria di sempre in corta Sjostrom non le faccia né caldo né freddo.
Nella velocità c’è l’olandese Ranomi Kromowidjojo, che vuole risalire la china dopo una estate da dimenticare, c’è Femke Heemskerk, che vuole finalmente togliersi di dosso l’etichetta di perdente di lusso e in casa Usa Kelsi Dahlia Worrell che ha preparato i Mondiali per gran parte in Italia, dimostrando di potersela giocare su molti ambiti con le più grandi. Tra le star (forse la più star di tutte) c’è sicuramente anche Federica Pellegrini ma la sua scelta di rinunciare a difendere il titolo dei 200 stile conquistato in Canada toglie un po’ di fascino alla sua partecipazione che sarà limitata al 100 dove le speranze di finale ci sono, di medaglia no.
Nel mezzofondo, stante l’assenza di Ledecky, la star è sicuramente la cinese Jianjiahe Wang, che detiene il miglior crono mondiale (con margine) sia nei 400 che negli 800 stile libero dove potrebbe trovare tra le rivali per l’oro la tricampionessa europea Simona Quadarella, alla sua prima manifestazione internazionale da stella brillante. Attenzione anche a Leah Smith, una che difficilmente sbaglia quando mette nel mirino il podio.
Le gare di dorso si preannunciano veramente spettacolari in campo femminile perché, se si esclude la canadese Masse, che non ama la vasca corta, ci sono proprio tutte le grandi protagoniste del panorama mondiale: la brasiliana Etiene Medeiros, campionessa iridata in carica dei 50, la campionessa olimpica e mondiale Emily Seebohm, atleta più rappresentativa di una Nazionale australiana molto rimaneggiata, la statunitense Kathleen Baker, altra atleta che si è preparata in Italia, che detiene il record del mondo in lunga e che vuole farsi valere anche in corta. L’olandese Kira Toussaint, la britannica Giorgia Davis, l’australiana Minna Atherton, la russa Daria Ustinova e, per la distanza più lunga, la campionessa europea Margherita Panziera, sono le protagoniste annunciate in questa specialità che sta vivendo un momento di grande splendore.
Alia Atkinson, la giamaicana volante, protagonista sempre con il sorriso sulle labbra, di prestazioni da urlo ad ogni edizione di Copppa del Mondo, è la vera star della rana, considerata anche l’assenza di Yulija Efimova e Ruta Mylutyte. La statunitense Molly Hannis e la cinese Shiwen Ye sono le alternative alla giamaicana, destinata a dominare le gare veloci.
Rikeko Ikee, la giovane giapponese che sembra uscita da un Manga, proverà a stupire nella farfalla dove dovrà fare i conti con Kelsi Dahlia Worrell, Kromowidjojo, la cinese Yufei Zhang, Emma McKeon e, si spera, anche le due azzurre, la ex campionessa del mondo Ilaria Bianchi e il bronzo europeo in lunga Elena Di Liddo. Sulla distanza dei 200 farfalla attenzione anche alla tedesca Hentke, campionessa d’Europa in carica e sempre performante in vasca corta.
Nei misti, infine, solo la statunitense Melanie Margalis sembra poter impensierire Katinka Hosszu che parte con i favori del pronostico in tutte e tre le gare ma anche qui una stella è in procinto di brillare e il suo nome è Ilaria Cusinato.