Nuoto
Nuoto, Mondiali Hangzhou 2018: Fabio Scozzoli-Martina Carraro, la coppia della rana che fa sognare l’Italia
E’ tempo di finali nella seconda giornata dei Mondiali 2018 di nuoto in vasca corta ad Hangzhou (Cina). L’Italia punta ad essere protagonista, dopo il bronzo conquistato da Gabriele Detti nei 400 stile libero, mettendo in mostra una compagine che vuol migliorarsi dal punto di vista cronometrico e centrare i propri obiettivi.
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Ebbene, questo day-2 sarà quello della rana per il Bel Paese. Lo stile più difficile e complesso da interpretare in piscina, che contempla forza e acquaticità più degli altri, potrebbe regalare grandi soddisfazioni ai nostri colori. Il merito è di due ragazzi, insieme nella vita ed accomunati dalle loro strepitose prestazioni in Cina. Ci riferiamo a Fabio Scozzoli ed a Martina Carraro. I due alfieri italici nelle semifinali dei 100 rana uomini e dei 50 rana donne hanno incantato. Il romagnolo si è issato in vetta all’ordine dei tempi (56″30) evidenziando un’ottima condizione. Un passaggio coraggioso il suo ai 50 metri (26″02) e poi un ritorno ben gestito che gli hanno permesso di chiudere con un crono a 15 centesimi dal primato italiano da lui stesso detenuto. L’obiettivo del nostro portacolori sarà quello di migliorarlo per puntare al successo finale. L’avversario numero uno sembra essere il russo Kirill Prigoda (bronzo agli Europei di Copenhagen 2017 in vasca corta e ai Mondiali di Budapest dell’anno passato in lunga), secondo nella graduatoria generale delle semifinali ad appena un centesimo da Scozzoli. Grande interprete di questa particolare piscina, l’atleta dell’Est ha dalla sua grandi doti nei particolari richiesti da questa vasca (virate e subacquee) per cui si preannuncia un confronto ad armi pari. Della partita saranno anche il giapponese Yasuhiro Koseki (56″42) e il bielorusso Ilya Shymanovich (56″43), vicinissimi anche loro al crono di Fabio e pronti a mettere la mano davanti a tutti.
Le altre finali nelle quali vedremo impegnati i nostri atleti saranno i 200 farfalla femminili e le due staffette (4×50 mista femminile e 4×50 stile libero mista). Nel delfino Ilaria Bianchi, argento europeo in Danimarca l’anno scorso, ha centrato l’obiettivo conquistando l’atto conclusivo con il settimo crono delle batterie. 2’06″40 per l’emiliana, distante 2″ da quel fantastico 2’04″22 (record italiano) siglato a Copenhagen. Puntare alla top-3 sembra complicato perchè l’americana Kelsi Dhalia (2’03″61), l’ungherese Katinka Hosszu (2’04″68) e la francese Lara Grangeon (2’05″11) hanno dimostrato di saper andare piuttosto forte. Tuttavia l’azzurra ci proverà con il suo solito approccio arrembante nella prima parte di gara e poi a stringere i denti nella seconda. Avvicinarsi al limite nazionale potrebbe riservarle dolci sorprese. Nelle prove a squadre difficile pensare di potersi inserire nella lotta per il podio visto che Stati Uniti, Cina e Giappone, nella 4×50 mista femminile, e sempre gli States, la Russia e l’Australia nella 4×50 sl mista sembrano avere una profondità di squadra superiore alla concorrenza.
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giandomenico.tiseo@oasport.it
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Foto: Diego Gasperoni