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Nuoto, Mondiali Hangzhou 2018: Gregorio Paltrinieri, il leone d’argento è tornato a ruggire

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I Mondiali di nuoto in vasca corta, edizione 2018, hanno chiuso i battenti. L’Italia ha concluso con tre argenti, quattro bronzi e dodici medagliati; sette quarti posti, 36 primati personali con 17 record italiani e 5 migliori prestazioni in tessuto: questi i dati della spedizione del Bel Paese ad Hangzhou (Cina). Tuttavia, al di là di questa statistiche comunque importanti, resta l’impressione di quanto ci ha lasciato la prestazione di Gregorio Paltrinieri nella finale dei 1500 stile libero.

Il 14’09″87 nuotato da Greg nella vasca cinese ha riproposto un Paltrinieri aggressivo, coraggioso e all’attacco. Ci era mancato. Dopo aver trascorso un 2018 in cerca di motivazioni, sperimentando con ottimi risultati le acque libere, il carpigiano ha ricaricato le pile ed è tornato a nuotare tempi che non si vedevano da anni, specie in una piscina (25 metri) poco gradita. L’argento, quindi, seppur amaro perché sempre di sconfitta si parla rispetto al successo del rivale ucraino Mykhailo Romanchuk, è da accogliere con il sorriso.

L’Italia ha ritrovato infatti il suo fuoriclasse su livelli di estrema eccellenza in un appuntamento che non era il clou per il nostro movimento. Come è noto, le attenzioni massimali della compagine guidata dal DT Cesare Butini restano i Mondiali 2019 a Gwangju, in Corea del Sud (12-28 luglio). Nella piscina da 50 metri il talento di Gregorio potrà esprimersi al meglio e incideranno meno alcuni particolari come partenza e virate, discriminanti in vasca corta.

Dunque si può essere ottimisti, andando oltre il rammarico per una medaglia d’oro iridata sfumata a 25 metri dall’arrivo. Molto probabilmente questo potrà regalare a Greg ulteriori stimoli per farsi largo nel prossimo futuro e dimostrare di essere sempre lui il migliore del lotto.

 

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giandomenico.tiseo@oasport.it

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Foto: LaPresse

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