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Nuoto
Nuoto, Mondiali Hangzhou 2018. IL PAGELLONE. Greg e lo smalto ritrovato: un argento di valore! Pellegrini infinita: ancora sul podio iridato
GREGORIO PALTRINIERI 8.5: E’ un argento che vale tantissimo, anche e soprattutto per la rabbia mostrata alla fine da Gregorio Paltrinieri. Coraggioso, determinato, consapevole delle sue possibilità, Paltrinieri spariglia le carte di una gara che Romanchuk aveva immaginato e disegnato in modo differente. Va vicino al colpaccio, ai 1000 metri ci crede fortemente perchè l’ucraino staziona a circa due secondi di distacco, poi gli manca qualcosa nel finale anche perchè il suo avversario è un grandissimo atleta ma questa gara dice che Paltrinieri sa come battere Romanchuk e in vasca lunga potrebbe essere tuta un’altra storia. La rabbia vuol dire che ha ancora tanta fame: la fame dei grandissimi.
ELENA DI LIDDO 6: Aveva creato grandi aspettative con il record italiano in semifinale dei 100 farfalla ma non riesce a ripetersi sui livelli di ieri che le avrebbero assicurato un argento insperato alla vigilia. I motivi? Già la prima finale mondiale della carriera è difficile da affrontare, in più se si entra con tanta attesa si può pagare dal punto di vista mentale e l’impressione è che Elena Di Liddo non sia ancora prontissima da questo punto di vista ma la crescita resta e questa delusione va presa in modo giusto. Un incidente di percorso che non deve interrompere la salita. Si riprende il podio perso mezz’ora prima nella 4×100 mista con una prova solida nella frazione a farfalla. Una iniezione di fiducia non da poco in vista dei prossimi impegni.
ILARIA BIANCHI 7: Nuota il suo miglior 100 farfalla della stagione al momento più importante e ancora una volta si deve accontentare di un posto subito sotto al podio. Era stata quarta a Glasgow nei 100 farfalla, battuta dalla compagna Di Liddo e quinta nei 200 farfalla ad Hangzhou. Questo è un quarto posto dà sorrisi perchè torna ad essere prima in Italia, il dualismo con la compagna di squadra funziona e lancia il guanto di sfida in vista di Gwangju dove sarà ancora lì a giocarsi un posto in finale nelle sue due specialità.
MATTEO RESTIVO 7: Conferma di essere un “animale da gara” non indifferente. Non ha preparato con particolare cura questa manifestazione, impegnato come è negli studi medici, però ci tiene a fare bella figura in un contesto mondiale, una novità assoluta per lui e ci riesce benissimo perchè stabilisce il personale tirando giù quasi tre secondi rispetto al precedente e si installa all’undicesimo posto al mondo, sfiorando l’ingresso in finale.
SIMONE SABBIONI 4.5: L’attenuante della stanchezza tiene fino a un certo punto perchè non è che intorno a sè ha tutti atleti freschi e riposati. Nuota un secondo in più rispetto al crono della batteria dei 100 del primo giorno: oggettivamente troppo per poter aspirare a qualcosa di importante. Un Mondiale in calando per il dorsista romagnolo.
NICOLO’ MARTINENGHI 5: E’ chiamato a ristabilire le distanze dopo un avvio di gara in salita ma anche lui, lanciato, nuota più o meno lo stesso crono delle batterie della gara individuale. Un tempo da quattro/cinque decimi in meno sarebbe stato sufficiente a restituire la dignità alla staffetta azzurra.
MATTEO RIVOLTA 6: Non essendoci la possibilità di un confronto con il crono fatto segnare nella gara individuale ad Hangzhou, si può fare con il tempo con cui ha vinto il campionato italiano due settimane fa e in effetti tira giù un secondo e tre decimi sul lanciato. E’ sicuramente il meno stanco di tutti ma la sua frazione, seppure positiva, non fa la differenza contro avversari all’altezza
ALESSANDRO MIRESSI 5.5: Gara di ordinanza anche per lui, su tempi, con il solito calcolo empirico partenza lanciata/partenza da fermo, leggermente superiori a quelli fatti segnare ieri sia in batteria, sia in semifinale. Alla luce dei fatti non è certo nella sua frazione che vanno ricercati i tre decimi che dividono l’Italia da una finale che doveva essere conquistata.
MARGHERITA PANZIERA 6: Non è quella vista in Cina la migliore Panziera anche di questo scorcio di stagione. A Riccione chiuse seconda nei 100 dorso con 57″94, oggi ha nuotato la prima frazione della staffetta mista in 58″39, restando al di sopra di quasi un secondo rispetto al crono nuotato in mattinata. Poteva essere il preludio ad un naufragio e non lo è stato.
MARTINA CARRARO 7.5: La medaglia di bronzo azzurra porta la sua firma stampata a lettere cubitali perchè la sua frazione a rana, dopo l’avvio non eccezionale di Panziera, riporta a galla l’Italia, in quel momento al quarto posto. 1’04″47 lanciato è un tempo di altissimo spessore per lei che si va a riprendere quanto lasciato in vasca ieri nella gara individuale.
FEDERICA PELLEGRINI 8: Mette nel mirino la malcapitata Aoki e con un ottimo 52″11 lanciato la scavalca nel finale regalando all’Italia prima il quarto e poi il terzo posto. Un Mondiale in crescendo per la Divina che non vuole assolutamente scendere dal podio e nell’ultima gara si prende la soddisfazione più bella dell’anno, lanciando il guanto di sfida a tutte le rivali.
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