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Nuoto, Mondiali Hangzhou 2018: le speranze di medaglia dell’Italia. I ‘Gemelli diversi’ guidano una truppa azzurra ambiziosa

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Conosci i tuoi limiti, ma non smettere mai di cercare di superarli”. E’ con questo spirito che la Nazionale italiana di nuoto si presenta ai nastri di partenza dei Mondiali di Hangzhou 2018 in vasca corta. Una squadra ambiziosa, cosciente di se stessa e desiderosa di superarsi. Non sarà facile porsi questo obiettivo. Parliamo di un campionato mondiale dove il livello è molto più alto e centrare il podio è più complicato.

La compagine nostrana però ha nel suo roster tanti atleti che possono puntare al bersaglio grosso. Il Bel Paese della piscina ha dimostrato di essere una squadra unita e compatta, non più dipendente dal fenomeno di turno. Sulla base di ciò le prospettive positive sono diverse e vanno a toccare un buon numero di specialità. Partendo da alcuni capi saldi, Gregorio Paltrinieri e Gabriele Detti sono pronti per mettersi in evidenza. Il carpigiano, sconfitto nelle rassegne continentali in vasca corta e lunga, ha voglia di riscattarsi e di riprendersi lo scettro nei 1500 sl. Greg non ama arrivar dietro, pertanto apprestiamoci a vivere una gran battaglia con l’ucraino Mykhailo Romanchuk (oro a Copenhagen nel 2017 davanti all’azzurro) e forse anche con il ceco Jan Micka, detentore del miglior crono dell’anno al mondo di 14’24″88. Paltrinieri però vuol azzannare la propria preda e riprendere il filo del discorso interrotto per scrivere nuove pagine di storia dello sport natatorio.

Non vorrà stare a guardare il livornese. L’infortunio alla spalla lo ha tenuto un’intera stagione lontano dalle gare, costringendolo ad assistere da osservatore interessato alla rassegna continentale. Il toscano sembra, per fortuna, aver messo da parte ogni problema e quindi si cimenterà nei 400 sl, cercando di puntare al podio anche se sarà difficile. russi Aleksandr Krasnykh e Martin Malyutin vanno forte e poi non si sa in quali gare deciderà di partecipare il padrone di casa Sun Yang, campione plurimedagliato ai Mondiali e alle Olimpiadi. Gabriele vanta il quarto tempo del ranking mondiale ma alla fine tutto è relativo perché il crono conterà nella finale dove saranno in palio i metalli pregiati.

Italia che, come detto, non è solo Detti e Paltrinieri. Simona Quadarella è quella che più di tutte e di tutti è riuscita a massimizzare le sue prestazioni nell’occasione più importante, ovvero agli Europei. Tre medaglie d’oro nei 400, 800 e 1500 stile libero hanno rappresentato un salto di qualità enorme per la romana. Ora c’è bisogno della conferma ma l’azzurra non sembra affatto preoccupata da ciò perché la consapevolezza crescente potrebbe riverberarsi anche in una vasca mai troppo gradita. Del resto presentarsi con il primo e terzo tempo al mondo nei 1500 sl e negli 800 sl certifica la bontà del lavoro svolto dalla ragazza insieme all’allenatore Christian Minotti. Non ci sarà la statunitense Katie Ledecky ma le concorrenti agguerrite non mancheranno. Si pensi alla primatista del mondo dei 400 sl Jianjiahe Wang, in vetta al ranking anche degli 800 sl, oppure all’australiana Ariarne Titmus, accreditata con il medesimo tempo di Simona negli 800 sl. Ne vedremo delle belle.

Fari puntati poi su Fabio Scozzoli, Margherita Panziera ed Ilaria Cusinato. Il romagnolo è stato protagonista di una stagione autunnale/invernale di primo livello coincisa con il quarto tempo al mondo nei 50 rana (25″99). Nel confronto diretto con Nicolò Martinenghi, Fabio è riuscito sempre a prevalere, interpretando alla perfezione i segreti di questa piscina e candidandosi ad un ruolo di primattore in Cina. Opportuno ricordare che ci sarà anche il classe ’99 lombardo, motivato a gareggiare e a riprendere confidenza con l’agonismo puro dopo il periodo di stop forzato.

Relativamente alle due ragazze, la stagione in corta sta seguendo in scia quella conclusa in lunga. Entrambe si sono migliorate rispetto ai propri personali con la dorsista protagonista di una gara sensazione a Riccione, nel corso degli Assoluti, valsa il titolo italiano e il nuovo record nazionale di 2’01″65 (200 dorso) . Un riscontro che l’ha proietta assai vicina al vertice occupato dall’australiana Emily Seebohm (1’59″94) nel ranking. Una gara che, anche con la presenza dell’argento a Cinque Cerchi Katinka Hosszu, acquisisce ulteriore fascino. Hosszu avversaria anche della nostra Cusinato nei misti e, tanto per cambiare, davanti a tutte nelle graduatorie delle distanze. La veneta però è in una fase di crescita esponenziale, i due argenti continentali le hanno dato grande fiducia. Guidata da Stefano Morini la ragazza deve ancora esprimere tutte le sue potenzialità in piscina.

Un discorso a parte lo meritano Alessandro Miressi e Federica Pellegrini. Il piemontese, campione d’Europa nei 100 sl, fatica ad esprimersi in questa piscina: le tante virate non danno modo alla sua potenza di svilupparsi in acque. Se a questo ci aggiungiamo anche un piccolo infortunio alla caviglia, si comprende che forse questi Mondiali saranno per lui di transizione dopo i trionfi continentali nelle acque scozzesi. La Pellegrini invece sta cercando con calma di tornare ai vecchi regni di allenamento. Una fastidiosa influenza le ha fatto perdere quattro giorni di allenamento, non pochi visti i tempi ristretti. E allora i suoi programmi saranno quelli di gareggiare nei 100 sl e nelle staffette a cui la campionessa di Spinea tiene particolarmente

Parlando delle prove a squadre le incognite sono molte. Gli azzurri, specie al maschile, possono aspirare a far bene sia nella staffetta a stile libero che in quella mista. Il gruppo azzurro è particolarmente omogeneo e potrebbero esserci delle sorprese.

 

 





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Foto: Credit LaPresse

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