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Nuoto, Mondiali Hangzhou 2018: le speranze di medaglia di Gabriele Detti. Motivazioni alle stelle dopo un anno di stop

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Un anno di paure, rabbia, rassegnazione e speranze. Un anno di attesa che si è concluso un mese fa con il ritorno in gara, arrivato come una liberazione dopo dodici mesi di prigionia. Gabriele Detti sta lentamente ritrovando le antiche sensazioni e va ad Hangzhou per giocarsela. Una carriera di alti e bassi: il picco a Budapest con il titolo mondiale in vasca lunga degli 800 e, un anno prima, con la doppia medaglia di bronzo olimpica di Rio ma ad aprire e chiudere questa fase meravigliosa, due problemi fisici, di quelli che minano e non danno certezze sul futuro.

Gabriele Detti, però, non si perde d’animo facilmente. Aveva già vissuto una situazione simile a Kazan nel 2015, sapeva bene come si affronta un lungo stop e come se ne esce e, ancora una volta, è uscito dal tunnel, ripartendo da zero o quasi, ottenendo la qualificazione al Mondiale in vasca corta cinese e facendo segnare il secondo tempo stagionale al mondo sui 400 stile libero, unica gara che disputerà alla rassegna iridata.

Ha lavorato duramente, ha meno benzina in corpo di tutti gli avversari più titolati e per questo motivo non si è fermato un attimo, neppure nei giorni degli Assoluti, appoggiandosi alla piscina di San Marino dove ha continuato a macinare chilometri su chilometri.

Sarà un Detti a mezzo servizio, quello che si prepara ad entrare in gara ad Hangzhou: la scelta di fare solo i 400 stile è obbligata dal fatto che al Mondiale in corta non esiste la gara intermedia del mezzofondo, gli 800, e i 1500 sono una gara massacrante quando si è in salute e con la preparazione confezionata a puntino, figurarsi quando si è potuto lavorare meno del solito.

Ad Hangzhou il livornese troverà sulla sua strada il cinese Sun Yang che è il grande favorito per la vittoria finale nei 400 stile libero ma, si ragiona sulla carta, non ci sono altri fenomeni in vasca: niente dalla Corea, niente dall’Australia, dove Horton avrebbe potuto dire la sua, ci sono tanti atleti di indiscusso valore ma Detti non parte battuto da nessuno dei comprimari e potrebbe giocarsela per il podio dopo le controprestazioni di Windsor nel Mondiale post-olimpico che lasciò dietro di sé una scia di delusione cancellata poi al Mondiale in lunga di Budapest con lo splendido oro negli 800. La tattica sarà sempre la stessa: lasciar sfogare i rivali nella prima parte di gara, preoccupandosi di non perdere troppo terreno e poi scatenarsi nel finale.

 





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