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Nuoto, Mondiali vasca corta 2018. Le dichiarazioni degli azzurri: la medaglia di Martina Carraro, l’amarezza di Scozzoli, il bilancio di Pellegrini

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L’Italia ha conquistato una medaglia di bronzo nella seconda giornata dei Mondiali 2018 di nuoto in vasca corta che si stanno disputando ad Hangzhou (Cina). Il merito è di Martina Carraro che ha fatto saltare il banco sui 50 rana mentre il suo compagno Fabio Scozzoli si è dovuto accontentare di una quarta piazza sui 100 rana. Ha gareggiato anche Federica Pellegrini, fuori dalla finale dei 100 stile libero, mentre Piero Codia ha staccato il pass per l’atto conclusivo dei 100 farfalle. Di seguito le dichiarazioni che gli azzurri hanno rilasciato tramite la Federnuoto.

MARTINA CARRARO ha conquistato una fantastica medaglia di bronzo sui 50 metri rana, la fidanzata di Fabio Scozzoli è stata eccezionale ed è stata capace anche di siglare il record italiano in 29:59: “Non mi aspettavo la medaglia. Ero molto agitata prima della gara ma alla partenza non più, sembrava di averlo già fatto mille volte. È meraviglioso gareggiare con queste atlete che pochi anni fa pensavo fossero inarrivabili, sopratutto in vasca corta che per me rappresentava un gap incredibile. Invece ora evidentemente abbiamo lavorato molto bene e si vedono i risultati. Vincere una medaglia individuale è tutta un’altra cosa. A livello individuale non mi ci ero mai avvicinata ed è un’emozione grande. Sono contenta perché l’anno scorso ho osato a cambiare allenatore a metà stagione. Una scelta coraggiosa, che molti pensavano fosse sbagliata ma che in meno di un anno si è rivelata vincente. Io sono rimasta la stessa, vivo con Fabio e faccio tutto quello che facevo prima. L’unica cosa che è cambiata è il metodo di allenamento: non nuoto più tanto come prima ed ho spostato tutto sulla palestra e sulla forza che a parer mio era quello che mi mancava. L’acquaticità l’ho sempre avuta ma rispetto alle altre ero la meno potente. Siamo migliorati molto ma c’è ancora da lavorare perché mi hanno detto tutti che al passaggio ero prima e dopo la virata le altre mi hanno recuperato. Non mi pongo limiti, tanto meno di età: ho 25 anni ed a casa ho l’esempio di un trentenne che si allena come un diciottenne. Questa è la mia prima medaglia e la dedico a mio padre“.


FABIO SCOZZOLI si presentava alla finale dei 100 rana con il miglior tempo delle semifinali ma oggi il romagnolo non è riuscito a brillare e si è dovuto accontentare di un deludente quarto posto: “E’ ovvio che mi scoccia però sapevo che eravamo in quattro o cinque tutti sullo stesso livello. Mi aspettavo van der Burgh, perché lui il colpo ce l’ha sempre, ma non così veloce da vincere. Diciamo che speravo di avere io qualcosa in meno e invece non sono stato efficace come ieri. Sono partiti subito forti e qualcosa mi è mancato nel passaggio. Il quarto posto mondiale ci può stare ma quando ambisci al podio è chiaro che dispiace. Ora tra staffette e 50 rana ci sono ancora gare, quindi vediamo. Io sto bene, la condizione c’è e anche oggi non ho fatto un tempaccio. Questa è andata, penso già alla prossima“.

FEDERICA PELLEGRINI si è fermata in semifinale sui 100 stile libero, il suo 52.86 non è bastato per accedere all’atto conclusivo poi con la staffetta mista ha concluso in settima piazza: “Con la staffetta va bene così, sapevamo di valere quello e abbiamo recuperato una posizione. Per quanto riguarda il 100 forse ho fatto un po’ troppo veloce il passaggio e poi l’ho pagato alla fine ma più o meno è il tempo che ho nuotato tutto l’anno. Non ho finito comunque: mancano ancora altre staffette“.

ILARIA BIANCHI ha concluso i 200 farfalla al quinto posto col secondo tempo personale (2:05.57): “Quinta al mondo e terza in Europa nei 200? Sì, sono contenta. Io preparo più i 100 e i 200 vengono di conseguenza ma questa era un’occasione da non perdere. Anche con il record personale non sarei arrivata a podio, quindi menomale. Le altre le vedevo, non erano lontanissime, anche in virata, ma prenderle era difficile“.

PIERO CODIA ha invece agguantato la finale sui 100 farfalla col settimo tempo e spera di ripetere l’impresa degli Europei di Glasgow quando partì al largo e riuscì a trionfare: “Questa volta nuoterò in corsia uno, anziché alla otto come a Glasgow quando vinsi la finale ma va bene ugualmente. Questa volta ho nuotato contratto e non sono riuscito a tenere la velocità. Forse per mancanza di abitudine. Però sono contento perché sono in finale! Domani sarà un’altra gara: la medaglia è difficile però ci provo“.

 





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