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Nuoto, tra conferme e novità ai Mondiali di Hangzhou. Le speranze di medaglia dell’Italia verso le Olimpiadi di Tokyo 2020

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Tre argenti, quattro bronzi e dodici medagliati; sette quarti posti, 36 primati personali con 17 record italiani e 5 migliori prestazioni in tessuto: questo è il bilancio dell’Italia nei Mondiali 2018 di nuoto in vasca corta ad Hangzhou (Cina). Una spedizione valsa dunque 7 medaglie, accompagnate da ottime prestazioni e buoni piazzamenti. In buona sostanza il Bel Paese ha risposto presente a questo “test” nella piscina da 25 metri che lo vedeva confrontarsi in un contesto mondiale. E’ vero, l’oro non è arrivato ma la compagine nostrana ha messo in mostra atleti che in questa vasca faticano ad esprimere tutte le loro potenzialità e, conseguentemente, i risultati vanno presi anche tenendo conto di queste condizioni iniziali. Pertanto, guardando in prospettiva, si può ritenere la squadra tricolore molto solida nel suo percorso verso le Olimpiadi di Tokyo 2020.

I RITORNI – Gregorio Paltrinieri e Gabriele Detti sono tornati sui livelli che volevano. Per motivi differenti i “Gemelli diversi” venivano da un anno in cui non hanno potuto esprimere il loro 100% e conseguentemente in Cina avevano l’occasione per far vedere ai rivali di esserci. Il bronzo nei 400 sl del livornese e i 1500 sl d’argento del carpigiano sono un ottimo presagio per quel che sarà. Detti, infatti, non è mai stato un grande interprete di questa piscina e non è un caso che abbia ottenuto la sua prima medaglia iridata solo in questa competizione. In secondo luogo, gli 800 stile libero non facevano parte del programma e senza dubbio, nel 2019, sarà su quella distanza che il toscano lavorerà intensamente per difendere il titolo conquistato a Budapest. Questo primo assaggio internazionale è stato, quindi, soddisfacente anche se il problemino avuto alla spalla ha fatto suonare un campanello d’allarme ma sembrerebbe tutto rientrato. E poi Greg, la sua prova sotto i 14’10” è stata degna delle sue migliori versioni e per 1000 metri l’azzurro ha nuotato al di sotto del primato del mondo da lui stesso detenuto. Poi nell’ultimo terzo di gara un piccolo calo che ha favorito l’ucraino Mykhailo Romanchuk ma il riscontro cronometrico consola assai perché il percorso, quello che deve portare a Tokyo 2020, è appena cominciato ed in lunga entrambi gli atleti citati danno il meglio.

LE CONFERMESimona Quadarella e Ilaria Cusinato sono le conferme di questa rassegna. Le avevamo lasciate a Glasgow con successi e medaglie a ripetizione e, in un contesto non facile e non così adatto alle loro caratteristiche, hanno saputo sciorinare prestazioni eccezionali. La romana ha ottenuto un argento negli 800 sl pieno di significati. Sì perché l’8’08″03 è il nuovo primato nazionale in tessuto e rappresenta un abbattimento del personale di 5″. Questo significa che l’atleta allenata da Christian Minotti ha ancora tanto da dare e nella piscina da 50 metri ne vedremo delle belle. Lo stesso discorso riguarda Cusinato, autrice di 5 primati personali nei misti e di due record italiani nei 200 metri (assoluto) e nei 400 metri (in tessuto). L’azzurra ha sfiorato il podio in entrambe le specialità ma il contesto qualificato e i suoi margini, specie nella frazione a stile libero, stanno a significare che Ilaria ha tutto per poter ambire nel prossimo futuro ad una medaglia nella rassegna iridata nel 2019 e ai Giochi Olimpici in Giappone

LE NOVITA‘ – Le piacevoli sorprese arrivano da Martina Carraro e Marco Orsi. La ligure, ormai trapiantata ad Imola, è un po’ la donna di questi campionati in casa Italia: 5 record italiani nei 50-100 rana, una medaglia di bronzo nella gara più veloce e un quarto posto a pochi centesimi dal terzo gradino del podio nell’altra specialità. Nessuno avrebbe potuto sperarci, conoscendo anche le difficoltà di Martina nell’esprimersi al meglio in vasca corta. Questi riscontri, quindi, danno ottime indicazioni in vista del futuro e ci si augura siano utili anche agli Assoluti primaverili e alle prossime competizioni internazionali. Stesso discorso per Orsi. Il Bomber di Budrio ha conquistato un grande argento nei 100 misti e questo podio può essere da stimolo per tornare competitivo in lunga nel suo stile libero.

 

FEDERICA PELLEGRINI – La “Divina” era tra gli osservati speciali e le sue risposte sono state confortanti: la conquista della 50esima medaglia internazionale, il quarto posto nei 200 sl dopo un anno e mezzo dall’ultima volta e una buona solidità dimostrata in staffetta sono un primo passo importante che vuol portarla in una condizione ottimale ai Giochi.  

LE DELUSIONI – Ultimo capitolo riguarda le controprestazioni ovvero Fabio Scozzoli quarto nei 100 rana e fuori dalla finale nei 50, Alessandro Miressi out anch’egli dall’atto conclusivo dei 100 stile libero e le opache prestazioni in finale di Margherita Panziera e Piero Codia nei 200 dorso e nei 100 farfalla. Tuttavia, tranne che per il romagnolo, vale il discorso che la piscina da 25 metri è decisamente indigesta e quindi soprattutto nel caso della veneta, che a Riccione aveva nuotato più velocemente che in Cina (record italiano), c’è l’occasione di rifarsi. Un discorso a parte lo merita Thomas Ceccon, arrivato con le pile un po’ scariche all’appuntamento iridato dopo aver gareggiato tantissimo nel corso dell’anno e incantato soprattutto nel corso delle Olimpiadi Giovanili (5 medaglie). Una battuta d’arresto ci può stare.

 

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giandomenico.tiseo@oasport.it

Twitter: @Giandomatrix

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Foto: CP DC Press / Shutterstock.com

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