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OSCAR 2018 – La rivelazione italiana dell’anno è… La top 10: Tortu storico, Paternoster esplode, che novità dal nuoto

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Il 2018 ha sicuramente regalato nomi nuovi all’Italia dello sport, atleti esplosi nel corso di questa stagione su cui possiamo puntare per il prossimo futuro, promesse che sono sbocciate e che hanno ottenuto risultati importanti. L’Italia si coccola alcune nuove stelle che si sono affacciate sul panorama internazionale e che hanno subito fatto la differenza, elementi che potrebbero farsi valere nei prossimi anni e che si sono consacrati per la prima volta negli ultimi 12 mesi. OA Sport premia le migliori rivelazioni italiane dell’anno.

 

PRIMO POSTO – FILIPPO TORTU:

Ha preso a picconate un muro che sembrava inscalfibile, è andato oltre il limite dell’eccellenza, ha scritto una pietra miliare della storia dell’atletica italiana: il primo azzurro capace di scendere sotto i 10 secondi sui 100 metri, la distanza mitica, quella dell’uomo più veloce del Pianeta. Mai nessun connazionale aveva visto solo tre cifre sul tabellone del riscontro cronometro, nemmeno Pietro Mennea si era spinto a tanto, la soglia dell’eccellenza sembrava invalicabile fino all’avvento di questo 20enne che nella stagione finora più bella della sua carriera ha realizzato la prestazione pura più importante dello sport italiano nel 2018.

La volata di Madrid è ancora nei nostri occhi, un gesto tecnico di pregevole fattura che segna un’epoca, un vero e proprio spartiacque per tutto il nostro movimento. Tortu è entrato in una nuova dimensione e vuole continuare a sognare, a migliorare questo tempo per essere competitivo a livello internazionale.

 

SECONDO POSTO – LETIZIA PATERNOSTER:

Chi segue il ciclismo con attenzione la aspettava già da tempo, questa bellissima ragazza aveva già ottenuto risultati sfavillanti nelle competizioni giovanili e aveva trionfato a ripetizione tra le juniores. Quest’anno si è consacrata anche tra le grandi, quando contava davvero, facendo capire che può assolutamente puntare ai vertici e che ha tutte le doti per diventare una campionessa con i fiocchi. A soli 19 anni, la trentina è stata protagonista sia ai Mondiali che agli Europei di ciclismo su pista: nella rassegna iridata si è messa al collo due medaglie di bronzo nell’inseguimento a squadre e nell’americana, in quella continentale l’argento col quartetto e il bronzo nell’omnium.

Grintosa, motivata, non si accontenta mai, solida mentalmente e fisicamente: i podi sono una logica conseguenza del suo talento e del suo modo di vivere il ciclismo, la caparbietà è poi una sua grande dote perché dopo la brutta caduta in Coppa del Mondo a Berlino ha saputo rimettersi in sella e fare la differenza a Londra appena due settimane dopo.

 

TERZO POSTO – NICOLA TUMOLERO:

Scommettere sulla sua medaglia di bronzo alle Olimpiadi Invernali era davvero molto difficile, l’azzurro era sì reduce da una buona stagione (eccezionale l’oro sui 5000 metri agli Europei di Kolomna) ma conquistare l’alloro sulla doppia distanza nella gara più importante non era certamente nei pensieri. Invece il 23enne ha saputo brillare sciorinando una pattinata di spinta e di potenza, inscenando un gesto atletico di altissima fattura con il quale è riuscito a mettersi alle spalle nomi importanti, veterani del circuito che hanno dovuto alzare bandiera bianca al cospetto dell’allievo di Enrico Fabris che ha riportato in auge il nostro pattinaggio velocità pista lunga. Peccato per l’infortunio subito in staffetta che lo sta tenendo fuori dall’ovale ma quando rientrerà ne vedremo ancora delle belle.

 

QUARTO POSTO – NAZIONALE ITALIANA DI NUOTO (NOMI NUOVI):

L’Italia non è più soltanto Federica Pellegrini, Gregorio Paltrinieri, Gabriele Detti. Il nostro movimento ora può contare su diversi elementi in grado di conquistare medaglie internazionali: i nomi nuovi di una Nazionale in rapidissima espansione che sta ottenendo risultati di rilievo frutto di un lavoro meticoloso e di una preparazione attenta che è riuscita a portare in auge diversi atleti rimasti ai margini fino a poche stagioni fa. Agli Europei di Glasgow ne abbiamo viste davvero delle belle: la tripletta d’oro di Simona Quadarella (dai 400 ai 1500 stile libero), l’impresa inverosimile di Piero Codia dalla corsia 8 sui 100 farfalla, l’esplosione di Alessandro Miressi che si laurea Imperatore dei 100 stile libero, la magia di Margherita Panziera che trionfa con un tempo spaziale nei 200 dorso, senza dimenticarsi di Ilaria Cusinato e Arianna Castiglioni, Thomas Ceccon e Federico Burdisso che possono togliersi delle soddisfazioni davvero importanti.

 

QUINTO POSTO – MARCO LODADIO:

Ci girava attorno da un paio di stagioni, la fortuna non gli aveva mai sorriso ed era sempre rimasto fuori dalla finale o dal podio nelle grandi competizioni internazionali per questioni di decimi, ma tutti gli appassionati di ginnastica artistica sapevano che il Cavaliere del Tempio aveva tutte le carte in regola per puntare in alto e così è stato: pazzesca medaglia di bronzo sugli anelli ai Mondiali, il laziale ha riportato il tricolore in auge dopo addirittura otto anni di astinenza al maschile in una rassegna iridata, ha confezionato una memorabile impresa che lo ha fatto esplodere definitivamente. Il 26enne ha lavorato duramente nelle ultime due stagioni, ha costruito mattoncino su mattoncino il suo successo e ci fa sognare anche in ottica Tokyo 2020: l’Italia ha un nuovo Signore degli Anelli.

 

SESTO POSTO – ITALIA KARATE:

Michele Martina che vince l’oro agli Europei tra gli 84 kg, Angelo Crescenzo che si laurea Campione del Mondo tra i 60 kg dopo essersi messo al collo l’argento continentale, Luigi Busà che sfiora il sigillo iridato tra i 75 kg, Mattia Busato che si conferma ai massimi livelli nel kata proprio come Viviana Bottaro, le squadre di kata che ribadiscono la propria caratura internazionale. L’Italia del karate non delude, la nostra scuola conferma una tradizione importante e si mette in grandissima luce nelle competizioni più importanti ottenendo risultati di grandissimo rilievo che fanno ben sperare in vista delle Olimpiadi di Tokyo 2020.

 

SETTIMO POSTO – ABRAHAM CONYEDO:

Abraham de Jesus Conyedo Ruano, da Cuba con furore. Diventa italiano in un batter d’occhio, può partecipare alle competizioni internazionali col nostro passaporto, vince il campionato italiano, poi disputa gli Europei fallendo il ripescaggio ma si riscatta ai Mondiali di Budapest dove conquista un’insperata medaglia di bronzo nella lotta libera (categoria 97 kg). Grandissima rivelazione della stagione, l’unico podio iridato in questo sport arriva per mano di questo 25enne che ha ampi margini di miglioramento e che potrà togliersi ancora diverse soddisfazioni.

 

OTTAVO POSTO – YEMAN CRIPPA:

Il Braccio di Dio ha colpito, dopo un’interessante carriera a livello giovanile era arrivato il momento di risplendere anche tra i grandi e il trentino ha subito battuto un colpo agli Europei, l’evento clou di stagione è stato terreno di conquista per il fresco 22enne che ha fatto saltare il banco mettendo in pista una visione tattica da veterano e una falcata estremamente notevole che gli ha permesso di mettersi al collo un’eccezionale medaglia di bronzo sui 10000 metri (la prima per l’Italia in questa rassegna continentale).

Il ragazzo di origini etiopi era sì accreditato alla vigilia dell’evento ma riuscire a fare la differenza alla prima vera uscita tra i grandi non era semplice, invece l’allievo di Massimo Pegoretti è rimasto insieme alle stelle fino all’ultimo ed è riuscito a superare il quotato Mechaal all’ultima curva. Sui 5000 metri è arrivato poi il quarto posto, si è comportato bene anche nelle campestri e ha fatto capire di poter essere un fattore anche nelle gare internazionali ma servirà un ulteriore step in avanti per competere con le corazzate africane.

 

NONO POSTO – MATTEO BERRETTINI:

Il nome nuovo del tennis italiano, il nostro movimento ha a disposizione una serie di talenti che possono togliersi delle soddisfazioni importanti nel prossimo futuro e il 22enne ha dimostrato in questa stagione di poter davvero competere ad alti livelli: dovrà continuare a crescere e a seguire questa strada ma il laziale ha tutte le carte in tavola per togliersi delle importanti soddisfazioni. Il 2 gennaio vince il suo primo incontro nel circuito ATP (a Doha), entra nel tabellone principale agli Australian Open (prima apparizione tra i big in un torneo del Grande Slam), vince ben due incontri al Roland Garros, a Wimbledon sconfigge Sock rimontando dallo 0-2 e accedendo al terzo turno, il 29 luglio vince il suo primo torneo ATP in carriera (il 250 di Gstaad sconfiggendo Bautista Agut in finale), termina l’annata al numero 54 del ranking mondiale.

 

DECIMO POSTO – AZIZ MOUHIIDINE:

La boxe italiana sta attraversando un momento molto difficile ma sembra avere trovato un nuovo talento, una perla di rara bellezza che ha disputato una stagione davvero magnifica vincendo in ogni competizione a cui ha partecipato: Europei Under 22, Giochi del Mediterraneo, Campionati dell’Unione Europea. Aziz Mouhiidine si è rivelato al mondo, ha 20 anni e tra i 91 kg ha giganteggiato: agilità fuori dal comune per un peso massimo, colpi precisi e potenti, ottimo gioco di gambe, buona guardia e tanta grinta sono le doti più importanti del campano, il prospetto migliore del nostro pugilato anche in vista delle Olimpiadi di Tokyo 2020 (sempre che la nobile arte venga effettivamente inserita in calendario).

 

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Foto: FIDAL/Colombo

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