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Ciclismo
OSCAR 2018 – Le lacrime amare della stagione: dall’infortunio di Vincenzo Nibali all’errore di Vettel. E la finale del Mondiale di volley…
Il 2018 è stato un buona stagione per lo sport italiano, il Bel Paese si è difeso con le unghie e con i denti nei più variegati contesti sportivi ma non sono mancate delle lacrime amare. Non si tratta di delusioni ma momenti tristi della nostra annata, quelli che ci hanno gettato nello sconforto e che vorremmo dimenticare al più presto, attivi infelici che hanno inciso profondamente su questo 2018 che volge al termine.
PRIMO POSTO – L’INFORTUNIO DI VINCENZO NIBALI:
Quella dannata tracolla di una macchina fotografica, quello sciagurato tifoso sull’Alpe d’Huez, quella terribile caduta. Vincenzo Nibali stava pedalando in testa al gruppo dei migliori su una delle salite mitiche del Tour de France, uno dei primi crocevia dell’edizione della Grande Boucle: lo Squalo era in grandissima forma, pimpante e baldanzoso sui pedali, sembrava poter sferrare l’attacco da un momento all’altro, stava cercando di spezzare l’egemonia del Team Sky e sembrava poter mettere in difficoltà Geraint Thomas e Chris Froome.
Il siciliano stava regalando spettacolo, il sogno di lottare per la maglia gialla era molto nitido ma all’improvviso succede l’imponderabile, la classica sliding door che ti cambia la vita: il capitano della Bahrain Merida rovina a terra dopo essere rimasto impigliato in quella tracolla, è dolorante, risale in sella e arriva al traguardo ma ancora non sa che si è fratturato la decima vertebra toracica. Dovrà lasciare il Tour de France, finirà sotto i ferri, cercherà di recuperare per i Mondiali dove però non arriva al meglio: stagione rovinata per colpa di uno spettatore irrispettoso nei confronti dei ciclisti.
SECONDO POSTO – ITALIA-SERBIA 2-3, FINALE MONDIALI VOLLEY FEMMINILE:
L’Italia scende in campo a Yokohama dopo aver vinto la surreale battaglia con la Cina del giorno prima, la nostra Nazionale torna a giocare una finale iridata a sedici anni di distanza dall’apoteosi di Berlino e il sogno è quello di ripetersi. Dall’altra parte della rete, però, c’è la fortissima Serbia che ha vinto gli ultimi Europei e l’argento alle Olimpiadi: un’autentica corazzata che vuole dominare in lungo e in largo, andandosi a prendere il primo titolo della sua giovane storia, trascinata da un fenomeno chiamata Tijana Boskovic. Le azzurre, però, sono convinte dei propri mezzi, hanno disputato un torneo da favola e puntano al trionfo.
Sogniamo per due ore, sfioriamo l’impresa, accarezziamo per larghi tratti quella magica Coppa, sul 2-1 ci speriamo, sul 6-4 del tie-break ci crediamo ma le slave sono più ciniche nel momento clou dell’incontro e ci mettono sotto. Quell’attacco sbagliato da Miriam Sylla, che sarebbe valso il pareggio a quota 13, rimarrà impresso a lungo nelle nostre menti: è il colpo che ha cambiato la storia, quello che ci ha fatto piangere di dolore e non di gioia. La cavalcata maestosa si conclude con un bellissimo argento ma quella finale persa in quel modo…
TERZO POSTO – ITALIA-SPAGNA 7-8, SEMIFINALE EUROPEI PALLANUOTO MASCHILE:
Si gioca alla Picornell di Barcellona, non è una partita normale, non lo è più dal leggendario atto conclusivo delle Olimpiadi 1992. E come sempre la piscina catalana si trasforma in una tonnara, la cornice perfetta per un’altra sfida al cardiopalma che vale l’accesso alla finale degli Europei. Il Settebello parte con tutti i favori del pronostico, la squadra di Campagna sembra essere superiore ai padroni di casa e pare in grandissima forma, pronta addirittura a lottare per l’oro. Il match è però durissimo, i padroni di casa lottano a testa alta e ci mettono pressione, gli azzurri lottano strenuamente ma nel finale vengono letteralmente derubati: Pietro Figlioli segna, il pallone entra nettamente in porta ma l’arbitro è di parere contrario (sbagliando) e ci nega i meritati supplementari spedendo la Spagna in finale. Questa volta la Picornell regala solo lacrime amare.
QUARTO POSTO – SEBASTIAN VETTEL CONTRO IL MURO IN GERMANIA:
A muro! Insabbiato! Sebastian Vettel esce di pista alla curva Sachs nel corso del giro 51 del GP di Germania, mentre si trova al comando della gara quando mancano una manciata di giri al termine: tutto sembrava in totale controllo per il pilota della Ferrari, pronto a festeggiare di fronte al proprio pubblico e invece la pioggia complica terribilmente la vita al tedesco che commette un errore fatale e sbaglia. Sarà uno dei tanti errori della stagione per l’uomo sulla Rossa, ma probabilmente quello più rilevante e decisivo: un trionfo al Nurburgring avrebbe permesso a Vettel di scappare via in classifica, costringendo Lewis Hamilton a una rimonta importante. E invece quello 0 pesante segnerà l’intera stagione, poi sprofondata inesorabilmente tra Monza e Singapore. I sogni della Ferrari si sono spenti in una calda domenica di luglio, nella ghiaia teutonica, quando si era in testa alla gara. Il crocevia di un’annata che poteva concludersi in maniera ben diversa.
QUINTO POSTO – ITALIA-SERBIA 0-3, MONDIALI VOLLEY MASCHILE:
Al PalaApitour c’è grande attesa per la nostra Nazionale, la Final Six della rassegna iridata spalanca le porte sulle semifinali: gli azzurri si presentano all’appuntamento dopo aver vinto sette partite e aver perso solo al tie-break contro la Russia. Tutti si aspettano una prestazione da urlo da parte di Ivan Zaytsev e compagni di fronte alla bolgia dell’impianto torinese e invece l’epilogo sarà impietoso: sconfitta per 3-0, i ragazzi di Chicco Blengini non entrano mai in partita, vengono letteralmente presi a pallate dalla formazione trascinata da Atanasijevic e Kovacevic, non riescono mai a contrastare i grintosi slavi e compromettono la possibilità di accedere al weekend che poi assegnerà le medaglie (il sogno andrà definitivamente in frantumi contro la Polonia).
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Foto: Valerio Origo