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Pattinaggio Artistico

Pattinaggio artistico, campionati nazionali russi 2018: la nuova era del pattinaggio femminile passa dalle giovani Junior, con buona pace di chi non ci sta

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I campionati nazionali russi di pattinaggio artistico, andati in scena presso il palazzo del ghiaccio della Repubblica di Mordovia di Saransk, hanno offerto uno spettacolo unico in tutte e quattro le discipline, specialmente nella travolgente gara del singolo femminile.

La notizia più clamorosa riguarda la quinta posizione della campionessa olimpica Alina Zagitova, scivolata fuori da podio dopo aver ottenuto il primo posto nello short program. La fuoriclasse russa ha certamente accusato il colpo di gareggiare con le compagne di squadra più giovani e spaventosamente competitive che hanno, con assoluto merito, conquistato le prime tre posizioni. A dirla tutta però dobbiamo ricordare che, dopo i giochi olimpici di PyeongChang 2018, Zagitova ha commesso più di un errore nelle gare più importanti; basta ricordare in tal senso il disastroso secondo segmento di gara dei campionati mondiali di Milano e l’errore nella combinazione triplo lutz/triplo toeloop (eseguito solo semplice) del libero delle Finali Grand Prix di Vancouver.

Anche stavolta, in una gara ad altissima tensione davanti al numeroso pubblico di casa, la sedicenne moscovita è apparsa in palla, cadendo sia nel triplo lutz (pianificato con il triplo toeloop) che nel doppio axel. Il nervosismo della campionessa russa è però quanto mai comprensibile e, di certo, negli appuntamenti più importanti della stagione saprà gestire al meglio la pressione. Contrariamente a quanto dimostra il risultato finale, la settima classificata Evgenia Medvedeva ha finalmente battuto il colpo che tutti noi aspettavamo da inizio settembre, realizzando finalmente un programma libero di qualità. Quale può essere stata la molla che ha rilanciato Zhenia? Probabilmente anche l’affetto del pubblico che, anche dopo il disastroso short program, ha ricoperto la vice campionessa olimpica di applausi scroscianti, durati ininterrottamente per tutta la durata di lavoro della giuria fino alla pubblicazione del punteggio.

Nel programma libero, con un layout concepito con più logica, Medvedeva ha dato infatti ampi cenni di miglioramento per ciò che concerne la prestazione, realizzando le due ottime combinazioni triplo salchow/triplo rittberger e triplo flip/doppio toeloop/doppio toeloop, oltre che i salti singoli triplo rittberger, triplo flip e doppio axel. Malgrado una brutta caduta nel triplo toeloop (degradato dal pannello) in combinazione con il doppio axel, Medvedeva ha fatto letteralmente impazzire tutti gli spettatori presenti al palazzo del ghiaccio, i quali hanno omaggiato la campionessa con una commovente standing ovation; un bellissimo gesto che, siamo certi, non potrà che rilanciare una delle pattinatrici migliori degli ultimi anni. Paradossalmente quindi, il vero inizio di Medvedeva è partito dalla propria nazione, proprio quella che ha deciso di lasciare per potersi allenare con meno tormenti.

E poi ci sono loro, le temutissime pattinatrici Junior. Tre talenti purissimi e, in un certo senso, letali. La vittoria di Anna Shcherbakova è certamente legata alla grandissima pulizia nei due segmenti di gara. La moscovita classe 2004 infatti, è stata l’unica tra le atlete di vertice ad eseguire due programmi impeccabili, atterrando nel libero, oltre che dei tripli di grande qualità, anche un salto quadruplo, il lutz. Alexandra Trusova si è invece piazzata al secondo posto per via di una caduta sul secondo salto quadruplo presentato dopo il lutz, ovvero il toeloop, che le ha fatto perdere la vetta della classifica sfumata per appena sette centesimi di punto. Rocambolesca anche la situazione della terza classificata Alena Kostornaia, la quale non ha potuto sfruttare al meglio il potenziale del suo meraviglioso programma corto a causa di una caduta sulla serie di passi, valutati ovviamente con un grado di esecuzione negativo.

Ciò che però è apparso evidente è che queste giovani pattinatrici, tutte eleggibili in categoria maggiore in ambito internazionale solo dal prossimo anno, stanno cambiando prepotentemente e per sempre la storia della disciplina. Divenuti indispensabili in ambito maschile già da due quadrienni, nella rassegna olimpica di Pechino 2022 anche tra le femmine per poter ambire a una medaglia sarà fondamentale inserire elementi come il triplo axel e i quadrupli.

Inutile cercare vie alternative, ed è soprattutto assolutamente errato valutare queste atlete come delle “macchine da salto”, espressione che purtroppo si legge sempre più spesso nei canali social. Se proprio dobbiamo dirla tutta infatti, in occasione dei campionati nazionali russi Alexandra Trusova e Alena Kostornaia sono state forse fin troppo bacchettate dalla giuria che non ha premiato con giusto merito alcune voci chiave delle componenti del programma (skating skills e transition); per giudicare queste giovani pattinatrici non bisogna confondere l’ovvio fattore “artistico” più acerbo rispetto ad altre atlete di esperienza con qualità di pattinata, difficoltà di lavori di piede, perfetta copertura della pista, profondità dei fili, assolutamente di livello se non superiori ad alcune blasonate pattinatrici. Riguardo la giovane età inoltre, altro elemento criticato dai più nel corso del tempo, è giusto ricordare alcune campionesse olimpiche che hanno fatto la storia: una su tutte la celeberrima Oksana Bajul che, come tutti sanno, trionfò nei Giochi Olimpici di Lillehammer nel 1994 a sedici anni; quattro anni dopo a Nagano fu Tara Lipinski a conquistare la medaglia d’oro addirittura a 15 anni e 255 giorni; diciassette invece gli anni di Sarah Hughes dopo il trionfo a Salt Lake City nel 2002.

Non abbiamo ancora idea di come si evolverà la categoria femminile nei prossimi anni, quel che è certo è che le giovanissime atlete di Eteri Tutberidze, insieme all’ottima scuola nipponica, si daranno battaglia a colpi di elementi impensabili da realizzare fino a qualche tempo fa. A noi non resta che goderci lo spettacolo e ringraziare queste atlete per assistere in prima linea allo sviluppo di questo meraviglioso sport.

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Foto: ISU Figure Skating

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