Pattinaggio Artistico

Pattinaggio artistico, Finali Grand Prix Vancouver 2018: cambia il vento nel singolo femminile, Junhwan Cha si conferma la rivelazione tra i maschi

Pubblicato

il

La ventiquattresima edizione del circuito ISU Grand Prix 2018-2019 di pattinaggio artistico, andata in scena presso il Doug Mitchell Thunderbird Sports Centre di Vancouver (Canada) ha dato risposte interessanti per quanto concerne la specialità del singolo.

In campo femminile abbiamo avuto la conferma di quanto l’intero movimento stia attraversando una fase di transizione importantissima. La vincitrice della Finale, Rika Kihira, ha sfruttato la sua superiorità tecnica per avere la meglio sulla Campionessa Olimpica Alina Zagitova, inchiodata al secondo posto. La nipponica infatti, decisamente migliorata soprattutto sotto il profilo delle componenti del programma, si è imposta con dei programmi di alto livello impreziositi dall‘esecuzione del triplo axel, presentato sia nel corto che nel libero, seppur nel segmento di gara più lungo si sia dovuta accontentare di atterrarlo in combinazione solo con il doppio toeloop (anziché triplo) dopo aver fallito quello singolo.

La vittoria di Kihira parla chiaro. Il pattinaggio femminile si sta evolvendo e, a partire dalla prossima stagione, per agguantare la vittoria (salvo ovviamente errori) potrebbe essere necessario presentare in gara non solo il triplo axel ma anche i salti quadrupli. Testimonianza di questo arriva direttamente dalla gara della categoria Junior, in cui la Campionessa Mondiale in carica Alexandra Trusova, seconda classifcata, ha atterrato nel libero un buon quadruplo toeloop, sbagliando purtroppo il quadruplo lutz sia singolo che in combinazione, stesso errore commesso anche da Anna Shcherbakova, quinta nella classifica finale. Tralasciando la meravigliosa vittoria di Alena Kostornaia (pattinatrice dal talento incommensurabile destinata a rimanere nella memoria di tutti gli amanti di questo sport) bravissima a saper sfruttare tutte le sue doti facendo la differenza soprattutto sulle componenti del programma e sul grado di esecuzione dei salti tripli, a partire dal prossimo anno, quando le tre atlete allenate dal genio di Eteri Tutberidze saranno eleggibili in Senior, per poter solo sperare di concorrere per un posto sul podio sarà fondamentale quanto meno provare ad alzare l’asticella. Soprattutto se pensiamo che, esattamente come Kihira, le pattinatrici russe citate anche se giovani hanno già dimostrato di poter essere molto competitive non solo tecnicamente ma anche da un punto di vista prettamente artistico, di pattinata, di lavori di piede e di passaggi di transizione.

In campo maschile infine, diciamocela tutta, si è decisamente sentita la mancanza di Yuzuru Hanyu. La lotta tra Nathan Chen e Shoma Uno ha seguito il solito copione che ha visto trionfare in una gara costellata da molti errori l’americano ai danni del nipponico che, comunque, ha dato l’ennesima dimostrazione di essere un grande lottatore riuscendo a riprendersi dopo un inizio di programma libero traballante. La nota positiva della gara è arrivata però dal giovane sudcoreano terzo classificato Junhwan Cha, considerato da molti l’erede del Campione Olimpico giapponese. L’atleta (guarda caso) allenato da Brian Orser, ha dato ulteriormente prova di tutto il suo talento, offrendo l’ennesima prova positiva della stagione atterrando al meglio gli elementi tecnici seppur ancora con qualche problema nelle rotazioni. Raccogliendo sempre più consensi gara dopo gara, sarà avvincente seguire il percorso di Cha nel prosieguo della stagione, dove ad attenderlo ci saranno due eventi fondamentali come i Four Continents e i Campionati Mondiali.

 

 

Clicca qui per mettere “Mi piace” alla nostra pagina Facebook
Clicca qui per iscriverti al nostro gruppo
Clicca qui per seguirci su Twitter

Foto: ISU Figure Skating

Tu cosa ne pensi?

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Exit mobile version