Sci Alpino

Sci alpino, Coppa del Mondo 2019: Giuliano Razzoli “A Campiglio una delle emozioni più belle della carriera, ma la salita è ancora lunga”

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Giuliano Razzoli è stato uno dei grandi protagonisti dello slalom di Madonna di Campiglio. Un rientro da favola per il nativo di Castelnuovo Monti, che con il pettorale numero 69 ha chiuso al quinto posto. Una gara incredibile e il reggiano racconta alla Gazzetta dello Sport come ha vissuto questo suo ennesimo rientro nel Circo Bianco “Si vive ancora meglio, perchè hai già vissuto tanto, hai tanta esperienza e sai vivere le cose in maniera migliore”.

Lo slalomista azzurro ha precisato anche sul capitolo ritiro e se qualcuno gli aveva chiesto di dire basta: “No, è che in giro sui social, in tv, ho sentito dire spesso questa cosa. Secondo me ci vuole più rispetto, bisogna ricordare che cosa uno ha fatto, che cosa sta passando, se c’è di mezzo un infortunio. Ogni tanto bisogna ricordarlo, perchè tanti se lo dimenticano troppo presto”. 

Razzoli parla anche della sua attuale condizione fisica: “Sono arrivato relativamente presto in Coppa del Mondo, ma già avevo perso due anni da ragazzo per il mal di schiena e poi per altri problemi fisici mi sono dovuto fermare spesso. Poi il ritorno dalla rottura del crociato del gennaio 2016 è stato più complicato del previsto. Di solito torni sugli sci in sei mesi, io per una stagione mi sono salvato, sono rimasto nei 30, ma il fisico non si è ripreso e l’ho pagato. Per rimettermi in sesto c’è voluto più tempo, la scorsa estate ho lavorato bene e ora so cosa mi permette di fare il mio fisico”.

Il dubbio di rientrare in Coppa del Mondo c’è stato: “Eh si che ho l’ho avuto, quando le cose non andavano, quando intorno mi sono rimasti solo gli amici più stretti e la famiglia. Da quest’anno non ho lo sponsor, prima avevo la fortuna di avere amici che mi pagavano persino la trasferta in Nuova Zelanda in estate, anche se poi in parte ci ho investito di tasca mia”.

I prossimi obiettivi: “Ora sono 31° in classifica, mi mancava un punto per entrare nei 30. Con questi punteggi dovrei partire intorno al 41, non ci sarà bisogno che la pista sia bella come a Campiglio per qualificarsi, bisognerà attaccare di più nella prima manche. E’ già diverso, ma non sono ancora arrivato da nessuna parte”.

Si ritorna sulla gara di Madonna di Campiglio: “E’ stata una soddisfazione incredibile, una delle più belle della mia carriera. Dopo tutta la fatica che ho fatto me la sono proprio meritata. Ne è valsa la pena recuperare per vivere una serata come quella, per vedere l’emozione che ho trasmesso. Sono quei momenti che ricordi per sempre”.

Hirscher e Kristoffersen, i due fenomeni dello slalom mondiale. “Tre anni fa ero poco dietro di loro, gli facevo sentire il fiato sul collo, poi mi sono rotto il ginocchio. Ora non mi sento ancora in grado di impensierirli, vedremo quanto tempo ci vorrà. Mi ero prefissato un cammino di ritorno, questo quinto posto ha accelerato tutto, ma la salita è ancora lunga”. 

 

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Foto: Valerio Origo

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