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Sci Alpino
Sci alpino, Coppa del Mondo 2019: il bilancio della prima parte di stagione. Brignone lotta per la Coppa di gigante, acuti di Innerhofer e Paris, esplode il talento di Nicol Delago
La Coppa del Mondo di sci alpino vive una piccola pausa per il periodo di Natale ed è il momento di tracciare un bilancio di questa prima parte di stagione per l’Italia sia nel settore della velocità che in quello delle prove tecniche.
VELOCITA’
Uomini: agli uomini-jet azzurri è mancato l’acuto. Cinque podi per l’Italia, con la doppietta di Lake Louise in discesa che spicca. In Canada solo Max Franz ha saputo battere Christof Innerhofer e Dominik Paris, mentre in Val Gardena è stato Svindal a beffare per pochi centesimi lo stesso Innerhofer. Un settore maschile della velocità che si sta aggrappando proprio a questa coppia, anche perché Peter Fill è ancora lontano dalla miglior condizione. La caduta a Beaver Creek ha ulteriormente rallentato il recupero dell’altoatesino, che spera di rientrare a Bormio e poi di ritrovare la forma a gennaio in vista dei Mondiali. Preoccupa la totale assenza dei giovani, con il solo Emanuele Buzzi capace di ottenere qualche buon risultato.
Donne: sicuramente l’assenza di Sofia Goggia ha pesato notevolmente sul rendimento dell’intera squadra, ma l’ultimo weekend in Val Gardena ha segnato la definitiva esplosione di Nicol Delago. Sulla pista di casa la giovane azzurra ha chiuso al secondo posto in discesa libera, centrando il suo primo podio in Coppa del Mondo. La conferma per una ragazza che in discesa vale già le migliori, ma che ora deve fare un ulteriore step anche in SuperG, dove invece ha ancora qualche difficoltà. Proprio in questa specialità Francesca Marsaglia ha saputo eguagliare il suo miglior risultato in carriera, mentre sono mancati gli acuti di Nadia Fanchini e Federica Brignone, che non sono riuscite ad ottenere piazzamenti importanti, deludendo un po’ le aspettative, anche se i tracciati non le hanno favorite.
PROVE TECNICHE
Uomini: a guardare solamente l’ultimo slalom di Madonna di Campiglio la situazione sarebbe idilliaca, ma una gara non può comunque cancellare un periodo precedente veramente nero. Nonostante tutto si può provare a guardare con fiducia al futuro: il quinto posto ottenuto sabato sera può segnare la nuova rinascita di Giuliano Razzoli, ma è soprattutto la prima manche di Alex Vinatzer che fa luccicare gli occhi. Purtroppo il giovane azzurro ha pagato la pressione nella seconda, ma il talento c’è e forse davvero l’Italia ha trovato un ottimo atleta per i prossimi anni. Lo slalom è un malato che sta guarendo velocemente, mentre il gigante non sembra davvero trovare una cura. Situazione veramente complicata, con gli azzurri che si accontentano di un piazzamento tra i primi dieci, ma che non riescono mai a centrare due manche positive consecutive. Serve una reazione, sperando in qualche acuto di Luca de Aliprandini o Riccardo Tonetti.
Donne: Federica Brignone si presenterà a Semmering con ancora indosso il pettorale rosso della leader della classifica di gigante. Seconda a Soelden, prima a Killington e quarta a Courchevel. Tre risultati davvero ottimi per la valdostana, che dovrà mantenere questa straordinaria continuità per vincere in una specialità dove sono almeno in cinque a lottare per la vittoria finale. Continua, purtroppo, la crisi di Marta Bassino, che non riesce davvero a risollevarsi dopo una stagione passata con poche luci e tante ombre. Anche in questa prima parte dell’anno la piemontese non ha mai lottato con le prime e sembra esserci stata anche un’involuzione tecnica. In slalom ci sono solo Chiara Costazza ed Irene Curtoni, almeno a livelli di continuità di risultati. Non sono risultati eclatanti, ma qualche buona gara tra le prime dieci c’è stata. E’ veramente il massimo che si può chiedere.
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Foto: Valerio Origo
Polonio
23 Dicembre 2018 at 22:42
Io non segherei così selvaggiamente chi a 22 anni ha già fatto più di quanto avevano fatto a tale età le osannatissime colleghe…