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Sci Alpino

Sci alpino, Coppa del Mondo 2019: la settimana azzurra. Dalla prima volta di Nicol Delago ad un’altra rinascita di Giuliano Razzoli

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La Coppa del Mondo di sci alpino va in pausa per qualche giorno, ma è stata una settimana veramente ricca quella appena passata con veramente tantissime gare. Si è cominciato dalla Val Gardena con la Saslong che ha ospitato per la prima volta nella sua storia delle gare femminile e l’aria di casa ha fatto benissimo ad una straordinaria Nicol Delago, che in discesa ha centrato il suo primo podio della carriera, chiudendo al secondo posto alle spalle di Ilka Stuhec, che il giorno dopo ha firmato la doppietta in SuperG.

Una conferma quella di Delago, che ha saputo anche reggere la pressione del dover gareggiare in casa (vive a pochi chilometri dalla Saslong) e di essere una delle possibili favorite per il podio anche dopo i risultati ottenuti nelle prove. La definitiva esplosione di un grande talento, che in discesa sa già competere con le migliori, mentre in supergigante ha ancora importanti margini di miglioramento.

La due giorni gardenese si è chiusa, come detto, con il SuperG ed in questa gara la notizia più bella per i colori azzurri è stata il sesto posto di un’ottima Francesca Marsaglia, che ha eguagliato il suo miglior risultato in carriera in Coppa del Mondo. Questa è sicuramente la specialità dove la romana si sa esprimere al meglio ed è un risultato che le deve dare fiducia in vista delle successive gare.

Dopo la velocità è stato il momento delle prove tecniche e a cominciare sono stati gli uomini in quel di Saalbach, dove lo spettacolo è stato rovinato da un tracciato che si è rovinato quasi subito, rendendo le due gare di gigante e slalom una vera e propria lotteria. Purtroppo nessun azzurro ha pescato il biglietto giusto o comunque non quello dei primi premi: Luca de Aliprandini ha chiuso al nono posto in gigante, mentre Manfred Moelgg si è piazzato a ridosso della top ten sia in gigante sia in slalom. Tra i rapid gates austriaci si è messo in luce anche Alex Vinatzer, bravo a qualificarsi per la seconda manche e a chiudere al sedicesimo posto (miglior risultato in carriera).

Dagli uomini alle donne in quel di Courchevel, terreno di conquista per Mikaela Shiffrin, che ha raggiunto le 50 vittorie in carriera in Coppa del Mondo con la doppietta sulle nevi francesi. L’americana sta dominando in classifica generale, ma in quella di gigante deve guardare ancora dal basso Federica Brignone. La valdostana, infatti, ha mantenuto il pettorale rosso di leader, dopo aver sfiorato il terzo podio consecutivo in questa stagione, chiudendo in quarta posizione alle spalle di Shiffrin, Rebensburg e Worley.

Brignone, purtroppo, è stata l’unica italiana a chiudere tra le prime dieci, con Marta Bassino solo quattordicesima e ancora alle prese con un’involuzione rispetto alle attese che c’erano sulla piemontese all’inizio della stagione. In slalom, invece, il giorno dopo c’è stato un buon nono posto per Chiara Costazza, che ha raggiunto l’obiettivo prefissato prima della gara.

La lunga settimana di sci si è conclusa nel modo più spettacolare con la Night Race di Madonna di Campiglio. Sul Canalone Miramonti, poi, c’è stata la rinascita dello slalom azzurro in quella che è stata senza dubbio la gara più belle dei nostri portacolori nelle ultime due stagioni. Il simbolo di questa rinascita è senza dubbio Giuliano Razzoli, incredibile quinto al traguardo con il pettorale numero 69 dopo due manche nel quale si è rivisto quello straordinario campione capace di prendersi l’oro olimpico a Vancouver.

Dietro di lui si è piazzato un ottimo Manfred Moelgg, ma è stato uno slalom in cui si sono visti anche i giovani: Simon Maurberger ha chiuso al ventesimo posto, ma soprattutto Alex Vinatzer ha mostrato (purtroppo solo in una manche) di possedere uno straordinario talento. Infatti il giovane azzurro con il pettorale numero 35 si era classificato all’ottavo posto, migliore degli italiani, nella prima manche, mentre nella seconda ha sicuramente pagato un po’ di tensione ed emozione ed è uscito nella parte finale del tracciato, perdendo comunque l’occasione di fare importanti punti. Il futuro è comunque tutto dalla sua parte.

 

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Foto: Valerio Origo

 

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