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Sci di fondo

Sci di fondo, Coppa del Mondo 2018-2019: per l’Italia settimana sfavorevole a Beitostolen, ma qualche buon segnale c’è

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Complice anche l’assenza del miglior terreno per l’Italia dello sci di fondo sia maschile che femminile, quello delle gare sprint, il weekend italiano non regala esattamente grandi cose, guardando alle posizioni finali dei nostri atleti e delle staffette.

Partendo dal settore maschile, si può dire che ci si aspettasse forse qualcosina in più da Francesco De Fabiani, la maggiore delle nostre punte quando si esce dal contesto sprint. Rimane però vero che, al di là del 24° posto della 30 km di Beitostolen, è lui l’unico a reggere, per il momento, le fondamenta dell’Italia, come ha dimostrato anche con la staffetta. Sebbene sia vero che davanti a lui il gruppo che inseguiva Simon Krueger ha mollato, la prima dote caratteriale da avere per riprenderlo e non farsi risucchiare ancora più indietro è la capacità di non mollare. De Fabiani ce l’ha, e per un po’ è anche riuscito a rientrare e ad avere delle speranze di portare l’Italia a lottare per il quarto posto, prima di essere staccato. Piuttosto in ombra gli altri italiani, da Stefano Gardener a Dietmar Noeckler (le cui gare però non sono queste) fino a Giandomenico Salvadori (cui va data l’attenuante legata a una precisa scelta: entrare in forma in vista dei Mondiali di Seefeld, specie per le gare distance), per finire con Maicol Rastelli. Una citazione a parte la merita Mirco Bertolina, andato vicino alla zona punti nella 30 km e bravo a fare in modo che, nella staffetta, De Fabiani potesse nutrire ancora speranze di buon piazzamento.

Per quanto concerne invece le donne, la copertina va ad Elisa Brocard, autrice di una 15 km di buonissimo livello con il 17° posto e di una staffetta in cui, assieme a Ilaria Debertolis, ha contribuito a evitare che l’Italia finisse in acque piuttosto antipatiche nelle frazioni a tecnica libera. Per quest’ultima, però, resta sempre aperto il conto con la gara individuale, e lo stesso discorso si può fare per Sara Pellegrini. E’ più complesso, invece, parlare di Lucia Scardoni, che si è trovata in una situazione difficile in staffetta dopo non aver preso parte alla 15 km. Per lei, presumibilmente, quelle cose buone già viste a Ruka non sono scomparse, ma si potranno verificare in luoghi ben diversi da questo, che le era francamente sfavorevole.





federico.rossini@oasport.it

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Foto: Valerio Origo

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