Sci di fondo
Sci di fondo, Coppa del Mondo Beitostolen 2018: Therese Johaug trascina la Norvegia al successo in staffetta, Italia nona
Cambia la tipologia di gara, ma non la protagonista e nemmeno il Paese: a Beitostolen, la prima staffetta della Coppa del Mondo 2018-2019 di sci di fondo è ancora appannaggio della Norvegia, che domina una volta di più la 4×5 femminile di questa mattina. Therese Johaug trascina, con una grande seconda frazione a tecnica classica, le sue compagne (Heidi Weng nella sua stessa tecnica, Ragnild Haga e Ingvild Flugstad Oestberg in quella libera) a un chiaro successo in 43’50″8. Al secondo posto, con 37″3 di ritardo, si classifica Russia II (Lidia Durkina e Anna Zherebyateva a tecnica classica, Mariya Istomina ed Elena Soboleva a tecnica libera) e al terzo a 37″8 Finlandia I (Johanna Matintalo e Krista Parmakoski a tecnica classica, Riitta-Liisa Roponen ed Eveliina Piippo a tecnica libera).
L‘Italia chiude la gara in nona posizione senza mai entrarci da protagonista: a tecnica classica Sara Pellegrini viene subito staccata e Lucia Scardoni non può recuperare un gap che, dopo 5 km, è già di 1’10″2. Elisa Brocard e Ilaria Debertolis, nelle frazioni a tecnica libera, riescono in qualche modo a risalire dentro le prime dieci posizioni, benché a 2’24″6 dalla testa. Non sono partite le staffette di Finlandia II e Stati Uniti II.
Nei primissimi chilometri non accade nulla di particolarmente interessante fino alle vicinanze del cambio tra le frazioni a tecnica classica, in cui Russia e USA, con Yulia Belorukova e Sadie Bjornsen, decidono di fare una prima selezione. Al terzo posto passa il Giappone con Masako Ishida, i cui 3″8 di ritardo si trasformano però rapidamente in 3’20″2 alla fine. Al quarto posto passa la prima staffetta norvegese, ed è proprio il cambio Weng-Johaug a decidere la gara. La leader di Coppa del Mondo non solo non sta a guardare, ma va prima a prendere il duo composto da Natalia Nepryaeva e Rosie Brennan, quindi scappa via e consegna a Ragnild Haga nove secondi e quattro decimi di vantaggio. L’unica a reggere il ritmo, seppur indietro a causa della brutta prima frazione di Matintalo, è Krista Parmakoski, trascinatrice della sola staffetta finlandese rimasta.
La seconda parte di gara diventa un assolo prima di Haga e poi di Oestberg, che mettono in scena tutta la loro superiorità per allungare senza nessun ostacolo da parte di chi è dietro. Nel frattempo, si infiamma la lotta per i due restanti posti sul podio. Con la Norvegia ormai certa del trionfo, l’attenzione si sposta qualche metro più indietro, ma le possibili emozioni di una volata per il podio sono troncate dalla caduta di Nechayevskaya, che “porta” a Russia I il quarto posto a 40″9 e vede da lontano Soboleva superare Piippo per la seconda piazza.
In quinta posizione arrivano gli Stati Uniti a 48″ (Bjornsen-Brennan-Patterson-Diggins), seguiti da Svezia a 50″ (Settlin-Kalla-Andersson-Ingemarsdotter, peraltro sono loro le grandi deluse di giornata), Norvegia II a 53″6 (Svendsen-Jacobsen-Slind-Tiril Udnes Weng), Germania a 1’24” (Fraebel-Henning-Belger-Carl), Italia a 2’24″6 e Slovenia a 3’27″2 (Lampic-Visnar-Cebasek-Fabjan).
federico.rossini@oasport.it
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Foto: LaPresse