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Sci di fondo, Tour de Ski 2019: Francesco De Fabiani per il decollo definitivo. Mass start e pursuit per sfidare i grandi

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Si avvicina il debutto del Tour de Ski con la sprint a tecnica libera del 29 dicembre a Dobbiaco. Tra coloro che vorranno recitare un ruolo da protagonista c’è Francesco De Fabiani, in cerca dell’esplosione definitiva ai livelli più alti dopo anni vissuti in una specie di apprendistato, anche se una vittoria in Coppa del Mondo è arrivata, nel 2015, a Lahti.

Il rapporto tra De Fabiani e il Tour de Ski non è pessimo, anzi: in carriera ha saputo collezionare due podi. Il primo è arrivato nella stagione 2015-2016, in cui ha chiuso terzo la 15 km mass start a tecnica classica di Oberstdorf alle spalle del kazako Alexey Poltoranin e dello svizzero Dario Cologna, mentre il secondo è giunto nell’annata 2017-2018, sempre sulla distanza dei 15 km, a Oberstdorf e in una mass start, ma a tecnica libera. In questo caso è stato il primo non norvegese, visto che i primi due rispondevano ai nomi di Emil Iversen e Sindre Bjornestad Skar.

Di mass start nel Tour de Ski ce ne sono due: una è proprio quella amata dal fondista originario di Gressonney-Saint-Jean, e cioè quella di Oberstdorf, mentre l’altra si disputa nella Val di Fiemme. Entrambe sono a tecnica classica, mentre sono a tecnica libera sia la 15 km a inseguimento della località tedesca che la 9 km in salita della valle italiana. Sono queste le gare in cui De Fabiani cercherà di dimostrare, in mezzo ai tanti uomini di spicco del fondo mondiale, che la crescita di condizione vista a Davos non è solo un caso, ma il frutto di un percorso col quale scalare le gerarchie di uno sport in cui le soddisfazioni che vanno oltre le gare sprint (in cui lui, peraltro, si difende piuttosto bene) sono da tempo un po’ rarefatte.

Dopo esser stato per due volte il migliore degli under23 in Coppa del Mondo, non è impossibile pensare che i prossimi tre mesi, tra Tour de Ski e Mondiali di Seefeld, possano rappresentare un punto di svolta nella carriera del valdostano. De Fabiani può puntare, senza troppo nascondersi, a migliorare il nono posto dell’edizione 2016 del tour a tappe che dalla stagione 2006-2007 caratterizza in maniera pesante la Coppa del Mondo. A inizio stagione si era parlato di questa come la stagione del bivio: se continua ad affrontarla in un crescendo di risultati, allora l’Italia si ritrova con un’arma in più oltre a Federico Pellegrino. E di certo questo non dispiace.

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federico.rossini@oasport.it

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Foto: Pier Colombo

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