Biathlon

Sport Invernali, generazioni diverse che sognano la Coppa del Mondo. L’Italia mette paura ai giganti

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E’ stato un sabato di emozioni incessanti per gli sport invernali, un accavallarsi di eventi senza soluzione di continuità in cui l’Italia è emersa a testa alta su più fronti, come da tradizione.

Un 15 dicembre che ha visto affiorare e primeggiare generazioni diverse. A meritarsi la palma di migliore di giornata è il classe 1980 Roland Fischnaller. A 38 anni, nonostante i problemi alla schiena che lo tormentano, ha conquistato la quindicesima vittoria della carriera in Coppa del Mondo, sconfiggendo in finale il campione olimpico svizzero Nevin Galmarini. L’altoatesino, che già dopo PyeongChang 2018 non aveva fatto mistero di puntare alle Olimpiadi di Pechino 2022, ha ingaggiato una sfida personale contro il tempo che trascorre inesorabile. Con l’esperienza riesce ad interpretare al meglio le competizioni dal punto di vista tattico: oggi ad esempio, aveva compreso che sul muro iniziale era sufficiente amministrare, per poi scatenare i cavalli sul piano conclusivo. Una scelta rivelatasi vincente, mentre Galmarini ha commesso un errore proprio sul ripido. Fischnaller si porta così al secondo posto della generale a sole 40 lunghezze dall’austriaco Benjamin Karl, altro veterano: se il fisico lo sosterrà, l’intramontabile campione italiano potrà provare a dare l’assalto a quella sfera di cristallo di parallelo che gli è sempre sfuggita.

Non ha sfigurato neppure la generazione dei classe 1990-1991, anzi. Dorothea Wierer ha raccolto il quarto podio consecutivo, confermandosi in vetta alla Coppa del Mondo di biathlon. E dire che la 28enne di Rasun ha commesso ben 4 errori al poligono, denotando una incisività straordinaria come passo sugli sci. Al momento la logica suggerisce che la vera favorita per la sfera di cristallo resti la finlandese Kaisa Makarainen, distante appena 7 lunghezze dall’azzurra nella generale. La 35enne ha già vinto la Coppa del Mondo assoluta in tre circostanze, l’ultima proprio nel 2018; l’azzurra invece mai, dunque non è abituata a giocarsi un trofeo di tale levatura. Dorothea dovrà però far leva proprio su questo: rispetto alla navigata avversaria non ha nulla da perdere. Se riuscirà nell’impresa avrà compiuto qualcosa di straordinario ed indelebile, qualora dovesse giungere seconda o terza avrà comunque disputato una stagione più che soddisfacente. Con leggerezza e, soprattutto, costanza di rendimento al poligono, Dorothea dovrà provare a mettere pressione alla rivale, cercando di approfittare di ogni minimo passo falso.

Altro classe 1990 in lizza per la Coppa del Mondo (di specialità, trattandosi della specialità sprint) è Federico Pellegrino. Oggi il valdostano non era al 100% della forma dopo aver saltato qualche allenamento a causa di una caduta in allenamento a Livigno che la settimana scorsa gli aveva procurato un edema alla schiena che, di fatto, gli impediva persino di camminare. Grazie al sapiente lavoro dei fisioterapisti è stato rimesso in piedi a tempo di record ed oggi non è giunto distante dal fenomeno norvegese Johannes Hoesflot Klaebo, agguantando un pesante secondo posto a Davos. Nelle sprint a tecnica libera il campione del mondo in carica lascia trasparire la sensazione di potersela giocare sempre ed in qualsiasi contesto, pur con una condizione non ottimale. Da qui ai Mondiali di Seefeld l’obiettivo sarà quello di salire ulteriormente di colpi per inseguire un leggendario bis iridato. Il 28enne di Nus dovrà dare anche un occhio alla graduatoria di specialità, dove è secondo a -45 da un Klaebo che appare molto più ‘umano’ rispetto alla passata stagione.

Nel tempio dello speed skating ad Heerenveen Francesca Lollobrigida ha collezionato nuovamente indicazioni importanti sulla strada verso la completa polivalenza. La classe 1991 romana prima ha concluso al settimo posto i 1500 metri con il nuovo primato personale, successivamente è giunta quarta nella mass start: in quest’ultima competizione il risultato sarebbe potuto essere migliore se l’azzurra avesse approcciato la tornata conclusiva in posizione più avanzata. Ad una tappa dalla conclusione la nostra portacolori si è portata al comando della classifica della mass start con 328 punti, +12 sulla sud-coreana Bo-Reum Kim. Dopo aver già sollevato il trofeo nel 2014 e nel 2018, l’italiana insegue un tris che la consacrerebbe nel mito dello speed skating tricolore.

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Foto: Nordic Focus

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