Ciclismo
Vincenzo Nibali: “Il Giro mi manca, spero di rivincere il Tour. Penso alle Olimpiadi 2020. E sulle Classiche…”
Vincenzo Nibali si sta già preparando in vista della prossima stagione, ormai il raduno in Croazia è prossimo e lo Squalo a breve svelerà anche il suo programma per il 2019. Nel frattempo il siciliano si è soffermato sul suo stato di salute in un’intervista rilasciata a La Stampa: “Sto bene e ho già cominciato la preparazione anche in palestra per riequilibrare i muscoli della schiena e la postura“. Il 34enne comunque non salva la stagione: “Non basta la Milano-Sanremo. A un altro corridore potrebbe bastare, a me no perché la caduta al Tour de France mi ha rovinato la stagione: era il mio grande obiettivo e stavo molto bene, che rabbia!“.
Il capitano della Bahrain Merida è stato ascoltato dai giudici francesi in merito all’inchiesta aperta su quella caduta: “Ho detto loro che sulla salita dell’Alpe d’Huez c’erano pochi gendarmi e troppi tifosi, molti ubriachi. Gli organizzatori avevano capito che la situazione stava degenerando, hanno cercato di portar giù dall’arrivo altre transenne, ma non sono bastate. E io ne ho fatto le spese. Se avrò ancora l’occasione per vincere un Tour? Io ci spero ancora, magari già quest’anno che viene“.
Il messinese non vuole svelare ancora il programma gare e rimane sul vago: “Decideremo a giorni, dipende dai programmi del team. Comunque Giro e Tour hanno percorsi molto interessanti. Il Giro mi manca molto e quello del 2019 mi stuzzica“. Poi si sofferma sulle Classiche: “Spesso rivedo l’ultima Sanremo, nel finale mi ero messo a ridere perché nemmeno io pensavo di poterla vincere. Ho sfiorato la Liegi nel 2012, ero solo in fuga e mi cadde il mondo addosso quando mi raggiunse e superò nel finale Iglinsky. Ricordo che quel giorno non ci fu l’antidoping: da secondo arrivo mi presentai ma mi dissero che non c’era“.
Nibali guarda anche più lontano: “Non mi sento vecchio, anzi. E penso già alle Olimpiadi di Tokyo 2020, su un percorso con 5000 metri di dislivello. Mi brucia ancora come ho perso per una caduta a Rio 2016. per altri due anni voglio togliermi ancora delle soddisfazioni, poi vedremo“.
C’è spazio anche per parlare di Andrea Tafi che a quasi 53 anni correrà la Parigi-Roubaix: “Non credo lo faccia per vincere, forse ha nostalgia, comunque i suoi obiettivi credo siano altri, scientifici, mediatici. Mi sembra un po’ il Grande Fratello“. E poi sulla riforma dello sport voluta dal Governo: “Non ho seguito bene la vicenda, ma credo che lo sport deve restare allo sport, con meno ingerenze politiche possibile”.
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Foto: Pier Colombo