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Pallavolo
Volley, l’Italia e l’incubo della mancata qualificazione olimpica. Serbia e Francia all’orizzonte e la lacuna (irrisolvibile?) della banda
Qualificarsi alle Olimpiadi non è mai stato così difficile per l’Italia, staccare il biglietto per Tokyo 2020 sarà una missione estremamente complicata per la nostra Nazionale di volley maschile che sarà chiamata a una grande impresa nel torneo su scala mondiale in programma dal 9 all’11 agosto: sconfiggere la Serbia in una partita secca. Al momento sembra un compito arduo per gli azzurri che durante i recenti Mondiali sono stati presi a pallate dagli slavi, il primo match della Final Six si rivelò un incubo per i ragazzi del CT Chicco Blengini che compromisero le chance di qualificazione alle semifinali della rassegna iridata. L’incontro di Torino pesa tantissimo nella mente del nostro sestetto che la prossima estate dovrà assolutamente riscattarsi nel torneo di qualificazione che con buona probabilità giocheremo in casa (a completare il quadrangolare ci saranno anche Australia e Camerun, due avversarie che non possono riservare sorprese e che non devono rappresentare dei grandi ostacoli).
Riuscirà l’Italia a battere un avversario di questo calibro in un incontro da dentro o fuori (dando per scontato che aussies e africani non spostino gli equilibri del girone)? Può succedere di tutto ma ora come ora è indubbio che partiremo sfavoriti. Vincere quel raggruppamento sarà estremamente complicato perché al momento la nostra formazione è inferiore a quella guidata da Grbic che può contare su ottimi giocatori come l’opposto Atanasijevic, lo schiacciatore Kovacevic, il centrale Podrascanin. A questa Italia mancano soprattutto i martelli, problema atavico che è esploso in tutto il suo fragore dopo che Osmany Juantorena ha annunciato il suo addio alla Nazionale: se la Pantera non dovesse rientrare per queste qualificazioni, le nostre chance di staccare il pass si ridurrebbero in maniera importante e dunque bisognerà davvero realizzare un’impresa.
Non sarà semplice inventarsi un reparto di banda, bisognerà capire chi affiancare a Filippo Lanza che si sta comportando discretamente con Perugia ma che con l’azzurro ha spesso faticato: Luigi Randazzo e Gabriele Maruotti hanno già giocato durante gli ultimi Mondiali ma al momento non sembrano ancora in grado di reggere questo livello con una certa continuità, Oleg Antonov si è trasferito in Russia e per il momento deve ancora esprimersi al meglio, le alternative sono davvero ridotte all’osso e sembra molto remota la possibilità di spostare Ivan Zaytsev in posto 4 (scommettendo su Luca Vettori o Gabriele Nelli come opposti), pescare qualche giovane già adatto a fare la differenza in questo contesto sembra estremamente difficile. Se mancano gli attaccanti di palla alta è poi difficile spuntarla soltanto con la buona qualità di Simone Giannelli in cabina di regia e con i centrali Daniele Mazzone, Simone Anzani e Davide Candellaro.
Nel caso di mandata qualificazione tramite questa competizione mondiale, allora bisognerà passare da un torneo europeo (in programma a gennaio 2020) dove ci saranno due tra Polonia, Francia e Slovenia (tutte inserite nella Pool D) oltre probabilmente a una tra Belgio e Olanda (nella Pool B con gli USA che dovrebbero vincere) e alla Bulgaria (nella Pool A col Brasile). Il rischio dunque è quello di trovarsi di fronte i Campioni del Mondo rafforzati dall’arrivo del fenomeno Leon o i transalpini del solito Earvin Ngapeth: la strada verso Tokyo 2020 si complicherebbe ulteriormente e l’incubo della mancata qualificazione olimpica potrebbe materializzarsi…
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Foto: Valerio Origo