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Australian Open 2019: il cuore immenso di Thomas Fabbiano. Il gigante Opelka sconfitto dopo un emozionante super-tiebreak
Thomas Fabbiano, con una partita giocata benissimo, si qualifica per il terzo turno degli Australian Open per la prima volta in carriera. L’azzurro, che per la terza volta vince due partite in un tabellone principale di uno Slam (gli era già capitato agli US Open 2017 e a Wimbledon 2018), supera in cinque set l’americano Reilly Opelka, 211 centimetri di altezza, per 6-7(15) 6-2 6-4 3-6 7-6 [10-5] e torna, virtualmente, entro i primi 90 del mondo. Non sono bastati, a Opelka, quasi 70 ace nell’arco dell’intera partita, un numero riservato di solito ai grandi servitori come John Isner o Ivo Karlovic. Fabbiano aspetta ora il vincente del match tra il bulgaro Grigor Dimitrov, testa di serie numero 20, e l’uruguaiano Pablo Cuevas.
Nel primo set non ci sono particolari scossoni, dal momento che fino al nono gioco entrambi i giocatori tengono il proprio servizio con facilità: Fabbiano lo fa col gioco, Opelka, per buona misura, con ace e servizi vincenti che arrivano dai suoi 211 centimetri di altezza. Sul 4-4 l’americano riesce ad arrivare ai vantaggi, ma non ha mai l’opportunità di strappare la battuta all’italiano. Si arriva così al tie-break, in cui Fabbiano si porta subito sul 4-0, poi subisce cinque punti consecutivi anche a causa di un paio di errori, quindi, con Opelka al servizio, s’inventa un mezzo miracolo anticipando una risposta che il suo avversario non può controllare. Dal momento che entrambi tengono a lungo i propri turni di battuta, i set point per l’uno e per l’altro si susseguono finché Fabbiano non spedisce in rete il punto che consegna il 15-17 all’avversario.
Nel secondo set è l’azzurro a partire meglio, mettendo subito a segno un importante break. Sul 3-1 ne arriva un secondo, regalato da Opelka con un doppio fallo. Il parziale non ha più storia e Fabbiano lo porta a casa per 6-2.
Il terzo parziale vede tornare dell’equilibrio fino al quinto game, in cui l’azzurro strappa di nuovo la battuta a 15 all’americano, sottolineando il tutto con un urlo nel momento in cui il rovescio di Opelka finisce in rete. Sul 5-4 lo statunitense ha le prime due palle break di tutta la partita, ma Fabbiano è attento con servizio e dritto e le annulla entrambe, per poi chiudere il set col punteggio di 6-4 grazie a un rovescio lungo del suo avversario.
Opelka riparte meglio nel quarto set, trovando il break che vale il 3-1 grazie ad alcuni errori di troppo di Fabbiano. L’americano non concede più nulla al servizio, rischiando di vincere il set molto più nettamente di quanto non dica il 6-3 che porta la contesa al quinto e decisivo parziale.
La battaglia per arrivare al terzo turno si accende con uno scambio di palle break nei primi due giochi del set, che però i due giocatori annullano con efficacia. Più si va avanti e più sembra vicino il tie-break ai 10 punti, novità di quest’edizione degli Australian Open, ma per un attimo Opelka sembra poterne fare a meno, quando si issa sul 40 pari nell’undicesimo gioco. Nel punto successivo l’americano fa di tutto per impedire a Fabbiano di mettere a segno il punto, correndo su tutte le volée e palle corte proposte dall’italiano, ma senza esito; l’azzurro il 6-5 lo ottiene comunque. Il gioco decisivo arriva, come da previsioni, ma ad affrontarlo meglio è l’azzurro, che scappa subito via con sei punti consecutivi, dei quali i più importanti sono quello del 3-2 (una gran difesa) e quello del 4-2 (un gran passante di rovescio. Avanti 7-2, Fabbiano si concede la cessione di uno dei due minibreak di vantaggio (8-5), soltanto per strappare entrambi i turni di servizio a disposizione di Opelka e qualificarsi per il terzo turno per la prima volta a Melbourne.
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federico.rossini@oasport.it
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Foto: LaPresse