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Australian Open 2019 juniores: Lorenzo Musetti, una vittoria storica e un talento notevole
Un tie-break che ci rimarrà nel cuore. Nella Rod Laver Arena a Melbourne (Australia), sotto un sole accecante, Lorenzo Musetti, 16 anni da Carrara, ha compiuto la sua impresa: vincere il torneo juniores degli Australian Open 2019 e compiere un primo passo importante in una carriera che noi tutti ci auguriamo sia scintillante.
Una vittoria complicata contro il coriaceo statunitense Emilio Nava. I due non si erano mai incontrati e l’americano rispetta la tradizione degli States: tirare forte al servizio e in risposta, prendendosi tanti rischi. Un approccio che ha creato non pochi problemi all’azzurrino, costretto a cedere nel primo parziale (6-4) sotto l’autentico “bombardamento” da fondo del proprio avversario.
Lorenzo, però, non è un tennista monocorde ed è capace di variare il suo gioco. Mettendo sul campo una gamma di colpi diversi, ha trovato la chiave del successo, inducendo spesso il rivale all’errore. Una tattica che gli ha consentito di ribaltare il punteggio ed imporsi nel super tie-break 14-12. Nel frangente la tenuta mentale del carrarino si è evidenziata, essendo molto lucido nell’affrontare il match point di Nava e non lasciandosi scomporre da alcuni passaggi a vuoto, come la palla match vanificata su una seconda di servizio uscita di millimetri.
Il tennis è uno sport in cui la testa, forse, conta ancora di più del fisico e Musetti ha fatto vedere di esserci, battendo il suo avversario proprio da questo punto di vista piuttosto che sul piano della forza. C’è però ancora tanto da lavorare. Il rovescio non è ancora all’altezza del dritto e in termini di potenza il toscano ha ampi margini. Aspetti normali che non devono portare ad un’eccessiva esaltazione di questo risultato. E’ vero, nessun italiano aveva mai vinto nello Slam Down Under juniores e Lorenzo è al secondo atto conclusivo consecutivo in questa categoria, ricordando anche la finale degli US Open juniores 2018. Tuttavia, in passato, si è commesso l’errore di gestire non nel migliore dei modi una vittoria giovanile, parametro rilevante ma non discriminante. Pensiamo al caso di Gianluigi Quinzi, l’ultimo ad aggiudicarsi uno Slam juniores in casa Italia (Wimbledon 2013).
E’ chiaro quindi che il riuscire a gestire la pressione sarà il vero banco di prova che il 16enne dovrà affrontare per sperare di imporsi nei circuito professionistico. Un aspetto di cui dovrà tener conto anche il suo staff nell’approcciarsi al mondo dei grandi per uscire dalla culla della nouvelle vague.
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Foto: Lev Radin / Shutterstock.com