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Australian Open 2019, Marco Cecchinato in cerca di punti a Melbourne per continuare la scalata in classifica

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Di questi tempi, lo scorso anno, Marco Cecchinato era fuori dai primi cento dopo aver disputato, e perso, il primo turno delle qualificazioni agli Australian Open. L’avversario era Bradley Mousley, australiano, e il siciliano perse in due set.

Nessuno, in quel momento, avrebbe immaginato che quel ragazzo di Palermo si sarebbe lanciato verso una cavalcata che l’ha portato a diventare il numero due d’Italia. Anche se in molti fanno partire dall’ATP di Budapest il suo periodo d’oro, il vero inizio è un altro: Santiago del Cile, Challenger, con vittoria finale ottenuta battendo giocatori di livello quali Simone Bolelli, l’argentino Guido Andreozzi (anch’egli nel tabellone principale di Melbourne), gli spagnoli Carlos Taberner, Tommy Robredo e Carlos Gomez-Herrera. La serie positiva non s’è fermata più: due semifinali Challenger consecutive, qualificazione e secondo turno a Montecarlo, prima del trionfo in Ungheria partendo dal tabellone cadetto e battendo in finale quel John Millman (Australia) che sarebbe poi balzato agli onori delle cronache per aver estromesso Roger Federer dagli US Open, cancellando così ogni traccia di Svizzera da New York.

Il successo sull’australiano, però, è stato solo il preludio al clamoroso Roland Garros di Cecchinato: dal terzo turno in poi i nomi degli sconfitti sono stati quelli di Pablo Carreno Busta (Spagna), David Goffin (Belgio) e Novak Djokovic (ed è stata questa la quartultima sconfitta del serbo in tutto il 2018). Poi è arrivato Dominic Thiem, che ad oggi è tra i primi tre migliori giocatori sulla terra rossa, ma la sconfitta in tre set in semifinale contro l’austriaco nulla ha cancellato. In pochi mesi l’azzurro s’è costruito una buona dimensione fuori dal mattone tritato: certo, non sarà mai il suo terreno preferito, ma già battere Gilles Simon (Francia) e Hyeon Chung (Corea del Sud) nello stesso torneo, il Masters 1000 di Shanghai, è un buon segnale.

Quest’anno il palermitano è partito bene con la semifinale a Doha, sfruttando un buon tabellone per arrivare fino a Tomas Berdych: il ceco l’ha sconfitto in semifinale, mostrando sprazzi del giocatore che era prima dell’infortunio che l’ha fermato per lunghi mesi. Berdych è uno dei giocatori più complicati da affrontare per una larga fetta del circuito ATP per molteplici ragioni, eppure Cecchinato per un set abbondante gli è stato vicino, il che significa che ha semplicemente trovato forma e capacità di alzare il livello contro giocatori oggi più forti di lui.

A Melbourne Cecchinato esordirà contro Filip Krajinovic. L’ATP non conta alcun precedente tra i due, perché non si sono mai affrontati sul circuito maggiore: tuttavia, nei tornei  Challenger, i due sono stati avversari abituali, con una puntata anche sul cemento degli US Open (qualificazioni). Il bilancio, in questo caso, è di 3-3, ma cinque precedenti su sei si sono giocati sul rosso, mentre l’unico sul cemento, quello di New York, è andato a Krajinovic. Quest’ultimo, però, dopo aver conquistato la finale a Parigi Bercy nel 2017 e aver disputato una buona prima metà di 2018 si è perso, con cinque sconfitte consecutive al primo turno negli ultimi cinque tornei giocati. Una situazione che appare, dunque, favorevole al nostro giocatore: starà a lui tentare di sfruttarla, se non altro perché il tabellone, almeno fino a Borna Coric (Croazia), può essergli favorevole.

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federico.rossini@oasport.it

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Foto: lev radin / Shutterstock

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