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Australian Open 2019: Novak Djokovic e Serena Williams a caccia delle semifinali, Nishikori e Pliskova per contrastarli
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E domani il cerchio si chiude per i quarti di finale del tabellone maschile e femminile di questi Australian Open 2019. La Rod Laver Arena sarà teatro di sfide emozionati che metteranno in palio gli ultimi posti delle semifinali.
Spetterà alle donne darà il via alle danze a partire dalle 01.00 italiane. La sfida tra la n.4 del mondo Naomi Osaka e la n.7 Elina Svitolina è di quelle da far tremare i polsi. L’ucraina, in vantaggio nei precedenti (3-2) e vittoriosa negli ultimi due incontri disputati (a Dubai ed a Miami nel 2018), cercherà di imporre la potenza dei suoi colpi di rimbalzo al cospetto di una giocatrice che, come completezza tennistica, ha qualcosa in più. La vittoria degli US Open 2018, sconfiggendo in finale “Sua Maestà” Serena Williams, è l’evidenza delle grandi qualità della tennista del Sol Levante, in grado di elevare notevolmente il proprio tennis negli Slam. Entrambe sono reduci da confronti impegnativi negli ottavi di finale: Osaka ha superato in tre set la lettone Anastasija Sevastova (4-6 6-3 6-4) in rimonta; Svitolina ha prevalso contro l’americana Madison Keys (6-2 1-6 6-1), semifinalista a Melbourne nel 2015 e finalista a Flushing Meadows nel 2017. Ci attende un match equilibrato.
Lo stesso discorso vale per l’altro quarto tra la citata Serena Williams e la ceca Karolina Pliskova. La sette volte vincitrice del Major australiano ha dato fondo al proprio miglior tennis per superare negli ottavi di finale la n.1 del mondo Simona Halep. Un confronto che ha dato risposte positive sulle condizioni fisiche della statunitense, desiderosa di centrare il bersaglio grosso e di andare a caccia dell’ottavo titolo a queste latitudini e soprattutto del 24° Slam in carriera, uguagliando finalmente il record della leggenda australiana Margaret Court. Da par suo Pliskova (n.8 del mondo) non vorrà recitare il ruolo della vittima sacrificale. Contro la nostra Camila Giorgi e soprattutto contro la spagnola Garbine Muguruza ha messo in mostra un gioco devastante in termini di potenza. Lo storico sorride a Serena (2-1) ma la 26enne nativa di Louny si augura di replicare quanto seppe fare nel 2016, quando eliminò Williams in semifinale a New York (Stati Uniti).
Venendo agli uomini Milos Raonic e Lucas Pouille saranno i protagonisti del terzo incontro di giornata sul campo principale. Il canadese è reduce da una prestazione sontuosa contro il n.4 del mondo Alexander Zverev. Il teutonico è stato annichilito letteralmente dal gioco del nordamericano, caratterizzato non solo dalla capacità di penetrazione con il servizio e con il dritto ma anche da una varietà di colpi notevole. In particolare, sul lato sinistro Raonic sembra aver compiuto dei passi avanti notevoli e il suo rovescio in back ha più i connotati di un’arma piuttosto che di un colpo difensivo. Pouille dovrà superarsi, conscio delle difficoltà della sfida, come anche i precedenti tra i due confermano: nelle tre partite disputate ha sempre vinto Milos.
Decisamente orientato verso Novak Djokovic è anche l’altro match che chiuderà i giochi sul Centrale. Il 31enne serbo, numero 1 del mondo, dopo aver sudato le cosiddette sette camicie per piegare il coriaceo russo Daniil Medvedev, affronterà il giapponese Kei Nishikori (n.9 del ranking) con cui vanta 15 vittorie in 17 confronti e l’asiatico non batte Nole dalla semifinale degli US Open 2014. Ne è passata di acqua sotto i ponti e per di più Nishikori viene da un ottavo di finale contro lo spagnolo Pablo Carreno Busta, tra l’epico e il drammatico. Il match si è deciso dopo oltre 5 ore di gioco nel tie-break del quinto set, in cui una decisione controversa dell’arbitro ha tanto fatto discutere, relativo all’uso del “falco”.
La palla dell’iberico, dopo essere rimbalzata sul nastro, ha colpito la riga del campo di Kei che ha reagito immediatamente realizzando il punto ma il giudice di linea ha chiamato l’out. A questo punto Carreno ha chiesto il “challenge”, Tom Sweeney lo ha concesso informando però lo spagnolo che il punto sarebbe stato attribuito al rivale e non rigiocato perché la chiamata precedente non ha influenzato l’andamento dello scambio, visto dove si trovata il 27enne nativo di Gijón. Siamo quindi in un caso molto particolare, previsto dal regolamento, di cui pochi sono a conoscenza. Un Nishikori che l’ha spuntata anche per questo ma sarà da valutare il recupero, viste le tante energie fisiche e mentali profuse.
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giandomenico.tiseo@oasport.it
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Foto: shutterstock.com