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Basket, Eurolega 2019: l’Olimpia Milano riceve lo Zalgiris Kaunas per ripartire in Europa. Trent’anni fa la sfida era Dino Meneghin-Arvydas Sabonis
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L’Eurolega è ormai giunta ai due terzi del proprio cammino di regular season nella stagione 2018-2019 e si fa sempre più serrata la lotta per arraffare gli ultimi posti per i quarti di finale. Al Mediolanum Forum di Assago, l’Olimpia A|X Armani Exchange Milano ha la necessità di riprendere la marcia contro un’altra formazione nelle sue stesse condizioni (8 vittorie e 11 sconfitte): lo Zalgiris Kaunas.
La formazione lituana, allenata da una leggenda come Sarunas Jasikevicius, sta attraversando una fase ricca di partite lottate in campionato: ha perso per 98-93 a Klaipeda, in casa del Neptunas, ma ha vinto le ultime due, a Panevezys contro il Lietkabelis (69-73) e in casa contro il Nevezis di Kaidiniai (82-79). In Eurolega, invece, la vittoria sul Panathinaikos per 82-69 ha messo fine a una serie di quattro sconfitte consecutive. A livello statistico, la squadra terza delle ultime Final Four ha in Brandon Davies il miglior realizzatore con 14.9 punti di media ed un picco di 27 proprio nella gara che Zalgiris e Milano hanno giocato alla Zalgirio Arena nello scorso novembre, vinta dai padroni di casa per 83-78. Davies, inoltre, ha la quarta maggior media punti di tutta l’Eurolega, mentre un’altra arma pericolosa risulta essere Martynas Grigonis, che tira da tre col 54,3% e dalla lunetta col 92,9%: in entrambe le voci statistiche è secondo nella competizione. Jasikevicius può inoltre contare nuovamente su Paulius Jankunas e sulla novità Dean Thompson.
La settimana di Milano è stata contrassegnata da diverse vicende, a partire dalla sconfitta patita a Brindisi contro una Happy Casa trascinata da Adrian Banks, John Brown e Riccardo Moraschini. In più, diverse voci di mercato hanno dato per fatto l’accordo tra Olimpia e James Nunnally, recentemente uscito da un contratto di dieci giorni con gli Houston Rockets. L’ex Avellino, però, ha fatto sapere, tramite il suo agente, che nulla è stato ancora deciso, anche perché in ballo non c’è solo l’A|X Armani Exchange: Baskonia e Olympiacos sono entrambe in prima fila, pronte a partecipare a quella che appare una sorta di asta. Resta l’assenza di Nemanja Nedovic e Kaleb Tarczewski. Per gli uomini di Simone Pianigiani, partiti con 6 vittorie nelle prime 8 gare e che hanno continuato con 2 nelle successive 11, forse questa non è l’ultima spiaggia, ma rappresenta un viatico davvero importante, così come assumerebbe ampio significato il fatto di ribaltare la differenza canestri. Una spinta importante, oltre che da Mike James (ormai inamovibile leader della classifica dei migliori realizzatori di Eurolega) e Vlado Micov, dal pubblico di Assago, forse mai come in questa occasione necessario per spingere l’Olimpia nella corsa a un obiettivo che manca dal 2014.
Quello tra Milano e Zalgiris è solo uno dei due scontri diretti tra le squadre nel quartetto in nona posizione nella classifica della stagione regolare: quasi alla stessa ora Maccabi Tel Aviv e Panathinaikos daranno vita a un classico di Eurolega, che nel 2011, a Barcellona, fu anche finale. Con una vittoria in più ci sono Baskonia e Bayern Monaco, con una in meno c’è il Khimki. A proposito di storia della competizione, anche Milano-Zalgiris si porta dietro un alone di ricordi: nel 1987, quando l’Eurolega si chiamava ancora Coppa dei Campioni, si ebbe uno storico confronto tra due uomini che hanno segnato la storia del basket italiano e lituano. Si tratta di Dino Meneghin, allora a cavallo tra i 36 e i 37 anni, e Arvydas Sabonis, che di anni ne aveva 23 ed era già stato notato dagli Atlanta Hawks in NBA, oltre a esser stato tra i pochi a sfuggire alla chiamata del CSKA Mosca, che ai tempi era più noto semplicemente come l’Armata Rossa. Milano, con lo sponsor Tracer, vinse poi quella Coppa, bissando il successo nel 1988.
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federico.rossini@oasport.it
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Credit: Ciamillo