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Basket, l’Italia vuole rinascere nel 2019 dopo anni bui. Milano a caccia dei play-off di Eurolega, ambizioni in Champions… Poi la qualificazione ai Mondiali

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Il 2019 cestistico dell’Italia si apre con un notevole numero di argomenti dei quali parlare. L’attività delle Nazionali, la Serie A, l’Europa dei club che l’affrontano tanto tra gli uomini quanto tra le donne: gli argomenti di discussione sono tanti, e non basterebbero forse tre libri per sviscerarli tutti. Quello che segue è un breve sunto di ciò che ci si può aspettare.

La Nazionale maschile, dopo tre quarti di finale agli Europei (2013, 2015 e 2017) e quel Preolimpico di Torino del 2016 che ancora brucia nella memoria, potrebbe essere vicina al ritorno sulla scena globale della palla a spicchi. Vincendo uno solo dei due incontri di qualificazione ai Mondiali di Cina (il primo sarà a Varese il 22 febbraio contro l’Ungheria, il secondo si terrà a Klaipeda, in casa della Lituania, il 25 febbraio) l’Italia disputerebbe la manifestazione iridata per la prima volta dal 2006, quando arrivò in Giappone tramite wild card e fu eliminata dalla Lituania in un drammatico ottavo di finale. La qualificazione in quanto tale manca invece dal 1998, anno in cui gli azzurri, in Grecia, persero ai quarti con gli Stati Uniti privi delle stelle NBA a causa del primo grande lockout della storia, cui ne sarebbe seguito un altro 13 anni dopo. Al di là di tutte le discussioni sulla formula delle qualificazioni, che è certamente da rivedere e nella quale avrà senz’altro un impatto il seguito della battaglia Eurolega-FIBA, arrivare in Cina (31 agosto-15 settembre) darebbe una grande mano a riportare alla pubblica attenzione uno sport che, tra le altre cose, non riesce ad arrivare alle Olimpiadi dall’argento di Atene 2004.

Non ci sono però solo gli uomini di Meo Sacchetti da tenere d’occhio: anche le donne hanno il loro grande appuntamento, costituito dagli Europei di Serbia e Lettonia che si terranno dal 27 giugno al 7 luglio. Le azzurre allenate da Marco Crespi vengono da un 2018 fatto di sole vittorie nelle qualificazioni, ma anche dall’addio all’azzurro di Raffaella Masciadri, che ha definitivamente completato il passaggio di testimone a Giorgia Sottana e Cecilia Zandalasini che già Laura “Chicca” Macchi aveva avviato. Turchia, Bielorussia e Slovenia: saranno queste le avversarie dell’Italia nel girone. Il guaio vero, però, potrebbe giungere agli ottavi, con un incrocio di ferro in caso di arrivo in seconda o terza posizione. Sarà dunque importante cercare di dare tantissimo già dalla prima partita contro le turche, perché da quel 27 giugno rischia di passare la programmazione dei successivi 14 mesi di attività.

Uno sguardo lo meritano anche le Nazionali giovanili, che nell’estate saranno di scena in tutte e sei le Division A degli Europei di categoria, dall’Under 20 all’Under 16 passando per l’Under 18. Nel 2018 l’Under 16 femminile ha vinto il titolo continentale, mentre nell’anno appena iniziato l’Italia ospiterà ancora una volta uno di questi tornei: ad Udine si giocherà il torneo Under 16 maschile. Per la città friulana si tratterà del quarto evento giovanile organizzato dal 2014 a oggi, mentre il conteggio sale a cinque se si parla di intero Friuli Venezia-Giulia, che conta anche gli Europei Under 20 maschili di Lignano Sabbiadoro nel 2015.

Spostando l’obiettivo sul basket di club, e concentrandoci sulle competizioni europee maschili, il bilancio italiano è finora in una specie di limbo. In alto c’è Milano, con l’A|X Armani Exchange che, come le previsioni precedenti la stagione indicavano, sta lottando ferocemente per guadagnarsi un posto nei playoff di Eurolega. L’Olimpia, partita fortissimo nelle prime otto partite, ha subito una frenata nelle ultime uscite, ed è anche piuttosto bersagliata dagli infortuni in questo periodo (e di certo non aiuta la quantità di partite da sostenere con un ritmo quasi da NBA). L’impressione è che il suo destino sarà incerto fino alla fine della stagione regolare, dove un bilancio vittorie-sconfitte appena superiore al 50% potrebbe fungere da sbarramento tra i quarti di finale e l’uscita di scena prematura. Dal momento che ci sono non meno di undici squadre in lotta per i posti dal quarto all’ottavo, fare previsioni a questo punto della stagione è ancora complicato. Semmai, converrà agli uomini di Simone Pianigiani ragionare partita per partita, soprattutto in un periodo, quello tra gennaio e febbraio, in cui si possono mettere in cascina diversi punti prima del complicatissimo mese di marzo.

La stagione delle squadre italiane in Europa, però, non si limita alla sola Milano. In EuroCup le speranze di Trento, Brescia e Torino se ne sono subito andate per motivi diversi: l’Aquila ha stentato in avvio (anche in campionato) e non è bastato il ritorno di Aaron Craft a rimettere in piedi la situazione di classifica, la Leonessa ha totalmente sbagliato la partita decisiva per andare alla seconda fase, l’Auxilium semplicemente ha perso tutte le 10 partite districandosi tra problemi piuttosto pesanti su tutti i fronti. In Champions League, invece, le cose vanno bene, con Venezia, Avellino e Virtus Bologna che paiono tutte in grado di avanzare verso la fase ad eliminazione diretta. In particolare, le V nere vanno meglio in Europa che in Italia, mentre Venezia sta mantenendo un ritmo sostanzialmente costante ed Avellino sta sopperendo a tutti i problemi emersi nelle ultime settimane. Delle tre squadre citate, forse Venezia e Bologna sembrano quelli più attrezzati per provare ad arrivare alle Final Four di inizio maggio. Il livello attuale dei club italiani è, forse, questo: a metà tra EuroCup e Champions League, che si contendono il ruolo di seconda maggior coppa europea per qualità, con attuale prevalenza della manifestazione sotto egida ECA (che, oltre all’EuroCup, sovrintende anche all’organizzazione dell’Eurolega). Da questo discorso, per diversi motivi, viene esclusa la FIBA Europe Cup, perché è vero che Sassari e Varese la stanno affrontandola bene, ma è altrettanto vero che nel novero delle manifestazioni continentali è l’ultima ruota del carro. L’Italia dei club può e deve puntare ben più in alto, perché anche solo una finale di livello tra Eurolega, ULEB Cup/EuroCup e Champions League, limitandoci alle coppe col maggior tasso tecnico, manca da un po’ troppo tempo. Per essere precisi, 15 anni con quello appena iniziato (Fortitudo Bologna in Eurolega nel 2004, quando fu sonoramente sconfitta dal Maccabi Tel Aviv in Israele).

Per quello che concerne il settore femminile, invece, la situazione è particolare, per via delle numerosissime implicazioni generate dal rinnovamento di Schio. Il Famila sta disputando un’Eurolega tra le peggiori della sua storia, non avendo vinto una singola partita nel girone d’andata, e il massimo a cui pare in grado di puntare è la retrocessione in EuroCup, che soltanto le quinte e le seste dei due gironi possono disputare dal mese di marzo in poi. Proprio in EuroCup si sta districando, con più difficoltà della stagione scorsa, l’Umana Reyer Venezia: fallito nelle qualificazioni l’obiettivo principale, nel primo girone ha faticato a ingranare in trasferta e nei prossimi giorni dovrà sfidare le francesi del Basket Landes (in cui gioca un mito del basket transalpino, Celine Dumerc) per accedere al secondo turno a eliminazione diretta. Altre formazioni avrebbero potuto iscriversi all’EuroCup, ma per un motivo o per un altro hanno preferito rinunciare. Le prospettive per dare un senso positivo all’Europa delle donne ancora ci sono, ma andranno sfruttate.

Capitolo finale: campionati nazionali. La Serie A vede Milano al momento dominatrice, ma può darsi che nel corso dell’anno emergano forze differenti, oltre a Venezia, per poterla contrastare. Varese ha dato ottimi segnali in tal senso, ma la strada per i mesi di maggio e giugno è ancora molto lunga. L’A1 femminile, invece, vede una grande lotta in corso, complici i cambiamenti di Schio e il rafforzamento di Venezia, mentre Napoli sta tentando di rimettere in sesto una stagione partita tra grandi acquisti e possibilità di puntare allo scudetto, passata però sotto la lente d’ingrandimento di alcune difficoltà che l’hanno frenata a metà girone d’andata.

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federico.rossini@oasport.it

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Credit: Ciamillo

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