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Calcio, possibili novità in arrivo dalla FIFA. Il presidente Gianni Infantino: “Qatar 2022 con 48 squadre e nuovo Mondiale per club”

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Intervistato da Sky Sport in occasione della cerimonia di consegna dei Globe Soccer Awards 2019 tenutasi ad Abu Dhabi, il presidente della FIFA Gianni Infantino ha annunciato diverse novità per le prossime stagioni. Per prima cosa ha presentato la sua idea circa il Mondiale per club, competizione che fatica a raccogliere successi di pubblico nella sua confermazione atturale: “Le folle non sono pazze per questa competizione, come avviene ad esempio per i Mondiali. Noi vogliamo creare un Mondiale con 24 squadre di tutto il mondo che possano competere in un periodo di due settimane. Poi se sarà ogni anno, ogni due anni o ogni quattro lo vedremo, ne stiamo discutendo. Molti sono favorevoli, altri contrari: proveremo a convincere gli scettici”.

Infantino ha rivelato anche alcune possibili modifiche che potranno interessare il Mondiale per Nazioni già dalla prossima edizione, in programma in Qatar nel 2022: “Mondiale del 2022 in Qatar? Stiamo vedendo se possibile ampliarlo a 48 squadre, perché la partecipazione a un Mondiale è importantissima per un Paese. Se lo amplieremo a 48 squadre, allora potrebbe essere coinvolto qualche Paese in più – oltre al Qatar – che ha già le infrastrutture adeguate”.

In chiusura il presidente della FIFA è tornato anche sugli episodi che hanno contraddistinto in negativo le ultime giornate del campionato italiano, dicendo la propria sulla questione razzismo e sugli incidenti che hanno portato alla morte del tifoso dell’Inter: “Come si combattono gli episodi razzisti come quello di Koulibaly? Continuando a lavorare. La mia prima reazione da presidente FIFA è stata tristezza e sdegno: massima solidarietà al difensore del Napoli. Noi non vogliamo il razzismo nel calcio: questo non deve essere un messaggio occasionale, ma servono dei fatti concreti. Non bisogna aspettare che succeda qualcosa di grave per poi reagire. Gli incidenti vanno condannati con la massima severità, però serve anche che i dirigenti abbassino i toni: questa aggressività che a volta sfocia in violenza è dovuta in parte anche ai toni non sempre adatti tenuti dai dirigenti. E’ inconcepibile morire per una partita di calcio. Le leggi vanno cambiate, ma anche applicate”. Relativamente all’utilizzo del VAR, Infantino ha espresso ancora una volta il proprio sostegno: “E’ un qualcosa che fa bene al calcio e dà più giustizia. Grazie al Var abbiamo abolito i gol in fuorigioco e abolito quasi totalmente gli errori clamorosi. Poi è normale che bisogna ancora migliorare gli automatismi”.

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roberto.pozzi@oasport.it

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Foto: Marco Iacobucci / Shutterstock.com

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