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Ciclismo
Ciclismo, Fabio Aru: “Mi sento ricaricato fisicamente e mentalmente. Per la prima volta preparerò il Giro in altura nel Colorado”
Fabio Aru torna in gara oggi, al Challenge Maiorca (o meglio, nella prima delle quattro corse che fa parte del Challenge). La necessità è quella di far dimenticare la sua versione 2018, risultata poco convincente sotto tutti i punti di vista. Di questo e di altro il ciclista sardo ha parlato con Tuttosport, nella persona di Andrea Schiavon.
Sul debutto: “Ci arrivo ricaricato, sia dal punto di vista fisico, sia soprattutto mentale. A novembre e dicembre sono riuscito a trascorrere più tempo con la mia famiglia in Sardegna rispetto al passato e poi a gennaio ho lavorato bene a Lugano, dove vivo“.
Su Gaviria in squadra: “L’ho conosciuto in raduno e mi sembra proprio un bravo ragazzo. In bici poi è un fenomeno e l’ha dimostrato vincendo all’esordio, in Argentina“.
Sull’arrivo di Iñigo San Millán per la preparazione: “Lavorare con lui ci trasmette molta tranquillità e ci garantisce il supporto scientifico delle Università del Colorado e Città del Capo“.
Aru è un principe detronizzato o un successore designato? “Lo sport non è lineare come una successione. Non mi piace fare proclami, di certo però voglio dimostrare quello che valgo“.
La preparazione in altura per il Giro d’Italia cambierà: “Per la prima volta la farò negli Stati Uniti, in Colorado, dove, oltre a Iñigo, fanno base anche altri membri del nostro staff“.
Su Bernal al Giro: “Ha già dimostrato di essere un fenomeno a 22 anni. E’ giusto che ci provi”
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federico.rossini@oasport.it
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Foto: Valerio Origo