Ciclismo
Ciclismo: quale squadra nel 2020 per Vincenzo Nibali? Resta il dubbio tra Trek-Segafredo e Bahrain-Merida
È iniziato per Vincenzo Nibali il secondo ritiro stagionale con la sua Bahrain-Merida: il capitano della squadra del Medio Oriente sarà con alcuni compagni in quel di Cambrils, in terra spagnola, per preparare al meglio il debutto in questo 2019, che come annunciato sarà all’UAE Tour e non più alla Vuelta a la Comunitat Valenciana. Obiettivi, dopo un’annata dura come quella appena passata, sono il Giro d’Italia e il Tour de France: poi però arriverà anche un momento importante, come quello di decidere quale squadra scegliere per il 2020.
Il dubbio è ancora aperto: sono due le compagini che stanno provando a convincere lo Squalo a firmare un nuovo contratto. L’attuale compagine del siciliano, la Bahrain-Merida che, come dichiarato dal Team Manager Brent Copeland, non vuole farselo scappar via: “Siamo in trattativa con Vincenzo e ci piacerebbe che rimanesse a bordo. Lui vuole restare. È una squadra che si è formata intorno a lui e sarebbe bello se finisse la carriera qui“.
Davvero molto interessata è anche la Trek-Segafredo. Squadra statunitense, ma di matrice italiana, potrebbe portarsi a casa il più forte corridore del Bel Paese nel Nuovo Millennio. Qualche giorno fa parole interessanti quelle dell’agente di Nibali, Johnny Carera, a Cyclingweekly: “Trek Segafredo ha fatto una buona offerta, ci è piaciuta molto. Non è che una squadra offre due milioni e un’altra dieci, ma è che Trek Segafredo offre un futuro come ambasciatore”.
Al momento sembrano essersi fatte da parte tutte le altre. Si era parlato di un contatto con la UAE Emirates, con Giuseppe Saronni che, in una recente intervista alla Gazzetta dello Sport non ha smentito, precisando però: “Lo sponsor più interessato è Segafredo. Normale che sia così, visto che è italiano e che già in passato gli erano stati vicini, c’è un progetto. A chi non farebbe piacere avere Vincenzo? E’ molto interessante pure per noi, ci sono stati contatti e proposte… Ma è chiaro che l’italianità di uno sponsor è un valore aggiunto. Ci sarebbe una volontà che va oltre l’aspetto agonistico“.
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gianluca.bruno@oasport.it
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Foto: Pier Colombo