Ciclismo
Ciclismo, Tom Dumoulin: “Giro d’Italia più bello del Tour, proverò a vincere. Stupende le cronometro, tengono aperta la corsa”
Tom Dumoulin sarà uno dei grandi protagonisti del 2019, l’olandese è reduce da una stagione molto positiva con il secondo posto conquistato al Giro d’Italia e al Tour de France ma in questa annata spera di superarsi e di tornare a vincere una grande corsa a tappe. Il 28enne si concentrerà in particolar modo sulla Corsa Rosa che ha già vinto nel 2017 come ha dichiarato in un’intervista concessa a Ciclyngnews: “Speravo di fare il Tour, avevo pianificato di correrlo e di concentrarmi su quella corsa nel 2019, anche la squadra stava pianificando in quell’ottica ma qualcosa è cambiato perché il percorso del Giro mi sembra più bello rispetto a quello del Tour, magari non in generale ma per me personalmente. Io amo il Giro e sono molto contento del programma scelto, ma ho comunque dovuto riconsiderare l’intera stagione“.
Dumoulin ha già vinto la Corsa Rosa e tutti si aspettavano che si concentrasse sulla Grande Boucle: “Non penso solo al Tour e non penso che tutto il resto non conti. Amo davvero il Giro. Certamente vorrei chiudere la mia carriera con una vittoria al Tour ma non sarebbe un fallimento se non ci riuscissi“. L’olandese è già stato Campione del Mondo a cronometro e i chilometri contro il tempo rappresentano il terreno fertile per puntare alla classifica generale ma nelle ultima stagioni ce ne sono stati sempre meno al Tour: “Vorrei più chilometri a cronometro ma posso comprendere il loro pensiero. Ma guardate le ultime due edizioni del Giro, avevano diversi chilometri contro il tempo e la corsa è stata molto aperta anche perché chi non va bene a crono deve attaccare, come è accaduto nel 2017 con Quintana che doveva sfruttare le montagne fin dal primo giorno. Purtroppo al Tour, per mia sfortuna, la pensano in maniera diversa“.
Il capitano della Sunweb critica gli organizzatori della Grande Boucle: “Se ci fossero 70 km a cronometro al Tour, Romain Bardet ad esempio dovrebbe attaccare fin dal primo giorno per battere Chris Froome e invece questa volta può aspettare l’ultima settimana e questo porterà a una corsa controllata dal Team Sky, cioè quello che nessuno vuole al momento”. L’orange si sofferma poi sul Giro d’Italia: “Secondo me è molto bello. Ci vado perché le cronometro sono stupende e io amo la montagna. Le crono sono perfette per me, non completamente piatte e tutte difficili. Sono ottime anche per i ciclisti che non vanno forte a cronometro, è molto bilanciato e mi aspetto una corsa molto aperta“.
La Farfalla di Maastricht potrebbe partecipare anche al Tour de France: “Penso di sì ma ci sono ancora un po’ di dubbi, deciderò dopo il Giro ma dovrei esserci. Il mio piano è quello di concentrarmi sul Giro per la classifica generale e potrei fare lo stesso anche al Tour, proprio come lo scorso anno quando andai senza alcuna pressione. Spero sia possibile fare entrambe le corse, ma ve lo potrò dire solo durante la terza settimana della Grande Boucle“. L’ultimo atleta capace di realizzare la doppietta è stato Marco Pantani nel 1998, vincere entrambe le grandi corse a tappe sembra essere molto difficile: “Secondo me è possibile fare bene in entrambe, io lo ho fatto lo scorso anno ma mi è mancato qualcosa per vincere“. Definito anche il programma per il 2019: “Esordio all’UAE Tour, poi Tirreno-Adriatico e Milano-Sanremo mentre non farò le Strade Bianche, andrò in altura e mi presenterò solo alla Liegi prima del Giro. Poi appunto il Tour e mi piacerebbe concentrarmi sulla cronometro dei Mondiali“.
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Foto: Valerio Origo