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Coppa Davis 2019, India-Italia: Andreas Seppi darà il via alle danze, esame sull’erba per Matteo Berrettini
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E sull’erba di Calcutta (India) da domani si comincia. Il tennis non si ferma mai e dopo il primo Slam dell’annata andato in archivio, con i trionfi del serbo Novak Djokovic e della giapponese Naomi Osaka, l’attenzione degli addetti ai lavori sarà tutta per la Coppa Davis 2019. Un’edizione tanto attesa, quella della rivoluzione e delle polemiche. In tutto questo, si inizia dal primo turno: 24 Paesi in lizza per 12 posti in vista delle Finali di Madrid (18-24 novembre) alle quali già sono presenti le semifinaliste dell’edizione 2018 (Francia, Spagna, Croazia e Stati Uniti) e le due wild card riservate ad Argentina ed a Gran Bretagna.
E dunque, come detto, in India l’Italia si cimenterà su una superficie tradizionalmente poco gradita. Scorrendo il libro di storia, infatti, sono 24 i precedenti del Bel Paese in Davis sul grass, come dicono i britannici, assai datati e i successi sono 11 mentre i ko 13, l’ultimo proprio contro la selezione indiana nel 1985 quando i nostri portacolori furono sconfitti 3-2. Ecco che i fantasmi potrebbero tornare ad aleggiare, citando i corsi e ricorsi storici.
Un’Italia, tra l’altro, priva del suo numero uno. Come è noto, Fabio Fognini ha rinunciato a questo appuntamento per via di alcune problematiche al piede che il ligure si trascina da qualche tempo. Spetterà dunque ad Andreas Seppi aprire il confronto contro l’indiano Ramkumar Ramanathan (n.133 del mondo). Se guardassimo solo alla graduatoria mondiale, è ovvio che Andreas (n.37 ATP) godrebbe ampiamente dei favori del pronostico. Tuttavia, come è stato detto, l’erba e il fattore campo sono due aspetti favorevoli agli indiani. Nel caso specifico, Ramanthan ha giocato tredici partite in Coppa Davis e finora il bilancio è positivo con sette vittorie e sei sconfitte. Inizio di stagione però non brillante. Nel torneo di casa a Pune è stato sconfitto al secondo turno dal tunisino Jaziri, mentre agli Australian Open non ha superato le qualificazioni, perdendo dal tedesco Molleker al tie-break del terzo set nel secondo turno. Non vi sono precedenti e dunque entrambi dovranno regolarsi, quindici dopo quindici, sui pregi e sui difetti del rivale.
A seguire entreranno in gioco Matteo Berrettini e Prajnesh Gunneswaran (n.102 del ranking). Il romano (n.50 del mondo) avrà una grossa responsabilità. Dopo la prima chiamata in Nazionale a marzo 2018 contro la Francia, Berrettini dovrà farsi forte del suo tennis: il servizio e il dritto potrebbero rivelarsi due armi importanti su questa superficie. Gunneswaran (n.1 indiano) vanta due vittorie e due sconfitte e in stagione l’unica soddisfazione è stata la qualificazione al tabellone principale degli Australian Open, dove comunque è stato subito sconfitto al primo turno dall’americano Frances Tiafoe. Anche in questo caso non ci sono precedenti tra i tennisti e quindi tutto sarà affidato alle abilità dei singoli nel trovare la chiave di volta nel corso del confronto.
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Foto: Bryan Pollard / Shutterstock