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Editoriali

“Don’t stop me now”: Italia, un sabato perfetto da potenza mondiale

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Don’t stop me now” cantavano i Queen nel 1978. Sulle note della memorabile band britannica, Matteo Rizzo ha pattinato un programma libero da antologia agli Europei di pattinaggio artistico, risalendo dalla decima alla terza posizione: una medaglia di bronzo straordinaria ed insperata.

No, non fermarti Italia. Non fermarti più perché questo sabato 26 gennaio ha certificato quanto avevamo già intuito nelle settimane precedenti: siamo (sempre più) una potenza mondiale negli sport invernali. Se poi arrivano rinforzi del calibro di Sofia Goggia, allora un equipaggio già competitivo si trasforma in una vera corazzata.

La stagione sta entrando ormai nel vivo ed i nostri portacolori si stanno facendo trovare pronti in quasi ogni contesto. Partiamo proprio dagli Europei di pattinaggio artistico. Due azzurri ai primi sei posti del singolo maschile non si erano mai visti in una rassegna continentale. Se Rizzo ha disputato, per ora, la gara migliore della carriera, impressiona allo stesso modo anche il sesto posto del 16enne Daniel Grassl, ragazzino dal bagaglio tecnico sensazionale e candidato ad un ruolo da primissimo attore in vista degli anni a venire. Con la solidità di Guarise-Della Monica nelle coppie e di Guignard-Fabbri nella danza, il pattinaggio artistico tricolore gode certamente di ottima salute, pur senza una Carolina Kostner infortunata ed ormai agli ultimi sgoccioli della carriera.

Ad Anterselva i sogni degli appassionati italiani sono diventati realtà. Dorothea Wierer e Lisa Vittozzi fianco a fianco a giocarsi la vittoria e la vetta della classifica di Coppa del Mondo: qualcosa di impensabile e di mai visto prima alle nostre latitudini. Quello della gara di casa era un esame di vitale importanza per l’altoatesina e la sappadina: competere dinanzi al proprio pubblico comporta pressioni decisamente maggiori, soprattutto quando tutti si attendono un risultato speciale dopo quanto messo in cascina sinora. L’aver superato brillantemente la prova lascia presagire come le azzurre siano ormai davvero mentalmente pronte a giocarsi la sfera di cristallo sino a marzo. Al di là della classifica, che le vede saldamente prima e seconda, non possono più nascondesi: sinora nessuna avversaria è riuscita a mantenere la stessa continuità di rendimento di Dorothea e Lisa. Oggi abbiamo assistito all’antipasto di quanto potrà accadere nelle ultime tappe della stagione: un duello tutto tricolore da cui, comunque vada, uscirà vincitore il biathlon, disciplina che sta rapidamente acquistando una notevole popolarità grazie a questi due diamanti di cui dobbiamo andare fieri.

Se Dominik Paris ieri aveva piantato per la terza volta la propria bandiera sulla mitica Streif, oggi è arrivato il rinforzo più atteso per lo sci alpino: la regina Sofia Goggia. La campionessa olimpica di discesa libera ha incantato per il modo in cui ha interpretato le curve del superG: sembrava che non si fosse mai fatta male, come se i tre mesi e mezzo di stop dalla frattura del malleolo non fossero mai trascorsi. Sono bastati pochi allenamenti alla bergamasca per ritrovare un feeling istintivo e naturale con gli sci. E’ evidente come avesse lavorato molto bene nel corso dell’estate, tant’è che la tecnica appare ulteriormente migliorata e consolidata rispetto all’annata che l’aveva proiettata sul trono a Cinque Cerchi. Sofia sta bene e, a differenza delle avversarie, arriverà ai Mondiali più fresca e con poche pressioni. Oltretutto nell’amata discesa potrebbe fare ancora meglio rispetto al superG. Il secondo posto odierno rappresenta un monito per le rivali: ora tutte sanno che alla rassegna iridata dovranno fare i conti con la mina vagante Sofia Goggia.

federico.militello@oasport.it

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Foto: Federico Angiolini

 

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