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Fernando Alonso sempre più nel mito. Ora la 500 Miglia di Indianapolis per completare la Tripla Corona
Una voglia di competere e vincere da impazzire. Fernando Alonso, uscito di scena ufficialmente dal Mondiale di Formula Uno, non ha esaurito di certo la sua fame di vittoria e nell’ultimo weekend si è portato a casa un’altra corsa prestigiosa del panorama endurance, dopo il trionfo nella 24 Ore di Le Mans con la Toyota. Ci riferiamo alla Maratona della Florida, la 24 Ore di Daytona, che ad alcuni appassionati di cinema ricorderà un film con oggetto un pilota di Nascar interpretato da Tom Cruisce ma qui la narrazione è diversa.
Nando, alla seconda partecipazione nella gara americana, ha centrato il bersaglio grosso con la Cadillac #10 del team di Wayne Taylor. Un successo nel quale i meriti dell’asturiano sono chiari, viste le condizioni nelle quali si è tenuta la 24 Ore. La pioggia, infatti, ha reso il tutto più complicato per i piloti e la grande sensibilità di guida dell’iberico è stata determinante per la conquista del successo finale. Buone indicazioni dunque per il due volte iridato in vista dela 500 Miglia di Indianapolis, vero target del suo programma.
Come è noto, Alonso si esibirà lungo l’ovale più famoso degli States con la McLaren, avendo ben chiaro il target “Triple Crow” del motorsport. Un traguardo non certo impossibile per lui, che può vantare le vittorie nel GP di Monaco (2006-2007) e a Le Mans (2018). Come nel caso di Daytona, Nando gareggerà per la seconda volta dopo la poco fortunata esperienza del 2017 quando corse con la monoposto dell’Andretti Autosport e fu costretto a concludere anzitempo per un problema al motore Honda della sua Dallara. La situazione sarà diversa in questo caso: Mclaren-Dallara spinta dal propulsore Chevrolet, un V6 2.2 litri biturbo con potenze da 550 a 750 CV che dovrebbe essere una garanzia per le mire ambiziose del due volte iridato.
A un passo dalla leggenda l’iberico, a cui non resta che chiudere il cerchio.
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giandomenico.tiseo@oasport.it
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Foto: cristiano barni / Shutterstock.com
