Golf
Golf, PGA Tour 2019: Adam Svensson al comando del Sony Open in Hawaii con un primo giro sorprendente
Si è concluso nella notte italiana il primo giro del Sony Open in Hawaii, secondo torneo dell’anno per il PGA Tour 2019 di golf. Sul par 70 del Waialae Country Club di Honolulu, percorso che ospita la manifestazione sin dalla prima edizione nel 1965, non sono mancate le sorprese. La più grande riguarda sicuramente il leader della classifica generale, il canadese Adam Svensson, autore di uno strepitoso giro in 61 colpi (secondo miglior avvio nella storia del torneo dopo il 59 di Justin Thomas nel 2017). Il 25enne nato a Surrey è alla dodicesima presenza sul massimo circuito americano e ha passato il taglio soltanto in quattro occasioni. Svensson è balzato al comando con un primo round perfetto in cui ha messo a segno sette birdie e un eagle (alla buca 9), totalizzando uno score complessivo di -9.
Il torneo è appena cominciato e la lotta sarà comunque apertissima per tutto il fine settimana. Ad un solo colpo dal leader si trova lo statunitense Andrew Putnam, mentre la terza posizione è occupata dall’americano Matt Kuchar a -7. Al quarto posto a -5 un terzetto composto dal nipponico Shugo Imahira e dagli statunitensi Chez Reavie e Hudson Swafford. Molto numeroso il gruppo in settima posizione a -4, formato da ben dieci giocatori: ne fanno parte l’australiano Cameron Smith, il giapponese Rikuya Hoshino, il messicano Josè de Jesus Rodriguez e gli atleti di casa Brandt Snedeker, Jason Dufner, John Chin, Brian Stuard, Michael Thompson, Ted Potter jr. e Jim Knous.
Un colpo più indietro, ancora perfettamente in lotta per la vittoria, tra gli altri l’australiano Marc Leishman e gli statunitensi Patton Kizzire (vincitore lo scorso anno) e Justin Thomas (trionfatore nel 2017 e favorito numero uno della vigilia). In 29a posizione a -2 si trovano i primi giocatori europei in classifica: lo scozzese Russell Knox e Rory Sabbatini, che ha ottenuto la cittadinanza slovacca nei giorni scorsi per ragioni di matrimonio e ha deciso di lasciare la bandiera sudafricana.
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roberto.pozzi@oasport.it
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Foto: Isogood_patrick / Shutterstock