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‘Italia, come stai?’: Wierer e Vittozzi sono pronte mentalmente per la Coppa del Mondo?

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Il biathlon italiano sta vivendo la sua stagione più appassionante di tutti i tempi. Due azzurre, Dorothea Wierer e Lisa Vittozzi, occupano la prima e la seconda posizione in ben tre classifiche di Coppa del mondo: generale, sprint ed inseguimento.

E’ innegabile come entrambe le portacolori del Bel Paese abbiano compiuto un notevole salto di qualità nel passo sugli sci. Vittozzi, in particolare, nelle ultime due sprint disputate ha battagliato sostanzialmente ad armi pari con le migliori fondiste del circuito e possiede ancora ampi margini di miglioramento. Inoltre le italiane stanno sparando con percentuali decisamente elevate: 91% Vittozzi, 90% Wierer. Al momento è ciò che fa la differenza nei confronti delle slovacche Paulina Fialkova (85%) ed Anastasija Kuzmina (83%), ovvero le più immediate inseguitrici nella graduatoria complessiva.

A leggere questi dati verrebbe da dire che le azzurre siano favorite per la conquista della sfera di cristallo generale, trofeo che l’Italia non ha mai conquistato nella sua storia né con gli uomini né con le donne. A cinque tappe dal termine della stagione, tuttavia, la sensazione è che la strada sia ancora lunghissima e proprio ora Wierer e Vittozzi dovranno dimostrare di potersi anche solo giocare sino in fondo un obiettivo tanto ambizioso.

La domanda sorge spontanea: saranno in grado di gestire la pressione nei momenti chiave? Sinora nessuna delle due si è mai trovata a lottare per il primo posto in classifica generale: si tratta dunque di una piacevole novità, con tutti gli oneri e le pressioni del caso derivanti. Per Wierer, a quasi 29 anni, è probabilmente l’occasione della carriera. Senza troppi giri di parole, stiamo assistendo alla Coppa del Mondo dal livello più mediocre degli ultimi anni, complici i ritiri di atlete blasonate e la condizione non ottimale di altre campionesse in attività. Dorothea in passato ha sempre dimostrato di patire la luce dei riflettori. L’altoatesina si sente quasi soffocare quando tutti le chiedono il risultato a tutti i costi: pensiamo ad esempio alle ultime Olimpiadi di PyeongChang 2018. Quest’anno la biathleta di Rasun ha conseguito i risultati migliori ad inizio stagione, quando per sua stessa ammissione ha gareggiato con la mente libera e senza aspettarsi nulla. Dopo le feste di Natale, tuttavia, è sopraggiunto un calo. Wierer ha svolto degli allenamenti importanti per farsi trovare pronta per il finale di stagione, tuttavia sembra aver perso un pizzico di serenità. E quando non è serena inizia a litigare con il poligono, come abbiamo visto nelle prime competizioni del 2019. Il vantaggio sulle inseguitrici si sta assottigliando ed il fatto che la principale pretendente sia una connazionale, per giunta di 5 anni più giovane, probabilmente contribuisce ad accrescere la tensione. Dorothea dovrà ritrovare quella calma che l’aveva caratterizzata nel mese di dicembre. La sua carriera è ad un bivio: da una parte l’Olimpo degli Immortali, dall’altra il rimpianto di una comunque bella storia che avrebbe richiesto un finale diverso.

Anche per Lisa Vittozzi si tratta di una novità assoluta trovarsi in corsa per la sfera di cristallo. Malgrado la giovane età, ha già sfiorato medaglie individuali ad Olimpiadi e Mondiali, quando però gareggiava da outsider. Ora tutti i radar sono puntati su questa 23enne sappadina che, sino ad ora, ha mostrato una maturità fuori dal comune. L’azzurra è cresciuta a dismisura nella componente dello sci di fondo, soprattutto nelle sprint. Paga però ancora qualcosa in termini di resistenza, sia nei format con chilometraggio più elevato sia con il susseguirsi ravvicinato delle competizioni (per intenderci, il terzo giorno di gare resta sempre quello più a rischio per Lisa). Rispetto a Wierer dispone di un approccio molto diverso al poligono: se i tempi di esecuzione sono meno rapidi rispetto a quelli dell’altoatesina, dà comunque sempre la sensazione di sapersi gestire e comprendere come affrontare al meglio le criticità del momento.
Dotata di un fisico più possente rispetto a quello di Dorothea, Vittozzi impiega più tempo ad entrare in forma e non è un caso che da gennaio abbia cambiato marcia. Di solito, poi, raggiunge il picco della condizione a febbraio/marzo, o comunque in occasione del grande appuntamento stagionale. Lucida e riflessiva, Lisa dovrà ora dimostrare di avere le spalle larghe per provare a giocarsi sino in fondo la prima occasione della carriera per mettere le mani su un trofeo generale (ma ve ne saranno anche altre in futuro).

Considerando una classifica nel complesso ancora piuttosto corta, che non esclude grandi recuperi da dietro, attualmente la principale minaccia per le italiane giunge dalla Slovacchia. Malgrado un rendimento altalenante, Fialkova e Kuzmina pagano un ritardo rispettivamente di 49 ed 84 punti dalla capolista Wierer, gap che si riduce ulteriormente se si prendono in considerazione gli scarti. Kuzmina, in particolare, diventerebbe la vera favorita di questa Coppa del Mondo qualora riuscisse a migliorare leggermente le percentuali al poligono: come passo sugli sci è superiore a tutte le avversarie che la precedono. Insomma, la lotta per la classifica generale sta per incendiarsi e non è escluso che tutto possa risolversi addirittura all’ultima gara: ora Dorothea Wierer e Lisa Vittozzi dovranno dimostrare di possedere nervi, sangue freddo e determinazione feroce per crederci sino alla fine.

federico.militello@oasport.it

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Foto: Shutterstock.com

2 Commenti

1 Commento

  1. riax

    22 Gennaio 2019 at 14:44

    sono invece sconsolato sui deludenti risultati delle staffette, a causa delle controprestazioni delle due meno brave. Mi chiedo se non sia il caso di esentare sempre le nostre due brave da quelle fatiche e dare sempre spazio a chi deve fare ulteriore esperienza.
    P.S.: spesso nel lasciare un commento il sito è irrangiungibile.

  2. Fabio90

    21 Gennaio 2019 at 12:44

    Dobbiamo tener conto di due cose, la prima è che se ragioniamo non per singola atleta ma per italiana, siamo messi molto bene perchè fialkova e kuzmina devono recuperare questo svantaggio su entrambe e non solo su una. La seconda è che la questione scarti oltre ad essere ancora prematura in realtà obbliga le due slovacche a non fare un ulteriore gara pessima poichè poi entrerebbero appunto i loro punteggi peggiori rispetto alle due italiane che al contrario potrebbero permettersene altri (quindi quello che ora sembra un vantaggio in realtà puo essere uno svantaggio). Anche perchè mancano tantissime gare e quindi è quasi certo possano incappare in almeno 1/2 gare negative. Detto questo sono fiducioso per Anterselva mentre mi preoccupata l’accoppiata nordamericana ma SOPRATUTTO i mondiali (che valgono per la coppa del mondo) dove mi aspetto una grandissima Kuzmina e dove spesso si sovvertono le classifiche.

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