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MotoGP, Test Sepang 2019: scattano le prove per i collaudatori. Antipasto importante per definire gli assetti delle nuove moto

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I motori stanno finalmente per accendersi. Dopo la lunga pausa invernale, da domani si tornerà a girare sul circuito di Sepang (Malesia) per la MotoGP, classe regina del Motomondiale. Si tratta però solo di un assaggio. Vedremo all’opera, infatti, i collaudatori dei team più importanti nel cosiddetto “shakedown“, ovvero una fase preliminare per verificare se il funzionamento delle nuove moto sarà adeguato o meno, fino a domenica 3 febbraio. Dal 6 all’8 di questo stesso mese si farà sul serio con i piloti ufficiali.

Una line-up che dovrebbe prevedere il il tedesco Jonas Folger per Yamaha, il teutonico Stefan Bradl per Honda, il pugliese Michele Pirro per Ducati, il britannico Bradley Smith per Aprilia e il francese Sylvain Guintoli per Suzuki. Per quanto concerne la KTM, in teoria, ci sarebbe dovuto essere Dani Pedrosa. Il campione spagnolo, dopo aver passato una vita in Honda ed annunciato il proprio ritiro dalle corse, ha sposato la causa della Casa austriaca ma purtroppo il suo fisico continua a creargli non pochi problemi anche nelle vesti di test-rider. Lo spagnolo infatti ha rimediato una doppia frattura alla clavicola destra e quindi non prenderà parte a questa fase preliminare delle prove. Non certo una buona notizia per la KTM che tanto aveva investito in Dani per dare un’accelerazione ulteriore al proprio progetto. Pertanto ci dovrebbe il finlandese Mika Kallio, ironia della sorte reduce anch’egli da un infortunio l’anno scorso. Il centauro finnico, infatti, si era lesionato i legamenti del ginocchio destro nel corso delle prove libere del GP di Germania, al Sachsenring, ed ha dovuto affrontare una lunga fase di riabilitazione.

Grande interesse, come logico, verterà sulle tre grandi della categoria (Honda, Yamaha e Ducati). La squadra di Tokyo, dominatrice l’anno passato con Marc Marquez, dovrà tener conto dei problemi fisici del nuovo arrivato Jorge Lorenzo, rimanendo sempre sul tema infortuni. La frattura allo scafoide del polso sinistro rallenterà in queste prime fasi l’inserimento del 5 volte iridato. Ecco che il lavoro di Bradl sarà importante proprio per andare a definire degli assetti di base che possano essere funzionali sia al campione del mondo in carica che al maiorchino.

Curiosità per la Rossa e la M1. La GP19, stando alle indiscrezioni, è un’evoluzione importante sul piano della guidabilità del modello precedente. E’ aspetto ormai noto che la moto italiana abbia sempre sofferto in termini di velocità di percorrenza in curva, mentre in potenza e in accelerazione ha sempre fatto la differenza. A Pirro spetterà verificare gli effettivi miglioramenti da questo punto di vista anche se Sepang è una pista più “Stop&Go” pur non disdegnando tratti misti in cui l’agilità è fondamentale. In Yamaha, i punti interrogativi sono maggiori. Gli ultimi due anni sono stati avari di soddisfazioni e se Valentino Rossi ha concluso il suo 2018 senza vittorie questo vuol dire che qualcosa non è andato per il verso giusto. Ci saranno quindi delle novità. Takahiro Sumi, fino ad ora responsabile della divisione telai dell’azienda, ricoprirà il ruolo di Project Leader, rilevando Kouji Tsuya, reo delle prestazioni poco convincenti della moto nipponica. Inoltre, come era già avvenuto nel corso del 2018, gli arrivi di nuovi tecnici specializzati nell’elettronica come quello di Michele Gadda (dalla Superbike alla MotoGP) vogliono rappresentare un segnale di discontinuità forte. L’ingaggio anche di un centauro come Folger va a legarsi ad una logica diversa dal consueto, dal momento che il tedesco ha maturato un’esperienza importante in top class e potrebbe dare indicazioni più utili, riuscendo a portare il mezzo maggiormente al limite.

 

 

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Foto: Valerio Origo

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