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Pattinaggio artistico, Europei 2019: testa, cuore, anima. L’Europeo (quasi) perfetto degli azzurri

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I Campionati Europei di pattinaggio artistico, andati in scena nella capitale bielorussa Minsk dal 21 al 27 gennaio, sono passati gli archivi, consegnando alla storia l’edizione numero centoundici. Momenti di gioia assoluta (l’addio da vincente di Javier Fernandez e la poesia regalata da Padadakis-Cizeron nella danza), ribaltoni inaspettati (il trionfo di Sofia Samodurova nel singolo femminile ai danni di una spenta Zagitova) e nuove leadership (James-Ciprès nelle coppie di artistico) hanno garantito uno spettacolo unico, a cui hanno contribuito anche i nostri pattinatori azzurri con testa, cuore e anima. Nessuno escluso.

Nel singolo maschile abbiamo assistito alla rimonta epocale del gioiellino azzurro Matteo Rizzo che, dal decimo posto dello short, ha scalato ben sette posizioni conquistando la prima medaglia di bronzo della carriera. Un risultato arrivato grazie al nuovo programma libero, interpretato sulle musiche dei Queen (in questo momento ritornati nell’airplay grazie al successo del film “Bohemian Rapsody”) dove l’atleta delle Fiamme Azzurre è riuscito ad atterrare in modo completo il quadruplo toeloop, segnando un ulteriore importantissimo traguardo. Lo splendido sesto posto ottenuto dal debuttante Daniel Grassl, unico pattinatore europeo ad aver atterrato un quadruplo rittberger in gara, pone l’Italia in una dimensione totalmente nuova, in cui finalmente la nostra Nazionale, che negli ultimi anni ha sempre arrancato in campo maschile, diventa protagonista in Europa con due atleti che, con carratteristiche totalmente diverse, stanno catturando l’attenzione di appassionati e addetti ai lavori.

Nella danza sul ghiaccio Charlène Guignard e Marco Fabbri hanno collezionato l’ennesima meraviglia della stagione. Dopo i due secondi posti nelle tappe di Grand Prix e il gradino più basso del podio nella Finale di Vancouver, i danzatori allenati da Barbara Fusar Poli hanno conquistato con merito la prima medaglia di bronzo europea. Non ci stancheremo mai di dirlo: la pesante eredità lasciata da Anna Cappellini e Luca Lanotte ha in qualche modo tolto le sterzature a Charlène e Marco che, già dal Lombardia Trophy di Settembre, hanno sprigionato una quantità inimmaginabile di energia e di passione, compiendo quel salto di qualità che era già nell’aria almeno da un paio di anni. Il prossimo obiettivo ora guarda ai Campionati del Mondo di Saitama (Giappone), dove la concorrenza sarà spietata. Oltre infatti ai danzatori già affrontati nella rassegna europea ci saranno gli americani Madison Hubbell-Zachary Donohue, Madison Chock-Evan Bates e i temibili canadesi Kaitlyn Weaver-Andrew Poje. In quell’occasione gli azzurri potranno però cercare di ottenere quei 200 punti nel totale che stanno lì, a un passo, visto i 199.02 raccolti a Minsk. Assolutamente positiva è stata inoltre la prova di Jasmine Tessari e Francesco Fioretti; i danzatori allenati da Barbara Fusar Poli e Stefano Caruso hanno perfezionato i loro primati e, cosa non da poco, hanno guadagnato quattro posizioni rispetto allo scorso anno, avvicinandosi sempre e più alla top 10, obiettivo concreto per l’anno prossimo. L’esclusione dalla danza libera per soli pochi centesimi non dovrà invece scoraggiare Carolina Moscheni-Andrea Fabbri, coppia di prospettiva, affiatata e carismatica che, con i giusti tempi, entrerà di diritto nel giro europeo che conta.

Solo a pronunciare la parola “centesimi” vengono i brividi. Nicole Della Monica e Matteo Guarise sono stati vittime di una beffa clamorosa. Beffa maturata sì a causa delle due leggere sbavature nel rittberger lanciato e nel triplo toeloop/doppio toeloop, ma anche per la valutazione della combinazione di Boikova-Kozlovski del programma libero, in cui due giudici hanno assegnato solo -3 su un elemento totalmente sbagliato, lasciando ai russi quei centesimi necessari per salire sul podio. Archiviata la delusione, i nostri azzurri dovranno guardare il bicchiere mezzo pieno: Nicole e Matteo hanno infatti ritoccato i loro primati personali  migliorando decisamente le loro prestazioni aggiungendo ulteriore qualità negli elementi presentati, costruendo l’ennesimo mattone del loro vero obiettivo: le Olimpiadi di Pechino 2022 da vivere da protagonisti. Buone notizie sono arrivate da Rebecca Ghilardi-Filippo Ambrosini, autori soprattutto di uno short program convincente che lascia ben sperare per gli anni futuri.

La specialità del singolo femminile merita un discorso a parte. Oltre menzionare l’ottima prova di Lucrezia Gennaro (bravissima a qualificarsi brillantemente per il programma libero conquistando la diciottesima piazza finale) e di Lara Naki Gutmann (la quale nonostante non sia riuscita ad accedere al libero ha dimostrato uno stile di pattinaggio elegante e personale) è giusto dire che il vivaio italiano, pieno di pattinatrici di talento, non ha ancora trovato, in termini di concorrenza interna, l’atleta da battere. Sarà davvero interessante quindi nel corso dei prossimi anni vedere chi, tra le tantissime giovani pattinatrici, riuscirà a spuntarla. Sia Lara che Lucrezia sono però sulla buona strada.

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Foto: ISU Figure Skating

2 Commenti

1 Commento

  1. riax

    28 Gennaio 2019 at 10:26

    Valentina mi pare abbia un anno sabbatico di esibizioni…

  2. alessandro83

    28 Gennaio 2019 at 09:16

    Una domanda per cortesia. Rodighiero, Giada Russo e la Marchei si sono definitivamente ritirate?!?
    Grazie

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