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Pattinaggio Artistico

Pattinaggio artistico, Pattinaggio artistico, la consacrazione di Matteo Rizzo. Un ragazzo dalla grande cultura del lavoro

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Riviviamo con la mente solo per alcuni istanti l’inizio della performance di Matteo Rizzo ai Campionati Europei di  pattinaggio artistico, andati in scena a Minsk (Bielorussa) dal 21 al 27 gennaio. La concentrazione è altissima. Parte “Bohemian Rapsody“, il programma può iniziare. Dopo diciotto secondi arriva il primo elemento, quello più atteso: il quadruplo toeloop, perfettamente ruotato. Diciotto secondi per entrare in una nuova fase della carriera, diciotto secondi per trovare l’energia necessaria per concludere la prova senza grossi errori e ottenere la prima medaglia di bronzo europea.

Lo avevamo già detto prima della rassegna continentale. Due anni fa Matteo è stato la sorpresa, l’anno scorso la rivelazione. Quest’anno era quello della consacrazione e l’azzurro voleva affrontare il Campionato Europeo da protagonista; e ce l’ha fatta. Difficile trovare in circolazione un ragazzo così giovane con così tanta maturità, caparbietà, ambizione e lucidità nell’affrontare la gara. Lo ha dimostrato nel programma corto il gioiellino azzurro allenato da Franca Bianconi e dal padre Valter, inserendo la combinazione con il bonus dopo essere atterrato in modo traballante dal triplo lutz. Lo ha confermato poi scegliendo di cambiare programma libero all’ultimo minuto, selezionando le musiche di un gruppo immortale come i Queen, proprio in questo momento tornati in auge grazie al film campione d’incassi “Bohemian Rapsody“, dimostrando una certa attenzione verso il proprio lavoro a trecentosessanta gradi.

Il quadruplo toeloop, tentato tante volte in stagione ma completamente ruotato in campo internazionale solo a Minsk, tra l’altro con una qualità non indifferente, consentirà a Matteo di poter guardare ancora più in avanti, di fissare il prossimo obiettivo ancora più lontano, in territori fino a ora inesplorati. Oltre infatti l’eleganza innata e una capacità di realizzare delle performance ornate con difficili lavori di piede e passaggi di transizione, la vera arma letale di Rizzo è la capacità di realizzazione degli elementi che, una volta assimilati al 100%, raramente vengono sbagliati. Riuscire a inserire nei prossimi tempi un quadruplo in combinazione (come già l’atleta delle Fiamme Azzurre sta facendo in allenamento) non potrà fare altro che arricchire il bagaglio tecnico del nostro Campione, rendendolo competitivo non solo più a livello continentale ma globale. E chi lo ferma più.

 

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Foto: Valerio Origo

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