Sci Alpino
Sci alpino, Coppa del Mondo 2019: chi sarà in grado di domare il muro di Adelboden?
Quando, prima dell’inizio della stagione, viene emesso il calendario della Coppa del Mondo di sci alpino, i protagonisti segnano con un circoletto rosso diversi appuntamenti. Le discese libere di Kitzbühel e Wengen, gli slalom di Schladming e Madonna di Campiglio, senza dimenticare i giganti dell’Alta Badia e di Adelboden. Domani, infatti, sarà di scena la celebre gara sulla Chuenisbärgli per uno di quegli eventi imperdibili nel corso di un’annata del Circo Bianco.
Perché questo gigante ha, da sempre, un fascino ed un appeal unici nel panorama della Coppa del Mondo? La risposta è semplice: la pista. Il tracciato elvetico è uno dei più belli, vari e complicati della stagione. Tra una serie di dossi sui quali è necessario non sbagliare di un centimetro, fino al celebre “muro” che porta fino al traguardo. Un tratto nel quale si toccano i 60° di pendenza, e dove gli atleti sono chiamati al massimo sforzo.
Chi, dunque, sarà in grado di avere la meglio su questo temibile “muro”? Sulla carta il nome del favorito è scontato, e non si può non citare Marcel Hirscher. Il sette volte vincitore della Sfera di Cristallo sulla Chuenisbärgli ha vinto in ben tre occasioni con cinque podi totali, e sta attraversando uno stato di forma fisico e mentale che, soprattutto in questa disciplina, lo fanno sembrare pressoché imbattibile. I più accreditati per sfidare occhi negli occhi il fuoriclasse austriaco sono il suo rivale numero uno, il norvegese Henrik Kristoffersen e il francese Alexis Pinturault che, nelle ultime uscite, ha dimostrato di essere tornato a buoni livelli. Tra gli outsider si collocano lo svizzero Loic Meillard che sta, sempre più, bruciando le tappe per puntare alle prime posizioni, lo sloveno Zan Kranjec (vincitore della gara di Saalbach) il tedesco Stefan Luitz, fresco di “scippo” del successo di Beaver Creek, e lo svedese Matts Olsson, sempre nei piani alti della graduatoria.
E gli italiani? La stagione, nelle discipline tecniche, sembra avere preso una china tutt’altro che incoraggiante ma, rispetto alle prime uscite, qualche raggio di luce si sta intravedendo. Nel gigante, però, manca sempre il guizzo giusto. Luca De Aliprandini non sta certamente confermando le aspettative di inizio anno, mentre Manfred Moelgg e Riccardo Tonetti galleggiano nelle posizioni che contano.