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Sci alpino, Discesa Wengen 2019: Kriechmayr doma la Lauberhorn, Emanuele Buzzi sesto con caduta

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A Wengen (Svizzera), in uno dei tempi storici dello sci alpino, l’austriaco Vincent Kriechmayr entra ufficialmente nel novero dei più grandi velocisti contemporanei. Il classe 1991 ha domato la mitica Lauberhorn, la discesa più lunga della Coppa del Mondo, beffando per soli 14 centesimi l’idolo di casa Beat Feuz, cui non è riuscito il tris dopo i trionfi nel 2012 e 2018. Il podio è stato completato dal norvegese Aleksander Aamodt Kilde, distante appena 0.26 dalla vetta in una gara rivelatasi tiratissima e spettacolare. Prestazione sufficiente per gli azzurri Christof Innerhofer e Dominik Paris, rispettivamente ottavo e decimo: oggi il podio è rimasto decisamente distante per entrambi. L’Italia può però brindare al miglior risultato della carriera per Emanuele Buzzi, addirittura sesto ad 8 decimi dal primato: una prestazione che ci voleva per il nostro miglior prospetto nella velocità. C’è però grande apprensione per l’altoatesino, scivolato proprio dopo aver tagliato il traguardo e rimasto a terra dolorante dopo l’impatto con le protezioni.

Kriechmayr non era mai arrivato tra i primi 5 a Wengen prima di oggi. Il suo miglior risultato risaliva alla passata edizione, quando concluse al sesto posto. Oggi, dopo aver limitato i danni nei primi 45 secondi di scorrimento, l’austriaco ha fatto la differenza tra il salto dell’Hundschopf e l’uscita dal tornantino, per poi pennellare i curvoni del tratto conclusivo della pista. Il campione di Linz era indietro di un centesimo all’ultimo intermedio, prima di innestare il turbo nei metri conclusivi ed ammutolire il numeroso pubblico locale che già pregustava una nuova apoteosi per Feuz. Kriechmayr festeggia così il quarto successo in carriera in Coppa del Mondo, il secondo in discesa dopo quello di Are 2018, pista dove tra qualche settimana si disputeranno i Mondiali. Feuz conferma invece il grande feeling con Wengen, dove ha collezionato per ora due affermazioni e tre piazze d’onore (una delle quali in combinata).

Chi invece non aveva mai agguantato la top3 sulla Lauberhorn è il norvegese Kilde, al secondo podio stagionale in discesa dopo la vittoria in Val Gardena: la sensazione è che il classe 1992 stia rapidamente diventando il principale punto di riferimento della compagine scandinava. Di sicuro non vuole saperne di mollare però il vecchio leone Aksel Lund Svindal, oggi quarto a 0.52.

Quinta piazza per un discesista in crescita esponenziale. L’americano Bryce Bennett chiude quinto a 0.63, disputando una seconda parte di gara straordinaria ed in cui ha palesato grandi qualità tecniche. Lo statunitense, già quarto quest’anno a Bormio ed in Val Gardena, peraltro due piste molto diverse tra di loro, appare davvero in rampa di lancio e potrebbe piazzare il botto tra Kitzbuehel ed i Mondiali.

Discorso italiani. La gioia per il sesto posto di Emanuele Buzzi ha lasciato il posto all’apprensione dopo la caduta all’arrivo del classe 1994: nelle prossime ore gli esami del caso chiariranno la gravità dell’infortunio. Un vero peccato, perché l’azzurro aveva sciato la miglior gara della carriera, lui che in passato era giunto al massimo decimo lo scorso anno nella discesa di Garmisch. Un lungo stop proprio adesso rappresenterebbe una beffa atroce. Le prime notizie parlano di una torsione del ginocchio destro, l’atleta è stato trasportato all’ospedale.

Non hanno brillato Innerhofer e Paris, rispettivamente nono e undicesimo a 1″06 e 1″27 da Kriechmayr. Se Innerhofer ha pagato come di consueto un dazio eccessivo nella parte alta da scivolatori puri (8 decimi di ritardo al secondo intermedio), Paris è tornato a “litigare” con il tornantino dopo aver azzeccato la traiettoria in prova. Gli altri italiani: Mattia Casse 20esimo a 2.06, Matteo Marsaglia 34esimo a 3.24, Werner Heel fuori dai 40 a 5.15. Lo svizzero Beat Feuz si conferma al comando della classifica di specialità con 340 punti, 91 in più di Kriechmayr. Dominik Paris terzo a pari merito con Max Franz a quota 222. In classifica generale, invece, comanda sempre l’austriaco Marchel Hirscher che ha 405 punti di margine nei confronti di Henrik Kristoffersen.

 

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Foto: Lapresse

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