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Sci di fondo, Coppa del Mondo Dresda 2019: Federico Pellegrino e Dietmar Noeckler in finale nella team sprint!

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Soddisfazione per l’Italia maschile nelle eliminatorie della team sprint di Dresda: Federico Pellegrino e Dietmar Noeckler si qualificano per la finale con il miglior tempo di ripescaggio, ottenuto in una seconda semifinale nettamente più veloce della prima, che ha invece visto uscire di scena Stefan Zelger ed Enrico Nizzi. Fuori, invece, le donne, con Greta Laurent e Lucia Scardoni.

Nella prima semifinale maschile il gruppo dei 12 team partenti rimane pressoché unito fino all’avvicinarsi dell’ottavo chilometro, quando le due coppie francesi si pongono al comando e i distacchi si ampliano. Italia II, con Stefan Zelger ed Enrico Nizzi, finisce nelle retrovie, ma trova la forza di rimontare nel finale e chiudere all’ottavo posto con 22’12″43, sperando così per qualche decina di minuti nel ripescaggio (poi non avvenuto). Si qualificano direttamente per la finale Norvegia II (Paal Golberg ed Erik Brandsdal) e Francia I (Lucas Chanavat e Richard Jouve), che terminano la loro prova in 22’09″80 e 22’10″23.

La seconda semifinale, invece, vede i due team russi comandare le danze fin dall’inizio e Italia I, con Federico Pellegrino e Dietmar Noeckler, arrancare nei primi metri, per poi recuperare terreno e chiudere in terza posizione con 21’40″44, tempo ampiamente sufficiente per il ripescaggio, dal momento che questa semifinale è più veloce di 30 secondi rispetto all’altra. A passare in finale senza bisogno di guardare i tempi sono Svizzera I (Roman Schaad e Jovian Hediger, 21’39″85) e Russia I (Artem Maltsev e Gleb Retivykh, 21’40″13), mentre Russia II rischia grosso, ma va avanti come settima, assieme ad azzurri, Norvegia I, Gran Bretagna, Austria I e Svezia I.

Tra le donne, nella prima semifinale si qualificano direttamente Svezia II e Norvegia I, che si staccano dal resto del gruppo verso l’ottavo chilometro dopo che, in precedenza, tutte si erano sostanzialmente controllate. A prevalere, per soli sette centesimi (23’52″20 contro 23’52″27), è il duo norvegese (Mari Eide e Maiken Caspersen Falla) rispetto a quello svedese (Ida Ingemarsdotter e Jonna Sundling). Poco più indietro, a 60 centesimi, arriva Russia I, mentre è quarta a 1’54” Norvegia II. A fine gara viene comunicata la squalifica della Polonia per ostruzione, che però è ininfluente poiché aveva chiuso all’ottavo posto con il tempo di 24’16″31, ben lontano da quelli necessari per proseguire il cammino.

Nella seconda semifinale, invece, prova a scappare subito Germania I, riassorbita però subito dal gruppo. L’Italia resta sempre nelle retrovie del gruppo, staccandosi poi verso l’ottavo chilometro e restando dunque fuori dal novero delle dieci finaliste (7° posto alla conclusione con 24’45″98). Greta Laurent e Lucia Scardoni, però, non sono le uniche vittime: anche Germania I, dopo aver guidato per larghi tratti, crolla di schianto nel finale e finisce quinta, lontana dalle prime due posizioni (Svezia I con Stina Nilsson e Maja Dahlqvist e Stati Uniti I con Julia Kern e Sophie Caldwell, con 24’07″91 e 24’08″20) e anche dal ripescaggio, che coinvolge cinque team della prima semifinale (Russia I, Norvegia II, Germania II, Repubblica Ceca, Svizzera) e uno soltanto della seconda (Slovenia), a testimonianza della diversa rapidità delle due gare.

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federico.rossini@oasport.it

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Foto: Pier Colombo

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