Seguici su

Sci di fondo

Sci di fondo, Tour de Ski 2019. Domani scatta la volata finale: l’Italia sogna con Francesco De Fabiani

Pubblicato

il

Sono trascorsi undici anni dall’ultimo (e unico) podio italiano al Tour de Ski al maschile, firmato da Giorgio Di Centa che fu terzo nel 2008, otto dall’ultimo podio azzurro in assoluto con Marianna Longa terza nel 2011. Francesco De Fabiani ha la possibilità di rinverdire i fasti di un decennio fa, anzi lo ha già fatto perchè negli ultimi anni difficilmente sul Cermis si è visto un italiano in lotta per le posizioni che contano della graduatoria e il sesto posto occupato dal valdostano quando mancano le ultime due tappe alla fine della gara a tappe lascia aperte molte porte ai sogni di gloria dell’azzurro.

A far pendere l’ago della bilancia dalla parte di De Fabiani in chiave podio ci sono tre aspetti fondamentali, il suo stato di forma attuale che è ottimo, dimostrato ampiamente dalla trasferta tedesca con un doppio risultato di prestigio, prima il secondo posto nella mass start a tecnica classica e poi il sesto nel pursuit, il gradimento del tracciato di Val di Fiemme che lo vedrà domani impegnato in un’altra mass start a tecnica classica e la struttura fisica di De Fabiani che, a differenza di qualche atleta che lo precede in classifica, non deve fare i conti con una struttura imponente che potrebbe risultare penalizzante nella scalata del Cermis, decisiva per l’assegnazione delle posizioni che contano in classifica, al di là della tecnica, che in salita conta il giusto.

C’è anche un aspetto non proprio positivo che è il distacco che De Fabiani ha accumulato dal terzo posto, che sembra al momento l’unico posto raggiungibile dall’azzurro: non sarà facile rosicchiare 53″ a questo Bolshunov che anche ieri si è difeso con le unghie e con i denti in una gara in solitaria quando tutti gli altri protagonisti avevano almeno un compagno di avventure, perdendo qualcosa solo nell’ultimo giro e dimostrando di essere in gran forma. Lo scenario potrebbe cambiare completamente in caso di annunciata (ma tutt’altro che certa, visto l’andamento del Tour finora) del leader della classifica Johannes Hoesflot Klaebo. A quel punto tutto tornerebbe in discussione perchè De Fabiani si troverebbe a soli 15″ dal podio virtuale con una 15 a tecnica classica a disposizione per cercare di mettere in difficoltà i norvegesi Krueger e Skar, prima della scalata. Una 15 km da sfruttare per l’italiano anche per mettere spazio fra sè e due elementi molto pericolosi che al momento lo braccano da molto vicino, Sundby e Cologna, sei Tour de Ski in due, che sarebbe bene non portare con sè sulla scalata del Cermis perchè diventerebbero molto pericolosi in chiave podio.

In chiave primo posto Ustiugov potrebbe davvero aver messo un’ipoteca sul successo finale. Si era visto fin dalle prime giornate di gare che il russo era tornato sui livelli di due anni quando, prima dell’affare doping, aveva dominato la gara a tappe. Se Klaebo lascerà la sua potrebbe trasformarsi in una cavalcata solitaria, se non lascerà sarà battaglia fino all’ultimo centimetro ma, sulla salita del Cermis, lui ha già dimostrato di sapersela cavare molto bene, mentre Klaebo potrebbe patire una tipologia di gara che non conosce assolutamente.

In campo femminile Oestberg ha ribadito di essere la più forte di tutte al momento e i 35″ di vantaggio su Nepryaeva, che potrà controllare nella mass start di Val di Fiemme, potrebbero essere più che sufficienti da gestire nella salita del Cermis. La lotta appassionante, semmai, sembra per il terzo gradino del podio con Diggins, Belorukova e Parmakoski (ieri un po’ in difficoltà nel finale) molto vicine e dunque pronte a darsi battaglia.

[embedit snippet=”adsense-articolo”]

Foto Valerio Origo

Clicca qui per mettere “Mi piace” alla nostra pagina Facebook
Clicca qui per iscriverti al nostro gruppo
Clicca qui per seguirci su Twitter

Pubblicità

Dalla Home

Pubblicità

Facebook

Pubblicità