Sci di fondo
Sci di fondo, Tour de Ski Val di Fiemme 2019: Francesco De Fabiani, una mass start per confermarsi in vista del Cermis
Francesco De Fabiani, dopo il ritiro di Sindre Bjoernestad Skar, nella classifica generale del Tour de Ski si ritrova in una posizione che forse anche lui non avrebbe osato sperare di occupare a questo punto: la quinta. L’azzurro, nono nell’edizione del 2016, deve però sfruttare al meglio la 15 km mass start a tecnica classica di oggi in Val di Fiemme, forse il suo ultimo vero terreno di caccia per guadagnare terreno su un gigantesco gruppo di suoi inseguitori, che arriva fino al 14° posto occupato da Dario Cologna: tra l’italiano e lo svizzero passano appena cinque secondi e mezzo. La buona notizia è che a De Fabiani la Val di Fiemme in genere porta bene: dal 2015 a oggi si contano due settimi e due quarti posti nella mass start.
Dal sito ufficiale della FISI, il nostro portacolori ha espresso più di un concetto importante legato al proprio destino nel Tour de Ski: “La mass start è il mio format preferito, quello che mi ha dato più soddisfazioni perché riesco sempre a fare un buon finale ed entrare fra i migliori. La classifica generale è un obiettivo: volevo migliorare il nono posto ottenuto tre anni fa. Non bisogna farsi ingannare dal sesto posto temporaneo (non sapeva ancora del ritiro di Skar, ndr) perché siamo tutti molto vicini, fino al quindicesimo posto. Se qualcuno può sperare di guadagnare terreno sul Cermis, domenica, io so che faccio un po’ più fatica e quindi dovrò cercare di prendere il maggior vantaggio nella gara di domani per gestirlo poi nella final climb“.
La concorrenza, come accennato, è particolarmente battagliera: Calle Halfvarsson (Svezia), Finn Haagen Krogh (Norvegia), Andrey Melnichenko (Russia), Sjur Roethe (Norvegia), Martin Johnsrud Sundby (Norvegia), Didrik Toenseth (Norvegia), Denis Spitsov (Russia), oltre a Cologna, sono tutti attaccati, e non sono in Val di Fiemme per fare presenza. Se De Fabiani vorrà confermare o migliorare il suo miglior risultato nella manifestazione di tre anni fa, dovrà davvero dare fondo a molte energie. Il suo concetto di “un po’ più fatica”, sul Cermis, significa aver sempre realizzato tempi alti, presi singolarmente, e mai tra i quindici migliori. A maggior ragione, attaccare per difendersi, come strategia, appare più che valida. A Oberstdorf è bastato uno sprint finale, questa volta servirà, forse, di più, anche se il percorso è completamente diverso e meno semplice di quello tedesco.
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federico.rossini@oasport.it
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Foto: Valerio Origo