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Tennis, ATP Auckland 2019: Fabio Fognini soffre ma la spunta contro Peter Gojowczyk. L’azzurro accede ai quarti di finale
Esordio con il brivido e forse anche di più per Fabio Fognini. L’azzurro soffre tantissimo contro il tedesco Peter Gojowczyk (n.60 del mondo) nel match di secondo turno valido per l’ATP di Auckland (Nuova Zelanda). 2 ore e 6 minuti di partita al termine delle quali il ligure è riuscito ad imporsi con il punteggio di 6-2 3-6 7-6 (5) ottenendo l’accesso ai quarti di finale dove se la vedrà con il vincente della sfida tra il tedesco Philipp Kohlschreiber (n.34 del ranking) e il francese Ugo Humbert (n.98 del ranking), che nelle qualificazioni aveva eliminato il nostro Roberto Marcora.
Nel primo set il tennista di Arma di Taggia domina la scena. Strappando il servizio nel gioco d’apertura al teutonico, impone il proprio ritmo con ottime accelerazioni di difficile lettura per l’avversario. Una superiorità suggellata dal secondo break del settimo game, comportante il 6-2 in appena 30′. Il 93% dei punti ottenuti con la prima di servizio e il 75% dei quindici vinti in totale con questo fondamentale, tenendo conto del 47% dei punti conquistati in risposta, giustificano quanto visto nella prima frazione da parte del n.13 ATP.
Nel secondo set Gojowczyk registra la propria battuta, avendo un rendimento più continuo. Un aspetto che rende il confronto maggiormente equilibrato. Nell’ottavo game il primo vero passaggio a vuoto costa caro al nostro portacolori, costretto a cedere il servizio. Sotto 5-3 l’azzurro non riesce nella rimonta, perdendo il secondo parziale sul 6-3 anche per via di qualche errore di troppo.
Nel terzo set succede davvero di tutto. Fabio comincia bene strappando il servizio al rivale nel secondo gioco, subendo però l’immediato controbreak nel game successivo. Uno scambio di “cortesie” che si ripete nel settimo ed ottavo gioco, nel quale il ligure alterna momenti di tennis brillante ad altri non altrettanto positivi. Fognini deve poi annullare nel nono e undicesimo game quattro pericolosissime palle break, facendo appello a tutto il proprio talento per uscire da una situazione decisamente complicata. Si va al tie-break e la tensione è palpabile. Si gioca sul filo del rasoio e alla fine è l’azzurro a spuntarla piegando dopo un estenuante braccio di ferro il tedesco (7-5).
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giandomenico.tiseo@oasport.it
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Foto: Patrick Bengtsson / Shutterstock