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Tennis, il francese Mick Lescure ammette di aver venduto circa 30 partite nei tornei minori
L’ombra delle partite “aggiustate” per soldi, e di riflesso anche delle scommesse, continua a mantenersi lunga sul mondo del tennis. Lungo questo filone, in Francia, è stato fermato e interrogato il giocatore locale Mick Lescure, 25 anni, con un best ranking di numero 487 del mondo nel 2018 e una carriera per buona misura confinata nei tornei Futures, cioè ancor più in basso dei Challenger.
Stando a quanto riportato dall’Equipe, Lescure avrebbe rivelato di aver “truccato” una trentina di partite dal 2015 in avanti, soprattutto in tornei organizzati nel Mediterraneo o in luoghi come Bahrein o Santo Domingo. Le cifre andavano dai 600 euro della prima volta in cui ha ceduto all’insana tentazione fino ai 2.000 come somma massima. A capo dell’organizzazione che ha beneficiato dei “servizi” del tennista francese, ritengono gli inquirenti, c’è un belga di origini armene, Grigor Sargsyan, detto “il Maestro”: comanderebbe un vasto sistema di corruzione internazionale.
Non è la prima volta che le scommesse entrano a gamba tesa nel mondo delle racchette: è già successo in passato che vi fossero varie denunce, spesso legate a tornei di secondo piano, per la maggior parte raccolte dalla TIU (Tennis Integrity Unit), che si occupa di indagare su anomalie legate ai flussi che passano sulle quote degli allibratori. Fino ad oggi sono stati pescati con le mani nel sacco diversi “pesci piccoli”, ma mai nessun big è stato coinvolto. Secondo Lescure, invece, anche tra i top 50 esisterebbe questo fenomeno, anche se di nomi non ne avrebbe fatti.
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federico.rossini@oasport.it
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Credits: Mai Groves / Shutterstock